Eden (The Shadow Gate Vol. 1)

Di David Falchi

Dunwich

247 pagine

7,5/10

Consigliato: Sì

Contemporaneo

Italiano

Fantasy

Sotto l'ombrellone

Emergente

Soprannaturale

TRAMA IN BREVE

Uno strano portale si è aperto e una ragazza è scomparsa. Marcello Kiesel e i suoi Assistenti non riescono a capirne la provenienza ma percepiscono chiaramente qualcosa: desiderano attraversarlo.

INCIPIT

«Ascoltami bene perché non avrai un'altra occasione. Voglio proporti un accordo.»
Il vento e gli ululati intorno a me cessarono all'istante. Le tende, che fino a un attimo prima sembravano sul punto di strapparsi, tornarono immobili.

RECENSIONE

Non eravamo pronti. Nessuno di noi.

Eden di David Falchi è uscito lo scorso 29 Settembre e, appena ho visto la mail in cui mi veniva segnalata la sua uscita, mi è nata la curiosità di leggerlo. In precedenza non avevo letto altri libri dell'autore e pensavo che, trattandosi del primo romanzo di una nuova serie, non ci fosse occasione migliore per conoscerlo.

Ho scoperto solo successivamente che, in realtà, questa serie è nuova ma contiene al suo interno personaggi, protagonista compreso, appartenenti a due romanzi precedenti: Nero Eterno (QUI per Amazon) e Oltre il Nero dell'Anima (QUI per Amazon). Questa scoperta "postuma" ha fatto sì che derogassi alla regola che mi sono data di leggere sempre i libri collegati tra loro in ordine di pubblicazione.
Il romanzo è totalmente comprensibile anche senza aver letto questi due precedenti volumi ma alcuni aspetti particolari relativi ai personaggi, quali i loro lavori e i loro rapporti antecedenti, vengono compresi solo in maniera parziale e, comunque, in un secondo tempo. Preferendo leggerli in ordine cronologico, ne ho sentita la mancanza e, sicuramente, la mia recensione sarà differente (non necessariamente in positivo o in negativo) da quella che avrei scritto se avessi letto anche i due precedenti libri. Se ne avrò l'occasione, leggerò molto volentieri i primi due romanzi, per farmi un'idea più completa dell'opera di Falchi.

La trama con cui si apre il libro; un portale di dubbia provenienza da cui è sparita una ragazza, fa sperare bene sin da subito. Lo svolgimento di questa storia va al di là delle aspettative e incuriosisce ancora di più. Ottima anche la capacità dell'autore di riuscire a scrivere una saga in cui il primo romanzo può essere considerato sia autoconclusivo che no. Non lascia con l'amaro in bocca come quei libri che si interrompono in un punto apparentemente casuale, ma non chiude nemmeno la vicenda totalmente dando la possibilità al lettore di desiderare di leggere come procederà la storia.

La struttura del romanzo è ben comprensibile; inizia in medias res per quanto riguarda la vita del protagonista, Kiesel, introduce i tratti fondamentali e, solo successivamente, si occupa della storia vera e propria. Tutto è narrato in prima persona direttamente da Kiesel. Questo tipo di narrazione non rientra tra le mie preferenze perché così, difficilmente, si riesce a conoscere tutto il contorno minuziosamente. Se, infatti, qualcosa accade lontano dagli occhi del protagonista, noi lo possiamo conoscere solamente attraverso intuizioni o indirettamente.

Uno degli elementi più curati e dettagliati del libro è l'ambientazione. L'autore descrive attentamente sia il luogo in generale, dandoci un'idea precisa dell'ambiente in cui si svolge la vicenda, sia i suoi particolari, compresi gli interni degli edifici. È una narrazione molto visiva; si capisce che l'autore aveva perfettamente in mente ciò che ci descriveva. Sui luoghi reali, invece, al momento non ci sono state descrizioni particolarmente importanti, non se ne è sentita comunque la mancanza perché, per la storia inserita all'interno del libro, queste ultime non erano affatto necessarie.

Lo stile mi è piaciuto; è scorrevole e gradevole, lo scrittore non appesantisce la sua presenza inserendo arzigogoli letterari. Io, però, non apprezzo le analogie, ogni volta che ne leggo una esco con la mente da ciò che sto leggendo per cercare di capire in che modo si sarebbe potuta spiegare la stessa idea senza utilizzarle. Questa preferenza, del tutto soggettiva, mi ha portato a deconcentrarmi spesso perché l'autore le utilizza davvero di frequente. 

