Red nose: le ragioni dei personaggi

Di Germano Capurri

Self-Publishing

221 pagine

7,5/10

Consigliato: Sì

Contemporaneo

Italiano

Emergente

Noir

Storico

Sociale

TRAMA IN BREVE

La morte di Vittoria, una ragazza con un passato turbolento, è ciò che provoca l'inizio della storia. I personaggi coinvolti cercheranno di ricostruire cosa le è successo e perché. Un libro dalle mille voci e personalità.

INCIPIT

Alla fine mi ero proprio stufato e, grazie al dannato utilizzo del computer al posto dei famosi e mai desueti "carta penna e calamaio", non avevo proprio neanche la possibilità di gettare violentemente dalla finestra tutto, mandando tutti delicatamente a fare in culo!

RECENSIONE

Quanto a te, malcapitato lettore, qualora ti fosse capitato di avere in mano o sul computer questo libro, qualora avessi deciso di leggere qualcosa e fossi arrivato fin qui, qualora non ti fossi già stufato, chiudendo la pagina senza un segnalibro né reale né virtuale, qualora non avessi già chiamato la neuro per venirmi a prendere dotata di un bel TSO, qualora insomma fossi curioso di andare avanti a leggere questa cosa, posso dire una sola cosa:
«Buona fortuna! A me questa cosa che stai per leggere non è costata nulla.»

Dimmi come scrivi e ti dirò chi sei. Questa frase, valida solamente per coloro che, quando scrivono, mettono ciò che davvero sono nelle loro opere, è emblematica. Se c'è un aspetto veramente positivo negli autori emergenti (o comunque non esageratamente affermati) è che è molto più probabile trovare nei loro scritti qualcosa di loro. Dopo anni ed anni di lavoro, infatti, un autore impara a smussare gli angoli spigolosi del suo carattere di scrittore e a nascondere i suoi difetti, migliorare i suoi pregi.
Nel caso di Germano Capurri, la frase appena citata, è una sintesi perfetta della sua scrittura. Si tratta di uno di quegli autori che dà l'impressione di mettere tutto sé stesso in ciò che scrive; non ha freni, non ha limiti, è vero fino in fondo. Questo coinvolge tutti gli elementi che, solitamente, analizzo in un romanzo e lo fa, alternatamente, in maniera positiva o negativa, a seconda di dati più oggettivi o più soggettivi. 

Si capisce che Red Nose non è un romanzo qualunque sin dal preambolo; lo scrittore, infatti, ci spiega in esso che non intende scrivere la storia; saranno i personaggi stessi a raccontarcela. Essi, infatti, sono troppo invadenti; hanno una personalità talmente spiccata da cercare di indurre l'autore a fare delle preferenze, cosa che lui non può e non vuole assolutamente fare. Un incipit diverso, divertente, che spiega già molto del romanzo ancora prima di leggerlo e sapere davvero di che cosa parli. Un autore che, se non la faccia, ci mette tutto sé stesso e ci spiega le sue difficoltà, come se fossimo degli amici, piuttosto che dei lettori.

Ma il macellato finalmente si ribella al macellaio. Signori personaggi: io non scrivo più. Mi fermo.

I personaggi, quindi, vengono indotti a raccontarsi da soli, a dipanare la storia a loro modo. Parlano direttamente al lettore e ci fanno capire chi sono, chi sono stati, che vorrebbero essere. Sono personaggi che sanno di non essere persone vere, ma allo stesso tempo sono dotati di ricordi, di emozioni di aspirazioni e, pur accorgendosi di essere creature di colui che chiamano Artefice (cioè lo scrittore) si sentono vivi, reali. Questo fa sì che la loro introspezione sia fatta molto bene e che ci porti a conoscerli e a capirli proprio come se fossero persone e non personaggi. Luca con il suo Ma che cosa poi, mi ha contagiata e, di sicuro, non mi dimenticherò più di molti di loro e delle loro personalità.

