"Fabrizio Castellani arrivò a Volterra una sera di ottobre a bordo della sua Fiat Punto, con un paio di valigie e la speranza di vincere un posto da ricercatore all'Università di Siena." Il romanzo inizia così, introducendoci la figura del protagonista ancora ignaro di tutto quello che gli accadrà durante la storia.
Fabrizio si dirige immediatamente dal Soprintendente regionale Nicola Balestra, colui che deve rilasciargli il permesso di lavorare e analizzare la statua "l'ombra della sera". Ottenuta la conferma di poter svolgere il lavoro a cui si vuole dedicare, Fabrizio si reca immediatamente nel laboratorio a lui dedicato al Museo.
Sin dalle prime ore in cui lavora iniziano le stranezze che si susseguiranno per tutto il romanzo: all'una di notte riceve una telefonata in cui una voce di donna gli impone di lasciar star il fanciullo, cioè la statua che il protagonista vuole analizzare. Questa chiamata e un ululato di un animale sconosciuto che incute timore a Fabrizio, lo inducono a tornare a casa immediatamente.
Il giorno successivo la scena si sposta su una scena del crimine. Il tenente Marcello Reggiani si trova davanti al cadavere di Armando Ronchetti, un tombarolo piuttosto conosciuto da quelle parti. Si scopre che, mentre il defunto e altri due suoi colleghi stavano cercando di aprire e saccheggiare una tomba etrusca, la polizia arrivando li ha fatti scappare e che, successivamente, è stato trovato il cadavere di uno dei tre, apparentemente dilaniato da una bestia feroce.
Essendo il Soprintendente molto impegnato, viene dato incarico a Fabrizio di occuparsi della tomba etrusca scoperta. Il protagonista scopre ben presto che la tomba è quella di un Phersu, cioè di un uomo che è stato ucciso da una belva feroce e poi sepolto con essa. Veniva fatto questo nell'antichità quando un soggetto si macchiava di un delitto tale da rendere necessario, per le genti di quel tempo, una punizione superiore a quelle impartite per delitti minori e si considerava anche un sacrificio a Dio. Il Phersu, infatti, aveva possibilità di difendersi dalla bestia perché, sebbene avesse una mano legata e gli occhi bendati, nell'altra mano aveva una spada. In questo modo c'era la convinzione che, se il soggetto moriva, era perché era colpevole ed era stato giudicato da Dio stesso.
Nel frattempo Fabrizio conosce Francesca, una collega che si interessa del ritrovamento della tomba e lo aiuta a fare ipotesi al riguardo. Il protagonista decide di chiamare anche una sua amica esperta di ossa, Sonia, che possa aiutarlo ad identificare lo strano animale ritrovato nella tomba e, mentre si trova al telefono con lei, sente nuovamente l'ululato sentito il primo giorno.
Il tenente e Fabrizio, scambiandosi opinioni a riguardo dell'omicidio commesso notano una connessione tra l'apertura della porta della tomba e la presenza dell'animale che incombe su Volterra, notano persino che i denti dello scheletro animalesco che sono stati ritrovati coincidono con i solchi lasciati sul corpo di Ronchetti.
Un nuovo mistero viene a galla: il Soprintendente sta lavorando alla traduzione di sei tavole che parlano di una maledizione che ricorda in molti aspetti ciò che è successo al Phersu ritrovato da Fabrizio, questi si convince che in quelle tavole vi sia la soluzione alla situazione pericoloso che stanno vivendo a Volterra, l'animale infatti continua a mietere vittime e, visto che Balestra non vuole mostrargliele, si mette d'accordo con Francesca per poterle recuperare. Anche il racconto della signora Pina, padrona della locanda in cui Fabrizio suole cenare, sembra avere un lato misterioso; in un palazzo disabitato da anni la signora vede delle luci accendersi e, lo stesso Fabrizio vi vede entrare un bambino sconosciuto. Sonia ricostruisce un'immagine 3D del muso dell'animale ritrovato nella tomba partendo dallo scheletro da lei ricostruito, immagine utile al protagonista, una volta tornato a casa. Viene chiamato per l'ennesima volta dalla donna che gli induce di stare lontano dal fanciullo, esce per vedere se qualcuno lo sta spiando e ha un incontro ravvicinato con l'animale che minaccia i cittadini di Volterra: è quasi identico alle immagini mostrategli da Sonia.
