TRAMA IN BREVE

Robert Neville, il protagonista, vive in un mondo diverso da quello che conosciamo. Da anni ormai tutti coloro che conosceva si sono trasformati e attentano alla sua vita. La situazione per l'uomo è critica sia sul piano fisico, dovendo sostenersi con le sue sole forze, che su quello psicologico, sono anni che non ha un vero contatto con un essere umano e si sente molto solo.

RECENSIONE

Matheson era un genio, ne sono convinta. Le trame dei suoi romanzi e dei suoi racconti sono molto spesso fantasiose, originali e mi intrigano molto. Il problema è che, durante la lettura, quasi mai trovo il riscontro di quello che mi aspettavo conoscendo la trama. Ottime idee, perciò, ma insufficiente impegno nello svolgimento delle stesse.

In questa recensione mi limiterò a parlare di questo libro ma moltissime cose le potrei dire, in maniera esattamente identica, anche per tutte le altre opere che ho letto di questo autore.

L'incipit è in medias res, il contagio non è solo iniziato; ha anche già contagiato tutti tranne che il nostro protagonista. Quest'ultimo sta affrontando la situazione già da parecchio tempo ed è già organizzato in tutto e per tutto e psicologicamente abituato ad una situazione sicuramente molto atipica, difficile da accettare per chiunque. Questa scelta stilistica è molto particolare, solitamente i libri e i film che trattano questo argomento indugiano molto sulla causa scatenante di tutta la storia, creando molta suspance ed aspettativa per il futuro dei protagonisti. In questo libro tutto ciò non c'è, si sa già che l'unico personaggio vivo è lui (anche se ovviamente non si sa se da qualche parte possa esserci qualcun'altro come lui) e che tutto non si risolverà in breve tempo. 

Il libro è diviso in quattro parti, ognuna ha come titolo una data che ci dà un'idea del tempo intercorso dalla parte precedente. Le parti non sono lunghe uguali e, aggiungo, che anche l'interesse del lettore è assolutamente diverso a seconda della parte letta.

Nella prima parte la situazione è solamente introdotta, la curiosità perciò è molta, bisogna capire bene la situazione in cui si trova il protagonista e capire anche chi sono veramente questi nemici che si trova ad affrontare. Imperante è anche la solitudine di Robert che viene descritta attentamente e ripetutamente e rende il lettore curioso di sapere cosa potrà succedergli. Per questi motivi è, senza dubbio la parte migliore del romanzo.

Le due parti intermedie sono più specifiche, cercano di spiegare il più possibile il perché sia successo quello che è successo, sono ricche di flashback e hanno pochi aneddoti aggiuntivi sulla vita di Robert. Queste sono le parti più lunghe e meno interessanti del libro, l'attenzione scema ma essendo un libro molto breve non induce il lettore ad abbandonare la lettura.

La quarta ed ultima parte è un epilogo, su cui mi esprimerò nella trama completa, per non anticipare niente a chi ancora non l'ha letto ed è interessato a farlo.

Gli aspetti positivi sono meno e più veloci da spiegare perciò li dirò brevemente; trama, curiosità e morale.

La trama è molto intrigante per me e per chi apprezza le storie che trattano di apocalissi, fini del mondo, storie distopiche e così via sarà sicuramente interessante. Nonostante non sia ben sviluppata bisogna dar atto a Matheson di aver considerato un'idea che all'epoca non era ancora stata utilizzata così come al giorno d'oggi e non era, quindi, "di moda".

La curiosità si collega direttamente alla trama, le possibilità di sviluppo sono tantissime e possono tutte stupire, è normale leggendo questo tipo di libri chiedersi il perché si sia creata quella situazione e come si evolverà. L'unico motivo per cui il voto generale non è basso è proprio questo: avevo voglia di andare avanti nella lettura perciò non mi è possibile dare un voto troppo negativo.

La morale la lascio a voi, personalmente è l'unico elemento che mi ha veramente colpita.

Gli elementi negativi, invece, sono più complessi.