Ma che cosa. Certe volte a fare il Commissario proprio è un mestiere che passerei volentieri ad altri. Ma che cosa. Non mi posso esimere davvero.

Lo stile narrativo cambia continuamente; la narrazione in prima persona viene intercalata a quella in terza persona. Per ogni personaggio che parla, ovviamente, cambia il modo in cui si esprime rispetto agli altri, dando così la sensazione di parlare davvero con persone diverse. In alcuni casi lo stile è più esplicito, in altri è più introverso. Una bella gamma narrativa.

L'autore ed i suoi personaggi fanno capire piuttosto bene la confusione provata a riguardo di cosa dire in questo romanzo. In effetti questa confusione si riflette anche nella sua struttura; non cambiano solo lo stile narrativo e l'accento stilistico, cambia, soprattutto, il genere del romanzo. Red Nose: le ragioni dei personaggi, infatti, pur spiegando da subito di trattare più delle loro vite che di una storia univoca ha, inizialmente, una trama  che può essere considerata quella di un giallo. C'è un omicidio, un poliziotto ed un investigatore pronti a risolverlo e poi, sì, tutto ciò che era stato promesso; personaggi che si sentono reali e racconti della loro vita. Più avanti può essere inquadrato come noir, dato che si introducono punti di vista meno innocenti.  Ad un certo punto, però, il romanzo va troppo indietro nel tempo, diventa quasi un romanzo storico, per quanto parli di un'epoca temporalmente vicina a quella attuale (ma molto lontana in quanto ad idee.) In questo modo fa valere il suo ruolo sociale, ci racconta un pezzo di storia, qualcosa che sì, indirettamente, ha coinvolto i personaggi portandoli al caso di omicidio di cui si scopre inizialmente ma che, in realtà, viene visto dal lettore (o almeno è stato visto da me) come qualcosa di troppo staccato, troppo diverso da ciò che ci si aspettava. 
Ora, bisogna discernere ciò che è oggettivo da ciò che, invece, è soggettivo. Oggettivamente questo romanzo ha di tutto, obiettivamente è complesso e confuso. Io apprezzo la sua completezza ma, soggettivamente, non apprezzo il cambio di genere nello svolgimento. Se io fossi stata Lamboston (il consigliere, angelo custode dell'autore) gli avrei consigliato di scrivere due romanzi; un giallo/noir e uno politico/sociale/storico, se l'autore ha fatto questa scelta è perché per lui andava tutto insieme. Non c'è una parte più bella ed una meno bella, c'è semplicemente una dicotomia, che comunque rimane coerente con tutto ciò che è stato scritto nel libro, che fa sì di poter spiazzare il lettore più schematico, quale sono io. Questa è una preferenza soggettiva, sta al lettore, perciò, avere un'opinione al riguardo.

Da quanto ho capito tu invece non vuoi scrivere un giallo o un thriller ma percorrere l'animo dei personaggi e dei decenni trascorsi e vedere se ne esce fuori qualcosa, neanche tu sai bene cosa, probabilmente. Si tratta di una scritta in campo libero. Giusto?

Per tutta la durata del romanzo si percepisce un messaggio con un fine sociale, va contro l'apatia dei nostri tempi e sprona le persone a sentirsi parte di un tutto. Mi è piaciuto molto che la storia mostri di avere un fine che va al di là dello schieramento politico, cosa che non apprezzo in alcun romanzo né da una parte né dall'altra, anche se esso si può, comunque, desumere dagli eventi raccontati.

È tutta brava gente, semplicemente miope. Ma niente di più: rappresenta una gran parte di noi. Ciechi, ciechi d'amore, ciechi di superbia, di stupidità, di assenza di valori: ciechi di nulla.

Il libro contiene al suo interno talmente tante nozioni utili ed interessanti che vanno dalle citazioni ad avvenimenti importanti per la Storia italiana che sarebbe davvero impossibile per me riportarveli tutti. L'autore sfoggia una grande cultura e un'ottima capacità di collegamento. È impossibile terminare questo libro senza aver scoperto qualcosa di nuovo che ci potrebbe interessare.

