— Katalepsis, questo piccolo telecomando accenderà la comprensione nella vostra mente.
Katalepsis è un libro ricco, difficile da imbrigliare in un genere specifico, questo romanzo stupisce, a volte positivamente a volte negativamente, in ogni sua caratteristica, non si tratta affatto di un romanzo banale.
La trama del romanzo è in parte fantascientifica; viene inventato il Katalepsis, un congegno capace di far entrare in collegamento due persone e far percepire ad una le sensazioni ed emozioni dell'altra. L'idea è molto buona e viene raccontata in maniera accattivante, ma per quanto voi possiate provare e riprovare ad immaginare cosa succederà poi, sarà veramente difficile che riusciate ad indovinare in quale modo si svilupperà.
Un traduttore di precisi impulsi elettrici che vengono esportati da un cervello e inviati a un altro nell'arco del tempo in cui i due utilizzatori sono connessi. Tutte le vostre sensazioni, i vostri stati d'animo e addirittura in alcuni casi i vostri ricordi, ammesso che siano forti e ben definiti, vengono digitalizzati e trasmessi attraverso Katalepsis alla persona dall'altra parte del ponte.
Lo svolgimento, infatti, è intricato e pieno. Ci sono molti fattori che vengono ampliati dagli autori, rendendo la storia ancora più interessante. Infatti, non è solo l'idea iniziale a venire sviluppata; nuovi elementi verranno raccontati e, con il tempo, assumeranno un ruolo fondamentale. Come sempre, non aggiungo niente di specifico perché, mai come in questo romanzo, è fondamentale per me che scopriate tutto durante la lettura.
Il finale è il fiore all'occhiello del libro, non per come viene raccontato ma proprio per ciò che succede. Prima di questo momento si può apprezzare la storia raccontata ma non si comprende se, il suo intento, sia di lasciare qualcosa al lettore, nel finale questo viene sicuramente chiarito e tutto diviene ancora più interessante.
L'incipit ha un ruolo fondamentale nella storia ed è stato, dunque, descritto sin da subito, come qualcosa da ricordare. Non mi ha particolarmente colpito appena ho iniziato la lettura ma ho imparato ad apprezzarlo proseguendo con la storia e comprendendone la rilevanza.
Fondamentale per il vostro apprezzamento del romanzo sarà la struttura. La storia, infatti, non viene raccontata in maniera lineare; ad ogni capitolo può fare riferimento un periodo antecedente o passato a quello del capitolo precedente e, perciò, le vicende vengono scoperte piano piano, a volte chiarendo qualche aspetto del passato, oppure sbirciando gli avvenimenti del futuro. Questa tecnica narrativa mi piace molto e ha, sicuramente, aumentato l'interesse verso la lettura del libro, anche se penso che non sia stato usato al massimo delle sue potenzialità: ci svela, infatti, le cose a poco a poco ma, per i miei gusti, si riesce ad evincere fin troppo dalle esche lanciate dagli autori.
L'ambientazione è particolare; il luogo è Monation, luogo geograficamente non esistente nella nostra realtà, anche se un'idea di quale luogo si tratti, terminata la lettura, il lettore se la farà eccome. La data non è mai indicata; tutto dipende dall'incipit. All'inizio del romanzo troviamo, infatti, la presentazione di Katalepsis e, da quel momento, all'inizio di ogni salto temporale, troveremo una scritta che ci farà capire a quanti giorni da quell'evento si sta svolgendo ciò che verrà raccontato. La vicenda vera e propria si svolge in un arco temporale di circa 7 anni e va da date antecedenti all'evento di presentazione, da 2 anni e 10 giorni prima, arrivando fino a 4 anni e 190 giorni dopo. La storia, però, non finisce lì e ci fa conoscere le sue ripercussioni fino ad un futuro molto lontano dagli eventi narrati.
Monation è l'agglomerato delle nazioni presenti sulla Terra riunite in una democrazia. Praticamente si tratta di un unico stato mondiale con una lingua e una costituzione anch'esse uniche e ufficiali.
Continuando con l'elenco delle particolarità, devo ammettere che anche lo stile narrativo è stato difficile da inquadrare per me. Prima di tutto il romanzo è scritto, per la stragrande maggioranza delle pagine, in terza persona ma, in alcuni capitoli passa alla prima persona e parla direttamente non con noi, come si tenderebbe a pensare, ma con qualcuno di cui scopriremo l'identità solo successivamente. Questo aspetto, a dire la verità, mi ha confusa e non ha apportato nulla di più alla mia lettura.
Inoltre, la narrazione in generale è particolarmente fuori dagli schemi; il narratore, infatti, sembra totalmente distaccato dagli eventi raccontati, come se stesse osservando le immagini di ciò che succede e si limitasse a riportarle. Per questo motivo noi non veniamo a conoscenza, ad esempio, delle sofferenze di un personaggio perché le percepiamo, bensì perché il narratore ci dice che quel determinato personaggio sta soffrendo. Questo aspetto, che in verità in alcuni punti si attenua, mi ha fatto l'effetto come di leggere un fumetto; vedevo le immagini create da un'altra persona e non quelle create dalla mia fantasia. Aggiungo poi una nota estremamente personale; il romanzo è raccontato sì, in terza persona, ma al presente, binomio che, generalmente, tende a non piacermi. Per correttezza verso i lettori aggiungo anche che, all'interno del romanzo, è presente qualche refuso.
Le linee sul mio volto esprimevano alternativamente gioia e terrore. Ma non per la fama, o meglio ancora per la sua espressione popolana. No, il mio rammarico era il rebus che tu mi affidasti ormai più di un anno fa.
Per ciò che ho appena scritto, anche il mio rapporto con l'atmosfera del romanzo, cambia. Normalmente, infatti, faccio fatica ad entrare in empatia con i personaggi e mi è impossibile, perciò, provare qualcosa insieme a loro. Paradossalmente, in questo caso, avendoli sentiti trattare così freddamente, mi hanno colpita di più le loro sofferenze, facendomi percepire meglio le loro emozioni. Inoltre, l'atmosfera principale è quella di cambiamento e transizione generata dalla grande scoperta del Katelepsis, gli autori sono molto bravi a renderla, non facendoci mai dimenticare che è partito tutto da lì e, che se non ci fosse stato quell'evento, sarebbe stato tutto molto diverso.
Il suo sorriso è una finestra che dà su un mondo di orgoglio personale visibile anche al più disattento degli osservatori. Il suo sorriso si spegnerà.
Non ho avuto l'impressione di conoscere i personaggi profondamente. Ovviamente ci vengono descritti, conosciamo le loro azioni e, in alcuni casi anche i loro pensieri, però non diventiamo tutt'uno con loro, restano una proiezione della mente del narratore. Mi è piaciuta la varietà e il tentativo di spiegare i loro rapporti; niente viene lasciato al caso e si cerca una visione profonda e affatto superficiale di ciò che si instaura tra di loro.
Infine, il ritmo. Personalmente ho terminato il romanzo in due giorni; penso che chi sarà molto preso dalla storia e non sarà trattenuto da elementi che non lo convincono del tutto, lo finirà anche in minore tempo, il romanzo, infatti, è piuttosto breve e la storia, come già detto, particolarmente interessante.
In conclusione, si tratta di un romanzo con un'idea di fondo molto valida, ben sviluppata in quasi tutte le sue caratteristiche principali. Per gusti personali, l'avrei preferito raccontato in maniera differente, ma non escludo che a voi possa piacere proprio per queste sue particolarità narrative. Lo consiglio.