TRAMA IN BREVE

In piena Apocalisse Zombie conosciamo alcuni dei sopravvissuti: lo Zingaro ed altri Circensi che combattono per la loro vita, la Dottoressa Renna che sembra conoscere troppo bene la situazione e Karol e Porthos, due agenti della sicurezza privata, che sono pronti a fermarla.

INCIPIT

La doppietta, una calibro 375 Holland, aveva tuonato più volte. L'eco del fragore, dissolvendosi, aveva portato con sé i versi rochi di quei corpi senza vita e ora, davanti alla roulotte, era tornato il silenzio.

RECENSIONE

"«Se non so i vostri nomi, non posso ricordarvi. E se morirete, sarete solo delle ombre senza nome tra i tanti ricordi che ho.»"

Clowns vs Zombies è un libro scritto a quattro mani da Luigi Bonaro e Daniele Picciuti. Di quest'ultimo ricorderete forse la mia recensione del libro di racconti Ritorno alla Mary Celeste

Partiamo, come sempre, da una panoramica generale. Già dal titolo si comprende che questo libro non è per tutti, immagino già alcuni dei lettori più "snob" arricciare il naso davanti ad un titolo che dichiara palesemente la presenza di Clowns e Zombies in un romanzo e saltare a piedi pari ogni altra informazione. La verità è che sì, in questo libro ci sono Clowns, Zombies ed elementi splatter, ma questo non indica assolutamente niente sulla sua qualità.

Tutti noi abbiamo almeno una categoria di romanzi che ci fa storcere il naso e ci fa avere pregiudizi, a me questo succede con i romance, ad esempio. La verità, però, è che in ogni tipologia di libri ci sono libri buoni e libri scadenti e questo fa certamente parte della prima schiera. 

Ciò che ho apprezzato di più in questa lettura è stato il personaggio dello Zingaro. Non possiamo definirlo il protagonista assoluto della vicenda perché la storia viene raccontata da più punti di vista, ma è certamente il personaggio più approfondito. Mi è piaciuta la sua personalità, ho apprezzato la descrizione del suo retaggio, e mi sono piaciuti i suoi pensieri, per quanto la brevità della lettura mi abbia impedito di conoscerlo ancora meglio. Mi sono piaciuti molto anche gli altri personaggi, sia quelli più visibili che quelli appena accennati, e penso che in questo senso i due autori abbiano svolto un ottimo lavoro.

La trama apocalittica dell'invasione zombie è certamente qualcosa di già sentito, soprattutto per chi come me legge libri horror da sempre, eppure ho trovato davvero interessante lo svolgimento. Ciò che stupisce di più è la quantità di concetti e accadimenti che si racchiudono in un libro di sole 77 pagine; davvero un record!

Lo stile mi è piaciuto molto e l'ho trovato particolarmente adatto al genere; non sono ancora un'esperta dei due autori perciò non ho potuto discernere cosa potesse essere imputabile ad uno o l'altro scrittore ma il complesso è assolutamente omogeneo e godibilissimo. Nonostante sia un libro piuttosto diretto e veloce, si riesce comunque a notare quel qualcosa in più, grazie ad una riflessione particolare o ad una frase, che lo rende più impegnato, nonostante si tratti di un genere che mira solitamente all'intrattenimento del lettore e, Clowns vs Zombies ci riesce molto bene. È evidente che, dietro ad ogni singola frase, ci sia stato un lavoro preciso sulla scelta delle parole giuste da scrivere per rendere perfettamente l'idea che si voleva degli scrittori, niente è lasciato al caso.

L'aspetto più difficile nello scrivere un libro del genere è rendere le scene vivide e non noiose e ripetitive; in un film del genere, infatti, noi vediamo direttamente ciò che accade e ciò può piacerci o meno ma è impossibile che non ci sia chiaro, mentre in un libro ci può essere il rischio di creare confusione oppure di rendere troppo schematica la lista delle azioni svolte dai personaggi, rendendo la lettura noiosa e deconcentrando il lettore. In questo libro, invece, ho visto tutti i movimenti, uno per uno e i due autori sono riusciti a farmi appassionare ad un genere che in altre forme d'arte non avrei mai potuto apprezzare. La loro capacità di rendere queste descrizioni interessanti e vivide, persino per me, più che in un film o in un videogioco mi ha stupita e fatto apprezzare ancora di più la lettura. Non leggetelo mentre state mangiando; le descrizioni devono fare senso e ci riesco perfettamente.