Si capisce particolarmente bene il lavoro svolto sulla trama, oltre probabilmente la capacità naturale dell'autore, al termine di ogni capitolo. Falchi, infatti, utilizza spesso dei fantastici cliffhanger, cioè, alla fine dei capitolo, inserisce qualcosa che cattura ulteriormente l'attenzione del lettore e lo spinge ad andare avanti. Questa capacità ben incanalata porta a due conseguenze, ambedue piacevoli; la suspense del libro cresce enormemente perché ci spinge a sentire che, nella pagina successiva, succederà qualcosa che ribalterà ulteriormente la situazione e, ovviamente, il ritmo di lettura è particolarmente veloce e ci è impossibile abbandonare la lettura, anche solo per qualche tempo, perché non riusciremo a mantenere la fantomatica promessa che ci facciamo sempre: finisco questo capitolo e poi smetto.
Questo è il motivo per cui ho inserito il romanzo nella categoria Sotto l'ombrellone, oltre che per l'ambientazione perfetta per questo tipo di lettura.

Per quanto riguarda l'atmosfera, penso di aver sofferto molto la mancanza delle due letture precedenti. Io fatico da sempre ad entrare in empatia con i personaggi e ad emozionarmi con loro e, in questo libro, ci sono riuscita solamente in parte. Anche se le parti con Babe, che rappresenta da sempre la categoria verso la quale sono più debole, hanno sortito l'effetto sperato non posso dire altrettanto di scene in cui avrei voluto entrare più in empatia con i personaggi. Gli spunti per emozionarsi non mancano e penso che chi ha meno difficoltà di me in questo senso e chi ha letto anche le storie antecedenti a questa, potrà senza ombra di dubbio avvertire l'atmosfera meglio di me.

Kiesel è il protagonista indiscusso della storia; dato che il punto di vista che ci racconta la vicenda è il suo, è inevitabile che sia anche il personaggio che conosciamo meglio. Di lui capiamo tutto; il suo pensiero sugli altri personaggi, le idee che ha su sé stesso, i pensieri, i limiti che pensa di dover superare, ciò che gli dà forza. 

Gli altri personaggi, invece, li conosciamo solamente dal punto di vista di Kiesel. Ora, il protagonista è certamente un osservatore e descrive dettagliatamente gli altri personaggi, facendone capire anche le intenzioni non svelate dalle loro azioni, ma rimane comunque un'aurea di mistero intorno ad alcuni di loro. Come è giusto che sia, Kiesel non può sapere tutto al loro riguardo e, in parte, questo ci impedisce di conoscerli per quello che hanno nel profondo; per la loro anima più segreta. Questo può essere considerato sia un punto di forza, perché il mistero può attrarre di più alcuni lettori, oppure un punto debole, perché chi come me si immedesima difficilmente, può faticare di più ad affezionarsi a loro.

I dialoghi tra di loro sono piuttosto vari; in alcuni rapporti sono particolarmente interessanti, in altri, invece, non attirano particolarmente l'attenzione e il loro ruolo sembra più volgere ad una spiegazione di qualcosa che ad uno scambio di idee intrigante. Quello che ho preferito è, senza dubbio, il rapporto tra Kiesel e il suo Assistente Lerner.

Infine, la credibilità. Come ripeto sempre, io considero questo aspetto non in relazione alla realtà (cosa totalmente insensata, specialmente in un libro che volge al fantasy) bensì al mondo descritto dall'autore. In questo romanzo ho trovato che tutto sia perfettamente coerente con quanto descritto e che non nascano dubbi di alcun tipo riguardo ad accadimenti o reazioni dei personaggi. Inoltre, l'autore è riuscito ogni volta a dare le dovute spiegazioni, senza che queste dessero l'impressione di essere state inserite ad hoc, salvaguardando così la scorrevolezza della trama.

Io consiglio sempre di leggere i romanzi collegati tra loro, in ordine cronologico di pubblicazione perché penso che si possano apprezzare meglio in questo modo, perciò penso che sia preferibile leggere Nero Eterno e Oltre il Nero dell'Anima, prima di questo libro.
Io, però, sono riuscita ad apprezzarlo anche leggendolo per primo, perciò non posso che consigliarvelo ad di là di ogni limitazione.

Inutile dire che ora sono curiosissima di leggere sia i trascorsi di Marcello Kiesel, sia ciò che succederà nel secondo romanzo della serie che, da quanto si può comprendere grazie alla fine di questo volume, ha ottime potenzialità a livello di trama.

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CURIOSITÀ

Probabilmente la fissazione da Stephen King sta peggiorando, ma io pure qui sono riuscita a leggere qualcosa di collegato a lui e, da brava fanatica, non posso che riportarvi le due frasi che, spero, possano essere state ispirate da lui.

La verità era che potevo immaginare cosa fosse accaduto e quanto potesse essere stato doloroso risvegliarsi dal sonno eterno solo per scoprire che il mondo era andato avanti.

Sembravamo tre pistoleri in attesa del segnale. Mai mi ero sentito tanto diverso da me stesso in vita mia.