L'ambientazione è chiara e ben resa. Il luogo è Roma, città descritta più volte in alcune sue particolarità, città per la quale l'autore e i suoi personaggi sembrano provare una forte emozione che varia dall'odio all'amore. Anche le tempistiche in cui si svolge l'indagine sono ben definite proprio perché Red Nose, uno dei personaggi principali, ce le spiega immediatamente: inizia nel Maggio 2013 e finisce circa al Natale del 2014.

E Roma è anche la città dove tutto può accadere e tutto è accaduto, nella fatalità della città più bella del mondo, più strana del mondo, più simpatica e antipatica del mondo, più imbrogliona e imbrogliata del mondo.

La perfetta resa dei personaggi fa sì che il lettore entri facilmente in empatia con loro. In questo modo è ancora più semplice percepire l'atmosfera degli eventi da loro narrati ed emozionarsi per ciò che ci raccontano e hanno vissuto.

Non ero ancora conscio che la mia gioventù, il mio entusiasmo, la mia voglia di lottare per un mondo migliore in realtà erano stati colpiti terribilmente in quel momento, con quel rumore, quella terribile esplosione.

In conclusione, Germano Capurri entra direttamente nella lista degli autori da tenere d'occhio. Il suo romanzo mi è piaciuto e lo consiglio anche a voi!

CITAZIONI

Volevo scrivere una storia didascalica? O una che facesse emergere quanto fossi bravo colto e preparato? O volevo scrivere un'epopea che oscurasse quella di Ken Follett?

Ti trovi che cadono le foglie e dopo un po' trovi che cadono ancora e non ti rendi conto che nel frattempo è passato un anno!

La verità è che non c'è più rispetto per niente, sono finiti i tempi di una volta, quando Agatha Christie scriveva e poteva tranquillamente parlare di Poirot e Miss Marple senza avere problemi con loro, personaggi straordinari ma educati.

Insomma sono diventato ostaggio delle mie creature, e ciascuna vorrebbe che sopraffacessi le altre, quasi che me ne privassi, considerando l'egoismo di questi personaggi, tutti belli e cari come figli, ma mossi dalle proprie ragioni, a volte legittime, ma sempre con una diabolica voglia di sopraffazione.

Attendere, ascoltare, tacere: che cosa magnifica.

Devono essere proprio incazzati. Infondo gli ho tolto l'unica ragione che hanno di vivere: essere raccontati.

Figuriamoci se manca Lamboston. Ma quando mai! Quello ormai non è più una creatura e vive di vita propria, ha il suo sito web, la sua mail, un libro pure l'ha pubblicato, figuriamoci se si fa scappare una bella giornata come quella di oggi, per darmi alcune delle sue massime di vita!

Sono convinto che i veri scrittori un pensiero ai propri personali proprio non gliel'hanno dato. Semmai gli hanno prestato qualcosa del loro, ma non li hanno resi autonomi; ecco svelato il mistero di Miss Marple e Poirot.

L'aria è frizzanti e mignotta, come sa esserlo solo Roma in certi momenti, in questi periodi dell'anno quando fa già caldo ma non si scoppia, quando anche in posti come questo non ti meraviglieresti di vedere ancora ondeggiare qualche lucciola pigramente rimasta là, convinta che ci si possa vivere e far innamorare, come una volta, nonostante il passaggio dell'uomo selvaggio.

Poco davvero quello che interessa la gente, che muove le coscienze, che fa che scatti quel quid all'interno dell'animo umano e lo distolga, almeno per un attimo, dal nulla quotidiano, da quella specie di torpore che ormai, ai tempi nostri, è diventato semplice abitudine.

Non possiamo aspettare che la notizia e, meglio, la soluzione del caso ci venga a bussare a casa, come una sorpresa: la verità tocca cercarla, anche quando puzza, quando ne hai paura, perché certe cose fanno paura, oltre che schifo. Porca miseria. Questa è Merda, anche se ci stiamo abituando al suo fetore e spesso non ce ne accorgiamo porca puttana!