La descrizione dell'ambientazione è altrettanto sconvolgente; in pochissime righe gli autori riescono a farti entrare in testa ogni singola immagine, facendoti vedere tutto, scena per scena, senza che te ne discosti mai.

L'atmosfera è altrettanto ben resa ma, a causa, della brevità del testo, non posso dire di averla sentita veramente mia, anche se la lettura aveva focalizzato del tutto la mia attenzione sulla storia.

Il ritmo di lettura è velocissimo; lo stile degli autori è molto scorrevole e, anche se non troviamo solamente scene di pura azione, non c'è mai un momento lento o che ci fa ricordare di dover far altro e di dover mettere in pausa la lettura. L'inizio in medias res avvantaggia ancora di più questo fattore, rendendo comunque godibile la trama perché i motivi salienti che spiegano ciò che sta accadendo vengono poi chiariti.

Cosa non mi è piaciuto? Come ormai sapete, non amo i libri che non terminano perché mi lasciano l'amaro in bocca. Spero, perciò, che lo leggiate anche voi e che sollecitiate con le vostre recensioni, come ho intenzione di fare io, un seguito per questa storia! 

Luigi Bonaro e Daniele Picciuti, se siete all'ascolto, scriveteci Clowns vs Zombies 2, vogliamo sapere come va avanti!

Per ciò che ho detto ad inizio recensione non credo di poterlo consigliare a tutti perché si tratta di un libro che può andare incontro a parecchi pregiudizi, ma a chiunque ami il genere o voglia iniziare a scoprirlo con un libro che ne valga la pena lo consiglio assolutamente!

CURIOSITÀ

Nel libro viene citata la serie televisiva sugli zombie per eccellenza:

«Siamo finiti in un episodio di The Walking Dead?» 

Viene anche citata la canzone Thriller di Michael Jackson in uno dei passaggi più divertenti del libro.

CITAZIONI

Non andava molto per il sottile; i suoi amici — un tempo, quando ne aveva — glielo dicevano continuamente, era un pazzo bastardo, un figlio di troia con le palle al posto della testa. E avevano ragione. Forse per questo lo chiamavano "Zingaro".

«Sono morte tornato dall'Inferno prima di voi, stronzi» sibilò, mentre le fiamme, feroci, divoravano quel fiume maleodorante di corpi. Lingue di fuoco guizzavano specchiandosi nelle sue pupille cerulee. Oscuri pensieri si agitavano nella sua anima devastata dal dolore.

Tirava un vento molto forte, le luci dei lampioni erano già accese. Era un vento caldo e appiccicoso, foriero di sventura.

Fino a pochi giorni prima era viva e abitata da persone affaccendate nel loro viver quotidiano, mentre adesso la morte aveva lasciato tra le umide mura solo poche tracce emotive, emozioni imprigionate nella solitudine.

Quello era il nemico, un inerme ammasso putrescente di morte, un nemico di gran lunga più temibile degli altri poiché senz'anima, senza umanità.

QUARTA DI COPERTINA

Apocalisse zombie in atto. Lo Zingaro è un ex–clown degradato a factotum di un circo, è un solitario, un ubriacone che si porta dietro ricordi e rimpianti da reduce cinico e testardo. Quando la città viene invasa dai morti viventi decide che è giunto il momento per tornare a combattere. Insieme a un manipolo di clowns in fuga – una ragazza sui trampoli, un nano codardo e un pagliaccio sarcastico – si cimenta nell’arduo tentativo di salvare la pelle a se stesso e agli altri. L’incontro con una enigmatica scienziata porterà alla luce la verità sull’origine del contagio e la possibilità che quella donna abbia nelle sue mani la salvezza o la distruzione dell’intera razza umana.
Elefanti e iene zombie, un alano arlecchino dal morso facile, un sassofono che risuona malinconico tra le labbra di un clown morto, la comicità nera su tristi facce dipinte di bianco, un vaccino che diventa una maledizione, un varco verso una dimensione parallela. Sono gli ingredienti di questo horror a sfondo fantascientifico, irriverente e spietato.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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