Il collegamento tra la tomba e gli omicidi presenti si fa sempre più marcato ed ogni mistero si infittisce sempre di più. Fabrizio trova un indirizzo e lo segue, convinto sia stato mandato dalla donna misteriosa che lo chiama per dirgli di non toccare il fanciullo, trova un bar e la barista è proprio la donna, gli ripete di lasciar perdere tutto, facendolo sentire minacciato. Subito dopo viene investito da Francesca, senza riportare danni se non un po' di stordimento e, chiamato da Reggiani, scopre che le chiamate che gli sono state fatte dalla donna non sono partite dall'indirizzo da lui raggiunto bensì dalla casa di un certo Pietro Montanari. Fabrizio va a casa di Montanari e vede la donna delle telefonate uscirne, una volta allontanasi lei dalla casa, l'archeologo decide di parlare con l'uomo per capire il suo ruolo nella storia. Si scopre che è Montanari ad aver fatto sapere al Soprintendente l'ubicazione delle sei tavole e ammette che ce n'è una settima e che la donna gli ha appena confermato la sua ubicazione ma si rifiuta di dirla a Fabrizio. Nello stesso momento si sente un ululato e i due capiscono che l'animale sta andando lì per loro. Fortunatamente la polizia accorre nello stesso momento, perché seguiva l'archeologo e la bestia riesce ad uccidere solo Montanari. Francesca dà al protagonista una registrazione con le scritte delle tavole.
Fabrizio si mette subito a tradurle, lavorando notte e giorno e dimenticandosi persino di mangiare e scopre la storia dell'uomo ritrovato nella tomba. Un uomo,Lars Thyrrens, desiderato da tutte le donne, desiderava avere l'unica che non gli si concedeva, la moglie di Lars Turm Kaiknas. Servendosi di uno stratagemma riesce ad indurre la donna in una stanza lontana e cerca di violentarla. Il figlio della donna, però, si sveglia e vede tutto. Thyrrens allora decide di uccidere sia lui che la madre. Kaiknas accorre a vedere cosa succede e trova i due cadaveri. La gente vede solo lui, con in mano il pugnale che ha ucciso suo figlio, davanti ai due cadaveri. Egli viene accusato della loro morte e gli viene designata la morte del Phersu, descritta prima.
Il tenente e l'archeologo vanno insieme dalla donna del bar per scoprire qualcosa di più su di lei ma ella nega recisamente di conoscere Fabrizio Castellani e i due, non sapendo che pesci prendere, decidono di rimandare. Si accorgono però che le suole delle scarpe della donna sono sporche di argilla, come se avesse camminato sottoterra. Il figliastro della donna segue Fabrizio fino a casa sua, gli dice che vuole diventare anche lui un archeologo e che non vuole più vivere con la sua matrigna che lo maltratta. Lui decide di chiamare Francesca per occuparsi del piccolo, ma quando lei arriva, il bambino è scomparso, i due lo cercano in lungo e in largo per le strade limitrofe ma non lo trovano, decidono allora di andarlo a cercare nel palazzo disabitato vicino alla locanda della signora Pina perché Fabrizio è convinto che si tratti dello stesso bambino che aveva visto entrare in quel palazzo giorni prima. Entrando nell'edificio riescono a trovare Angelo, il bambino ha in mano la settima tavola, ma quando cercano di uscire trovano ogni via di fuga sbarrata. Riescono a trovare un passaggio segreto che, sottoterra, li porta lontani dall'edificio ma, improvvisamente, incontrano l'animale tanto temuto.
La bestia si appresta ad ucciderli ma, inaspettatamente, Angelo si interpone tra lei e i due archeologi e l'animale scappa via. La barista viene arrestata perché si scoprono moltissimi reperti archeologici in un varco nascosto sotto al bar e Fabrizio va ad assistere al suo interrogatorio dove, però, la donna non fornisce nessun elemento utile a risolvere i misteri dell'animale e delle tavole. Francesca, intanto, riesce a tradurre il contenuto dell'ultima tavola e, convinta di aver capito il modo per fermare la maledizione, si precipita con Angelo dentro il palazzo dove l'animale ha fatto la sua tana.
Quando Fabrizio torna a casa e legge a sua volta la traduzione della settima tavola la interpreta in modo diverso e capisce che bisogna distruggere le ossa dell'animale ritrovato nella tomba, dopo averle separate da quelle dell'uomo. Francesca e Angelo rischiano di essere uccisi ma, all'ultimo momento, l'archeologo riesce a distruggere le ossa dello scheletro dell'animale e, anche l'animale vero muore.
Tutto si risolve, Angelo viene ridato alla sua vera famiglia e Francesca e Fabrizio si mettono insieme ufficialmente e, nell'epilogo, l'archeologo scopre che aspettano un bambino.