TRAMA COMPLETA (CON SPOILER)

La nipote dell'inquisitore Klaus è sparita; ha attraversato un portale ed ora non è più raggiungibile.

Klaus, Marcello Kiesel e i suoi Assistenti dentro lo specchio partono per Parigi, alla volta del portale misterioso.

Una volta giunti a casa della famiglia di Klaus, vengo esaurientemente informati sulla situazione e decidono di scoprire cosa si cela dietro il portale tramite un drone costruito proprio per questo scopo.

Al di là del portale il drone inquadra l'immagine di un deserto e di un luogo in lontananza che, però, non può essere visionato tramite il drone perché qualche tipo di interferenza fa sì che le immagini scompaiano se il drone vi si avvicina troppo.

I protagonisti decidono di attraversare il portale per salvare la ragazza e, una volta attraversato, scoprono che tutte le loro certezze sono svanite in quel nuovo mondo sconosciuto.

I poteri magici sono totalmente inutilizzabili, i due Assistenti di Kiesel sono usciti dallo specchio e si possono muovere autonomamente, ognuno dei personaggi è sé stesso ma leggermente cambiato.

Si dirigono al villaggio e scoprono ben presto che i suoi abitanti sembrano più mutanti che esseri umani e che solo alcuni di loro hanno un aspetto più umano e, questi ultimi, fanno parte dell'élite della città.

Il sindaco di Eden, il luogo in cui si trovano ora i nostri protagonisti, promette loro che se ne potranno andare se loro riusciranno a riportare in città due fuggitivi. Il gruppo, allora, decide di dividersi: Kiesel e Lerner rimangono a Palazzo con la nipote di Klaus mentre l'inquisitore e i suoi due sottoposti, si occuperanno del recupero dei fuggitivi.

Kiesel viene portato con la forza a subire un trattamento; un macchinario gli scava nell'anima alla ricerca di informazioni su di lui, cercando di capire in che modo potrà essere utile a Eden. Lerner, invece, viene trattato come una star. Gli abitanti di Eden, infatti, sono morti e, dato che anche lui lo è, lo vedono come parte integrante della loro comunità.

Kiesel scopre ben presto che i vivi che attraversano il portale vengono utilizzati dal macchinario per alimentare i cittadini; ad alcuni viene risucchiata l'anima, ad altri, invece, l'energia vitale.

Il purificatore si rivela inutile ai loro scopi; si scopre infatti che presto morirà e che, per questo, la sua energia vitale sarebbe dannosa agli scopi della Macchina (che è un demone). Viene allontanato e gli viene data la possibilità di attraversare nuovamente il portale, per poter tornare a casa.

Nel frattempo Klaus e la sua squadra sono tornati e sono stati a loro volta imprigionati.

Kiesel, ovviamente, non pensa nemmeno un'istante ad abbandonare i suoi compagni e, incontrata una dei due fuggitivi, progetta insieme a lei un piano per salvare i suoi amici e il secondo fuggitivo, catturato insieme a loro.

Il piano, però, non va totalmente a buon fine. La fuggitiva viene presa e Kiesel e il secondo fuggitivo rimangono per riuscire a salvarla. Riescono nel loro intento ma solo grazie al sacrificio del fuggitivo uomo.

I due scappano e riescono a trovare anche Babe e, grazie alla capacità meditativa di Kiesel, riescono a salvarlo da morte certa.

Durante la fuga per raggiungere i suoi compagni, Kiesel scopre che i bambini vengono utilizzati per i convogli; la loro energia vitale è indispensabile per farli funzionare. Kiesel riesce a salvare un bambino e quest'ultimo si aggiunge al loro gruppo in fuga.

Dopo diverse peripezie e la morte di uno degli inquisitori sottoposti a Klaus, tutti riescono ad attraversare il portale, scoprendo però che il mondo in cui sono arrivati non è affatto quello che si aspettavano.

Infatti, sono tornati nel mondo giusto ma nell'epoca sbagliata. Il sindaco li ha fatti viaggiare nel tempo fino all'epoca in cui, ormai, lui e i suoi uomini sono già riusciti a prendere il sopravvento anche di quella realtà.

SCHEDA PERSONAGGI

Ed eccovi alcuni dei personaggi principali, per come li ho percepiti io avendoli conosciuti solamente in questo libro:

 

Marcello Kiesel: purificatore, organizzato e metodico. Ama conoscere tutto nel dettaglio e pianificarlo con cura, non è un uomo d'azione.

«Non capisco mai se devo ridere alle tue battute, Kiesel. Anzi, non capisco mai se sono battute.»

Klaus: inquisitore, istintivo e irascibile. Uomo d'azione che ama essere coinvolto in prima persona e seguire l'istinto, seppure coscientemente.