I flashback sono numerosi e non sono introdotti, a volte è impossibile capire che si è tornati indietro nella memoria del protagonista e non si capisce nemmeno di quanto si è tornati indietro. Si passa dal presente ai momenti iniziali dell'epidemia ai momenti in cui già la situazione era avanzata e così via. Solo dopo un po' è possibile arguire che cosa si sta leggendo, questo crea incomprensioni nel lettore che potrebbe rischiare di non capire qualcosa o addirittura mischiare avvenimenti passati con quello che accade nel presente. Io, solitamente, apprezzo molto i flashback ma in questo libro sono strutturati male e rovinano tutto il piacere della scoperta.

Le spiegazioni scientifiche sono l'elemento che ho meno apprezzato. Quando le spiegazioni sono frutto di ricerche e studio sono un elemento ottimo da inserire in un romanzo ma, in questo libro, l'effetto delle innumerevoli frasi "scientifiche" aggiunte è più quello di voler dare a tutti i costi una spiegazione plausibile all'epidemia. La spiegazione è riuscita malissimo, nonostante sia argomento portante del romanzo non è stata approfondita ma solo implacabilmente ripetuta, non è, evidentemente, frutto di studio e ricerche da parte dell'autore e, soprattutto, non era necessaria. Si tratta di un romanzo horror-fantascientifico, non c'era bisogno di cercare chissà quale escamotage, un esperimento del governo o la preesistenza di mostri buttate lì senza spiegazioni sarebbe potuto essere sufficienti, convincenti e più "credibili" per chi ama il  mondo dell'horror. Se si vuole entrare nello specifico bisogna sapere cosa scrivere, spiegarlo attentamente e renderlo comprensibile a chiunque e non è questo il caso.

Le incongruenze sono parecchie e, davvero, non si capisce se si tratta di errori non notati o magari dentro la mente dell'autore c'era una spiegazione per tutte loro ma che, sfortunatamente, non è stata palesata in nessun punto del libro e non è perciò desumibile dal lettore.

Lo stile va inserito, a causa del mio gusto personale, tra i lati negativi del romanzo. Molto asciutto, diretto, senza fronzoli e orpelli. Personalmente amo di più un linguaggio ricercato e le frasi complesse e articolate, ma è assolutamente una questione di gusti, perciò chi ama il genere più "semplice" apprezzerà sicuramente questo aspetto della scrittura di Matheson.

L'interiorità del personaggio non mi ha convinta per niente, troppo pessimista per essere sopravvissuto ad una situazione del genere, i suoi bisogni sono o troppo esaltati o troppo sminuiti senza una chiara motivazione e, in più, non mi è stato possibile empatizzare con lui perché, anche immedesimandomi nella sua situazione, non riesco proprio a capire come possa comportarsi nel modo descritto da Matheson.

Per quanto riguarda le etichette, quella di fantascienza è più relativa a ciò che l'autore si prospettava di scrivere che per la riuscita vera e propria del libro. Di fantascienza alla fine ce n'è ben poca, anche se è teoricamente la base del libro. L'horror invece c'è, soprattutto all'inizio la paura riesce a raggiungere il lettore ma mai in maniera significativa perché questo aspetto viene approfondito poco anche dal punto di vista del protagonista stesso.

Il film "Io sono leggenda" ha veramente ben poco da spartire con il libro. Lo scenario è sempre post apocalittico ma il resto è totalmente diverso; la trama, la figura del personaggio e persino il finale. In certi aspetti il regista è riuscito a giustificare certi elementi che nel libro sono inspiegabili ma ha aggiunto altri elementi che non vengono spiegati perciò non si può dire che sia particolarmente credibile. Come finale ho trovato quello del film un po' troppo banale e scontato, privo del significato che troviamo nel libro. Tutto sommato, però, il film l'ho trovato migliore.

L'ho inserito come non consigliato perché penso lasci ben poco al lettore e altri libri con trame simili sono assolutamente più validi per impegnare il tempo di un possibile lettore.

TRAMA COMPLETA (CON SPOILER)

Robert Neville è l'unico essere umano vivo rimasto sulla Terra. Tutti gli indizi che ha portano a pensare questo, dato che, a causa dei nemici che lo asserragliano, egli non può allontanarsi dalla sua abitazione più di tanto. 

