Vi è mai capitato di leggere un libro e pensare "dovrebbero farne un film/serie TV?" Ecco, questo lo è già, anche se non nel senso stretto del termine. I due autori, infatti, hanno concepito questa storia come una serie TV libresca, rifacendosi un po' ai romanzi pubblicati serialmente nel passato (citano ad esempio Il Miglio Verde di Stephen King). Dato che, come sempre, ritengo che nessuno possa spiegare l'idea di un autore meglio di se stesso, vi riporto una citazione dell'introduzione del romanzo:
Affrontiamo la narrativa serializzata proprio come se fosse un prodotto televisivo: rilasciando episodi settimanali centrati su un personaggio e, settimana dopo settimana, ogni episodio ti tiene incollato allo schermo.
L'idea mi è piaciuta molto e, per quanto abbia letto questo libro, cioè la prima stagione, in un unico giorno, ho comunque impostato la mia lettura come se si trattasse di una serie TV, apprezzandone episodio dopo episodio. Si tratta perciò di un libro diverso dagli altri, possiamo dire innovativo perché, anche se si rifà ovviamente ai romanzi di appendice che andavano ai tempi, aggiunge questo aspetto da serie TV stile Lost che lo rende nuovo e fresco. La mia recensione, perciò, sarà incentrata su quanto secondo me l'obiettivo dei due autori sia stato raggiunto e non sarà solamente volta alle caratteristiche che normalmente ricerco in un romanzo.
Partiamo subito dall'elemento più importante: la struttura. Come si evince anche dalla citazione qui sopra, i capitoli sono divisi per personaggio. Ogni capitolo coincide con quello che sarebbe un "episodio" della nostra serie TV. Come spesso accade in America, la stagione è idealmente divisa in due parti, qui chiamate Episodio 1 "2:15" ed Episodio 2 "La tana del coniglio.
Mentre nel primo, bene o male, incominciamo solamente a conoscere i diversi personaggi e a capire le loro storie, nel secondo comincia già, quella che spero sarà, una lunga ed intricata storia.
Uno dei motivi per cui ritengo assolutamente l'esperimento riuscito è il ritmo del romanzo. Mi ha stupito perché, inizialmente, introduce i personaggi e quindi non c'è particolare azione come sicuramente succederà negli episodi successivi eppure sin da subito il ritmo della lettura è molto veloce e, senza dubbio, non ci si annoia.
Il genere Post Apocalittico mi piace molto, perciò non posso che apprezzare la trama iniziale in cui la stragrande maggioranza delle persone è scomparsa nel nulla. Sullo svolgimento ancora non posso esprimermi perché, come deve essere, non si è capito ancora molto di cosa effettivamente sia accaduto ed accadrà, ci sono diversi input interessanti, ma bisognerà vedere come si evolveranno per potersi pronunciare in qualche modo.
Come personaggi prendo in considerazione, per ora, solamente i protagonisti dei diversi episodi. Li ho trovati molto diversi tra loro e questo l'ho apprezzato, inevitabile preferire i capitoli di uno o dell'altro e sperare, ogni volta che si finisce un capitolo, di voltare pagina e di leggere il nome del nostro beniamino come ptoragonista dell'episodio. Insomma, un po' ciò che si fa guardando Lost o anche con la serie di libri de "Le cronache del ghiaccio e del fuoco". Nella nota dell'autore si arguisce che Stephen King, in parte, sia tra le letture dei due autori e questo, da Kinghofila, l'ho notato in diversi elementi che noterete sicuramente anche voi. Per ora posso dire che le figure sono ben delineate e differenti tra loro, spetterà poi alle prossime stagioni, approfondire meglio ognuno di loro.
Collegato a ciò bisogna dire anche qualcosa dello stile. Non l'ho inquadrato ancora bene, lo trovo scorrevole e ritmato, adatto al genere. Ho apprezzato particolarmente la differenze lessicali e gergali che intercorrono tra un episodio e l'altro, a seconda del punto di vista che leggiamo. Quello del bambino, in particolare mi ha fatto tenerezza.
L'ambientazione, a parer mio, nei romanzi post apocalittici è fondamentale perché è necessario far capire bene al lettore cosa è cambiato e cosa no, rispetto al suo mondo. In più, volendo essere una serie TV è necessario che ognuno di noi riesca ad avere immagini nitide di ciò che sta leggendo, proprio per avere l'impressione quasi di stare guardando qualcosa, piuttosto che leggerlo. Gli autori non deludono affatto sotto questo aspetto perché riescono a descrivere bene ciò che inquieta i personaggi del romanzo, mantenendo però quell'aura di mistero necessaria all'atmosfera.
E dato che siamo in tema parliamo adesso dell'atmosfera del libro. Anche in questo caso ritengo che si tratti di un elemento molto importante e, anche qui, penso sia riuscito a centrare totalmente l'obiettivo. L'atmosfera inquietante che aleggia nell'aria non ci molla mai, com'è giusto che sia, ma anche tutti gli altri sentimenti si percepiscono bene. Sono sicura che con l'andare avanti della storia, anche a causa dell'affetto che crescerà nei confronti dei personaggi, anche questo aspetto sarà sempre più evidente.
Insomma, tutta questa pappardella per dirvi che lo trovo un'idea originale e ben sviluppata e che ve lo consiglio!
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Io intanto ho già la seconda stagione che mi occhieggia dalla libreria, e penso proprio che presto vedrete recensita anche quella!