Eccovi, finalmente, la recensione del secondo volume di Il gioco dell'erborista. Le impressioni tratte nella recensione del primo volume, Bracciorosso, si sono grosso modo riconfermate, anche se in questo libro ci sono gustose novità.
In questa mia recensione cercherò soprattutto di farvi sapere la mia opinione riguardo alle differenze presenti tra questi primi due volumi, cercando di ripetermi il meno possibile per quanto riguarda le somiglianze. Gli spoiler, come sempre, saranno inesistenti sia per chi ha già letto il primo volume della saga, sia per chi non la conosce ancora. Cercherò di recensire tutti i volumi con uno schema simile, in modo da permettere a chiunque volesse di leggere in parallelo entrambe le recensioni.
L'ambientazione rimane uno degli elementi migliori anche in questo volume. Le immagini del primo mi sono rimaste più impresse nella mente ma, anche in questo libro, mi è stato semplicissimo immaginare tutto ciò che veniva descritto.
Anche l'atmosfera continua a colpirmi favorevolmente. Spesso, leggendo un libro, capita di riuscire a "sentire" soltanto certe scene; come in un horror la paura, in un thriller la suspense, in un romanzo drammatico la tristezza ecc.. invece, questo volume, ancora più dell'altro, è un insieme di emozioni diversissime tra loro. Ciò lo rende completo e adattissimo alla lettura, lo consiglio particolarmente ai ragazzi che, beati loro, possono volare in alto e sognare più di noi adulti.
Sulla struttura le cose da dire sono sempre le stesse dette nella Recensione di Bracciorosso, per chi non avesse voglia di andare di là, le ricorderò brevemente qui.
- Il libro non termina e ciò mi dispiace. In questo volume, però, il fastidio è stato meno perché ho riconosciuto la macrotrama terminata e il perché dello stacco e il rinvio ad un libro successivo.
- La storia nella storia. Nella recensione precedente ipotizzavo una maggiore interazione di questi due elementi, invece, anche in questo libro ciò viene presentato solo all'inizio del volume e, successivamente, si continua solamente con la trama del racconto. Mi sono piaciute molto entrambe le "parti".
- Le descrizioni dei capitoli sotto ogni titolo. Le avevo apprezzate molto nella prima recensione e continuo ad apprezzarle tuttora. Sarà che mi ricorda molto altri libri che ho apprezzato molto, ma l'ho trovato davvero gradevole. Anche in questa recensione vi voglio dire il mio preferito: Laddove, tra spade che si incrociano, lance che cozzano e cavalieri in cerca di gloria, Panfilo conosce nuovi poteri del proprio amuleto e, soprattutto, scopre il coraggio.
- Elemento in più in questo libro è il riassunto dell'episodio precedente; molto breve ma molto utile per chi voglia leggere i due volumi a distanza di molto tempo e voglia però ricordarsi per bene tutto ciò che è successo nel primo volume.
La trama, intesa come idea dell'autore, l'ho apprezzata anche di più rispetto la scorsa. Forse proprio perché si tratta del libro di mezzo e, di conseguenza, alcuni nodi vengono al pettine, è molto più intricata e fantasiosa.
Ho apprezzato molto il fatto che tutto sia ben spiegato e non lasciato al caso, la credibilità è, perciò, ben tutelata.
Lo svolgimento, elemento strettamente legato alla trama che, però, io tratto a parte per denotare le differenze tra idea iniziale e ciò che effettivamente viene reso, mi è piaciuto come nella prima recensione. In questo volume, però, di spunti ce n'erano di più e, quindi, avrei apprezzato un maggiore dilungarsi dell'autore su alcune questioni, come saprà chi legge le mie recensioni io preferisco sempre il troppo al troppo poco, però, ammetto che per un pubblico più giovane questo sia assolutamente meglio; non si rischia di perdere l'attenzione del lettore e, comunque, si dice tutto il necessario.
Non ho ancora capito dove la serie in sé voglia portare, perciò non mi esprimo ancora sul messaggio, elemento che ritengo fondamentale per i lettori più giovani. Vi dico, però, che vi sono alcune argomentazioni davvero carine ed interessanti che ho letto con piacere e che, senza dubbio, la lettura di questo libro può essere solamente positiva.
Lo stile continua a piacermi e sono fermamente convinta si confaccia particolarmente al genere fantasy per ragazzi, difficilmente potrò cambiare idea leggendo il terzo volume, a meno che non ci sia uno sconvolgimento totale della scrittura dell'autore.
Anche questo secondo volume è finito in un soffio; ci ho messo solamente un pomeriggio a finirlo grazie ad un ritmo incalzante che ti fa girare le pagine molto velocemente.
I personaggi non sono stati approfonditi maggiormente perché ne sono stati introdotti di nuovi. Alcuni di esse sono veramente ben fatti ed è impossibile non sorridere leggendo di loro. Quello che mi ha colpito di più è il Re. Anche in questo caso l'approfondimento non è totale, anche se è assolutamente ben fatto considerando la brevità del volume e le tantissime cose che accadono.
Lo consiglio solo a chi ha letto il libro precedente perché non può essere apprezzato allo stesso modo da chi non ha letto l'inizio della storia, se avete letto il primo e vi è piaciuto dovete assolutamente acquistare anche questo secondo volume. Penso che ragazzi giovani lo possano apprezzare di più. Si tratta di un libro con un forte dose di immaginazione, elemento stupendo che fa sognare.
Non vedo già l'ora di leggere l'ultimo volume sella saga!