La sua casa è stata trasformata da Robert in un bunker sicuro in cui i vampiri non riescono ad entrare durante i loro attacchi. L'uomo è rifornito di acqua e cibo e ogni volta che necessita di qualcosa ha una macchina e il carburante necessario a recarsi in un qualsiasi luogo che gli permetta di tornare a casa in tempo prima del tramonto. 

I vampiri, infatti, escono solo di notte e, perciò, Robert può uscire ogni giorno e fare ciò che vuole finché c'è il sole ad illuminare le strade.

La vita di Robert è molto monotona e ripetitiva; aggiusta le assi rotte dai vampiri durante la notte, gira di casa in casa per uccidere tutti i vampiri addormentati che trova e studia sui libri trovati in biblioteca le possibili cause dell'epidemia che gli ha causato quella solitudine forzata.

A fatica, durante il romanzo, capiamo che i vampiri non sono tutti uguali, ci sono quelli morti e quelli vivi. Questi ultimi vengono descritti come dei malati di mente che per associazione con i vampiri veri e propri si comportano come loro senza razionalizzare, è per questo che non riescono a fregare Neville nonostante siano in netta superiorità numerica, e quelli morti, invece, non sono più esseri intelligenti e sono incapaci di ragionamenti veri e propri ed è per questo che, anche loro, non capiscono che per indurlo ad uscire di casa durante la notte basterebbe appiccare fuoco a casa sua. Queste ipotesi vengono poi messe in contraddizione spesso e volentieri perché ogni tanto questi vampiri, morti e non, hanno capacità intellettive decisamente superiori a quelle descritte e non si capisce davvero il perché allora non capiscano cose così di base come il fuoco e la necessità di Robert di avere energia e acqua disponibili.

Attraverso lunghi ed articolati flashback scopriamo che anche la figlia e la moglie di Robert si sono trasformate, la figli è stata bruciata dai genitori al momento della sua morte mentre la moglie è stata rinchiusa da Robert in una bara nascosta dentro una casa, perchè l'uomo non se la sentiva di bruciarla.

Gli eventi topici del romanzo sono i due incontri veri e propri che il protagonista fa durante il romanzo.

Il primo incontro è con un cane che non si è trasformato e sembra immune, come Neville, al batterio che ha invece colpito tutti gli altri, animali inclusi. Il cane è parecchio diffidente, non  riesce a capire che Robert gli è amico e impiega moltissimo tempo a fidarsi di lui. Quando finalmente sembra che l'amicizia tra i due riesca a sbocciare, il povero animaletto si ferisce e muore a causa della ferita. 

Questa parte è stata l'unica che mi ha fatto provare un minimo di emozione, anche se rivolta all'animaletto e non al protagonista che, in tutta onestà, non si meritava di rimanere vivo. Maschilismo imperante, vizi e superficialità non sono certo gli aspetti che preferiremmo avesse l'unico nostro rappresentante rimasto sulla terra.

Il secondo incontro è quello con una donna terribilmente pallida, che vomita se annusa l'aglio e che dorme tutto il giorno ma che cammina sotto al sole e, perciò, non viene considerata una minaccia da Neville. Si scopre poi, dopo mille sospetti e dubbi, che effettivamente la donna è proprio una vampira non morta che riesce a camminare sotto al sole grazie ad una pillola miracolosa inventata dai vampiri non morti (che fino a qualche pagina prima venivano descritti come non abbastanza razionali per capire le più semplici cose) ed è stata incaricata dal suo gruppo di andare ad indagare su Robert, ritenuto una minaccia.

La vampira si innamora di lui e lo avverte con una lettera dicendogli che è in pericolo perché i vampiri non morti vogliono ucciderlo. Robert ci crede ma, nonostante questo, non scappa e decide di arrendersi ai vampiri non morti.

Nell'epilogo il protagonista viene preso e si capisce che verrà giustiziato. Questo perché ormai la società è formata da vampiri non morti e lui e i vampiri veri e propri sono visti come delle minacce per lo sviluppo della società.

