Capita, a volte, di leggere un libro capendo perfettamente il perché è piaciuto alla stragrande maggioranza dei lettori ma di non riuscire ad apprezzarlo nemmeno la metà di quanto si pensava, questo è stato il caso della lettura di Buona Apocalisse a tutti!
Il genere umoristico mi piace molto ma, effettivamente, non ho grande esperienza nelle letture non nostrane, perciò ero molto curiosa di leggere questo romanzo, scritto da due degli autori britannici più famosi in questo genere mi sono accorta, però, fin da subito, che qualcosa non funzionava. L'impressione che ho avuto è che tutto fosse parecchio forzato come se gli scrittori non pensassero ad altro che inserire qualcosa di divertente ad ogni riga, senza badare alla coerenza della trama o a qualunque altro aspetto. Era come se gridassero ad ogni riga, ad ogni nota "Guardaci, siamo spassosissimi! Guarda come ti abbiamo infilato questa citazione divertente in un momento assolutamente imprevedibile!" e ciò non solo mi ha destabilizzata ma mi ha reso anche automaticamente antipatica la lettura, facendomi ridere ancora meno di quanto mi sarebbe venuto spontaneo. Insomma, mi sono parsi uno Stefano Benni (autore italiano che apprezzo molto) esaltato alla massima potenza, troppo esagerati. Questo è il motivo per cui vedrete la scritta ironia nei contro, nonostante ci siano sicuramente parti divertenti.
Lo stile è scorrevole e divertente, di per sé non è un impedimento alla piacevolezza della lettura, anzi, lo trovo molto adatto al genere "leggero" del romanzo ed è anche il motivo per cui ho inserito la tag sotto l'ombrellone.
La trama nasce da una parodia, per questo motivo, non la ritengo originale, nonostante non abbia svolto altre letture similari in passato. Lascia spazio all'immaginazione anche se quest'utlima, ahimè, nello svolgimento viene usata davvero troppo e in maniera del tutto confusionaria, aggiungendo frammenti di citazioni varie, note lunghissime su dettagli inutili e scene su scene inserite solamente per divertimento del lettore ma inutili nel testo.
Parlarvi del ritmo è piuttosto complicato, perché se non fosse stata una Lettura Di Gruppo fatta sul Forum di StephenKing.it l'avrei indubbiamente abbandonato dopo il primo quarto. Ogni settimana leggevo giusto la parte "d'obbligo" per la scadenza della LDG e riuscivo solo sapendo che poi avrei letto altro. Quindi, per me il ritmo di lettura è stato lentissimo ma penso che considerando lo stile leggero, si possa definire un ritmo "via di mezzo".
L'ambientazione è presente ed assente nello stesso momento, le immagini descrittive non mancano, soprattutto nella parte finale in cui sono raccontati proprio degli aspetti visivi. Direi che tra tutti gli aspetti è quello più apprezzabile.
L'atmosfera è ridanciana, surreale, divertente e ridicola. Ho trovato tutto parecchio ridondante e ciò mi ha impedito di apprezzare veramente questo aspetto divertente, non la ritengo perciò né ben fatta né totalmente sbagliata.
I personaggi sono tantissimi e tutti ispirati a qualcosa o a qualcuno. Non mi è piaciuto il riferimento a persone e cose con semplici nome, ma non c'entrando assolutamente nulla dal punto di vista della personalità. Penso, però, che ci sia una bella eterogeneità e anche buone idee, anche se non sviluppate come avrei voluto.
Molte persone hanno apprezzato questo libro perciò non do certamente per scontato che voi, lettori, lo apprezzerete poco come me, però la decisione di consigliarlo o meno deriva dalla mia esperienza personale e non da quella altrui. Perciò non lo consiglio perché secondo me non è valsa la "pena" della lettura, probabilmente preso una frase per volta è molto simpatico e divertente, ma tutto insieme è troppo.