Sapevo quanto fosse metodico. E impulsivo. Dormire quando un suo familiare era in pericolo era fuori discussione per uno come lui.

Lerner: Assistente di Kiesel. Personaggio misterioso e, in parte, ambiguo. Sempre pronto alla battuta finalizzata sia al disincanto che a sminuire l'importanza degli avvenimenti. Apparentemente un duro fuori ma sensibile dentro.

«Nessuna buona azione resterò impunita, Maestro. Quante volte te l'ho ripetuto?»

«La verità è un'altra: quella che per questa famiglia è la tragedia della vita per noi è soltanto un altro caso. Tu ci sguazzi, io ci sguazzo: è la nostra natura. E nel giro di una settimana avremo dimenticato i loro volti e le loro voci perché avremo altre questioni a cui badare.»

Babe: Assistente canino di Kiesel, molto particolare. Ancora più misterioso di Lerner; sembra vivere di solo istinto animale ma, in realtà, nasconde una personalità molto più complessa.

«Il segreto è nella respirazione. Regola il battito del cuore e quello dell'anima. Da lì sì può curare tutto... o quasi.»

CITAZIONI

Erano solo l'evoluzione naturale di ciò che erano stati, un'altra fase del viaggio dell'esistenza.

Meritavano di avere una scelta, di riposare in pace, come era stato detto loto il giorno del funerale.

Mi sentivo pronto ad aiutare. Mi sentivo vivo.

Alcune persone subiscono un trauma e hanno bisogno di raccontarlo a tutti. Altre si chiudono in se stesse.

Klaus aveva fatto un ottimo lavoro nel proteggerla. Era stato meno efficiente nel farle accettare il mondo in cui vivevano.

«È solo che penso che ognuno abbia il suo sistema di lavoro. Tu preferisci la tranquillità a tutti i costi. Io sono un uomo d'azione. Mi troverei a disagio nella tua grotta.»

A giudicare dagli occhi tormentati, doveva aver portato i suoi demoni con sé.

Ci unimmo agli inquisitori nel silenzio ostinato. Non c'erano dubbi: avremmo discusso sulla faccenda di chi avrebbe attraversato il passaggio di nuovo. E non avremmo dovuto neanche aspettare molto.

La sensazione era sempre la stessa, quella di entrare in un ambiente talmente carico di sofferenza che era impossibile ignorarla. La tragedia umana era capace di impregnare le mura stesse di un'abitazione e difficilmente si poteva immaginare un dolore più grande della perdita di una figlia. Soprattutto quando non si sapeva che cosa fosse accaduto. L'incertezza a volta è il dolore più grande.

La sensazione era di vuoto assoluti, almeno dal punto di vista ultraterreno, ma c'era una sorta di vibrazione elettrica nell'aria.

E comunque, prima di mettere il naso in un altro mondo c'era da fare qualche prova. Non sarei andata alla cieca. Per quanto il richiamo dell'ignoto fosse forte, avrei aspettato.

Molte famiglie si sfaldavano quando succedevano eventi catastrofici simili. Il loro affetto avrebbe potuto fare la differenza nel corso del caso.

Non era solo un sistema per tenerli occupati. La preghiera avrebbe in qualche modo alleggerito e purificato l'atmosfera della casa, permettendoci di operare meglio. Era l'aiuto più concreto che potessero fornirci. Fino a quando non avessimo attraversato il passaggio.

La situazione era talmente nuova che mi sembrava di muovermi in un sogno, una sorta di anestesia mentale che mi permetteva di compiere quel passo azzardato.

E quel silenzio interiore non era normale. Era come se ci fosse qualcosa di alieno anche dentro di me, non solo all'esterno.

L'idea di stringere un accordo con un essere infernale mi faceva tremare le gambe, ma se fossimo stati alle strette non avrei esitato.

La giusta legge del contrappasso per qualcuno che aveva trascorso la vita intera a capire: non avere il tempo di fermarsi a riflettere.

Non sempre i sentimenti erano qualcosa di positivo. A volte bisognava soltanto adottare la strategia migliore, ignorando tutto il resto.

QUARTA DI COPERTINA

Eden.
Un nome paradisiaco per un posto partorito dalla mente di un essere infernale. Non sapevamo che saremmo arrivati lì, una volta attraversato il portale. Ma non avevamo scelta. C’era una ragazzina scomparsa da ritrovare, un’esca troppo perfetta perché potessimo resistere.
Eden.
Un luogo dove la mia magia e le mie protezioni non avevano più alcun potere, dove gli spiriti erano tangibili quanto gli esseri viventi. Un luogo dove Lerner era capace di esistere fuori dallo specchio.
Eden.
Il punto d’inizio di un viaggio che ci avrebbe portati oltre i confini del tempo e dello spazio.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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