Ci sono momento in cui vorresti dire che tante cose sono false, ci sono momenti in cui lo dici. Ci sono poi dei momenti, che durano una vita, che cominci a fare finta, e ti invischi in cose contrarie al tuo pensiero. Qualcuno ha cercato di annullarti, quel qualcuno ci è riuscito e non ti sei neanche accorto che lo stava facendo. Grottesco, eh?

Si tratta proprio che il destino, a volte, scrive le cose in modo tale che non te ne accorgi.

Lui aveva capito, anche se doveva ancora trovare le ragioni di tanta storia. Io credo che l'abbia trovata la ragione o meglio le ragioni dei personaggi.

QUARTA DI COPERTINA

nell’epoca della disaffezione tre storie si intrecciano, apparentemente slegate, ma tutte destinate a un unico epilogo: uno scrittore stressato dalla volontà dei protagonisti da lui inventati di emergere e raccontare la storia da soli; eventi della storia d’Italia dal secondo dopoguerra ai giorni nostri; la storia di un uomo che percorre le due precedenti.
L’autore è soverchiato dalla volontà di raccontarsi da sé dei suoi personaggi, che invadono la sua testa, sovrascrivendo i suoi pensieri, fino a quando questi non decide di cedere alla loro volontà imponendogli di scriversela. I personaggi, in un primo momento sconvolti, accettano la sfida e cominciano a raccontare quanto loro accaduto, saltando tempi e presenze e creando una suggestiva atmosfera in cui si accavallano vivi e morti, fatti di oggi e di ieri, attraversati da eventi accaduti nell’arco degli anni che i protagonisti raccontano.
Ciascun personaggio, raccontandosi, non può fare a meno di rendersi conto che gli eventi della Storia hanno condizionato, in qualche modo, la vita di ciascuno e, particolarmente la vita di Ignazio, la cui vicenda coinvolge tutti ed è determinata dalla strage di Piazza Fontana, punto centrale della fine di un sogno appena iniziato nella mente di tutti, presenti e assenti all’evento.
Nel frattempo, tra considerazioni e riflessioni sul “chi essere” e sul “che fare”, un omicidio efferato sconvolge la tranquillità di una comunità del 2013, ignara di quanto accaduto, delle ragioni dell’omicidio, delle ragioni che porteranno a considerare questo ultimo evento come la tragica continuazione della bomba, quasi fosse una reazione all’esplosione nucleare di Chernobyl.
È il dramma di una generazione che non ha potuto avere figli “ideali” ma solo aborti e il tragico destino di essere considerata la “generazione mostro”, “la generazione perduta” che ha perduto anche il futuro dei propri figli carnali.
A questa condanna i personaggi, insieme all’autore, non vogliono rassegnarsi, convinti di aver consegnato al mondo una ben più positiva eredità.
PREFAZIONE DI LAMBOSTON
Si attraversano eventi della nostra storia dal 1948 al 2014. A persone vere che hanno determinato fatti “veri” si affiancano personaggi che prendono il sopravvento sulle sue intenzioni, per narrare fatti scritti e eventi collaterali che svelano quale sia stata la portata della Storia sulle singole vicende di personaggi, ma anche di persone vere. Con un po’ di immaginazione, o forse semplicemente di trasposizione, i personaggi spiegano come una bomba, esplosa all’interno di una banca a Piazza Fontana nel 1969, abbia ucciso nel 2013 una ragazzina innocente, che ha subito, incosciente, la violenza di quel gesto vigliacco. Ma questo accade anche in qualunque altra contrada del mondo: capita spesso mi sembra anche a New York.
Il personaggio principale di questa storia si chiama Red Nose, investigatore privato che, mascherato da pagliaccio, con naso rosso posticcio, farfalla e bombetta gira...

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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