Il fatto che la società sia rinata, anche sotto forma di un raggruppamento di vampiri mi ha colpita. La motivazione del libro è, quando tu sei il diverso sei tu il mostro, poco importa quello che pensi e credi sia stato vero fino a quel momento. Duro, brutto ma assolutamente vero. La società funziona veramente così, quando i "cattivi" sono in maggioranza sono loro a descrivere la comunità, non le poche eccezioni rimaste.

Dalla fine comprendiamo il titolo del romanzo "Io sono leggenda", Neville è infatti diventato, come lo sono i vampiri per noi, una leggenda narrata per incutere "timore" ma che, nel tempo, sembrerà sempre di più una storia inventata di sana pianta senza alcun legame con la vita reale.

CITAZIONI

"Un uomo poteva abituarsi a tutto, se vi era costretto."

"Tutta la cultura di quei libri non poteva spegnere il fuoco che aveva dentro; tanti secoli di parole non potevano mettere fine al muto e insensato bisogno della sua carne."

"La forza del vampiro sta nel fatto che nessuno vuole credere alla sua esistenza."

"Oh, sapevano che qualcosa c'era però non poteva essere quella... non quella. Quella era fantasia, quella era superstizione, non esistevano cose come quella."

"E prima che la scienza si fosse messa al passo con la leggenda, la leggenda aveva fatto un boccone della scienza e di tutto il resto."

"Non c'è consolazione nell'alcool. Prima di sentirti felice, crolli."

"Le parole sbattevano vanamente nel suo cervello, come lenzuola bagnate agitate dal vento."

"Le cose banali e volgari divengono quasi irriconoscibili, perdono la loro natura."

"Non aveva idea di quanto a lungo fosse rimasto. Dopo un certo tempo, tuttavia, anche il dolore più profondo si attenua, perfino la disperazione più intensa perde la propria asprezza."

"L'ignorò, cominciando a sospettare che nella sua mente si celasse un estraneo. Un tempo poteva averla chiamata coscienza. Ora era soltanto un disturbo. La morale, dopo tutto, era finita con la società. Lui era la propria etica."

"Tutti quei libri, pensò, il residuo dell'intelletto di un pianeta, lo sforzo di futili menti, gli avanzi, l'accozzaglia di prodotti che non erano stati capaci di salvare gli uomini dalla distruzione."

"Si scostò dal bar come se avesse potuto lasciarvi la domanda. Ma le domande non hanno residenza: possono seguirti ovunque."

 "Il vampiro era reale. Soltanto che la sua vera storia non era mai stata raccontata."

QUARTA DI COPERTINA

Robert Neville torna a casa dopo una giornata di duro lavoro. Cucina, pulisce, ascolta un disco, si siede in poltrona e legge un libro. Eppure la sua non è una vita normale. Soprattutto dopo il tramonto. Perché Neville è l’ultimo uomo sulla Terra. L’ultimo umano sopravvissuto, in un mondo completamente popolato da vampiri. Nella solitudine che lo circonda, Robert esegue la sua missione, studia il fenomeno e le superstizioni che lo circondano, cerca nuove strade per lo sterminio delle creature delle tenebre. Durante la notte se ne sta rintanato nella sua roccaforte, assediato dai morti viventi avidi del suo sangue. Ma con il sorgere del sole è lui a dominare un gioco crudele e di meccanica ferocia, scandito dalle luci e dalle ombre di un tempo sempre uguale a sé stesso e che impone la ripetizione di un rituale sanguinario.
In questo mondo Neville, con la sua unicità, si è già trasformato in leggenda.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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COMMENTI

publicenemy42

21:32 - 2 dicembre 2016

ma cosa succede nell'ultimo flashback? (quando ci sono le esplosioni sui ponti e gli elicotteri vanno in tilt)

Rispondi

Samantha

23:00 - 6 dicembre 2016

Ciao! La scena di cui mi chiedi è presente solamente nel film e, sinceramente, non la ricordo! Se lo visionerò ancora risponderò senza ombra di dubbio!

Rispondi

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