La sensazione di essere degli impostori, a quanto pare, arriva da sé, e di quelli a cin non capita mai di provarla non mi fido.
Caro amico è un memoir e diario letterario di Yiyun Li, donna di origine cinese, divenuta scrittrice solamente una volta giunta negli Stati Uniti e adottata la lingua inglese.
L'argomento trattato in questo libro è molto forte, ci troviamo davanti al contenuto di un diario tenuto dall'autrice durante un periodo di depressione in cui, per riuscirsi a capire al meglio, ha sentito il bisogno di trascrivere su carta le proprie considerazioni su moltissimi e disparati argomenti: tempo, ricordi, lingua madre, origini, persone, lettura e anche sulla vita in generale.
La letteratura, specie quella legata a biografie, autobiografie e lettere degli autori ai loro cari, è stata fondamentale nel percorso della donna e, per questo motivo, al suo interno troverete numerosissimi riferimenti a opere letterarie e alle vite degli scrittori.
Le componenti principali del libro sono tre.
La prima, che riscontrerete sin dalle prime pagine, è quella legata al memoir.
L'autrice ci racconta spezzoni della sua vita che spaziano tra Cina, Stati Uniti ed Irlanda. Trattandosi di un memoir, e non di un'autobiografia completa, le scene descritte non vengono presentate necessariamente in ordine cronologico e in maniera completa.
Questo testo riporta solamente il racconto di frammenti di vita ritenuti, in quel momento, determinanti per comprendere qualcosa di sé stessa.
La lettura di questo libro non può essere, perciò, finalizzata ad avere un approfondimento sugli sviluppi biografici dell'esistenza di Li, sebbene essi non manchino, soprattutto all'inizio del volume.
I nostri ricordi rivelano più l'adesso che l'allora. Senza dubbio il passato è qualcosa di reale. Le prove non mancano: foto, diari, lettere, vecchie valigie. Ma noi selezioniamo e scegliamo da una sovrabbondanza di prove solo quello che si confà al momento presente.
Questa parte ci fa comprendere la personalità e alcuni aspetti salienti della vita dell'autrice.
La donna decide di svelarsi, facendo anche affermazioni molto scomode, che generalmente si tengono nascoste onde evitare giudizi esterni. Come, ad esempio, le forti affermazioni sul rapporto con la madre.
Mia madre è la figlia che dovetti abbandonare per poter avere una vita mia.
Secondo elemento fondante dell'opera sono le considerazioni generali. Yiyun Li non si limita a raccontare di sé, cerca anche di estrapolare dagli insegnamenti ricavati dai propri ricordi, delle massime di vita che possono coinvolgere ognuno di noi.
Queste affermazioni sono costantemente relative ad argomenti profondi e significativi per ogni vita e portano ad un'inevitabile coinvolgimento emotivo del lettore, che si ritroverà a sua a volta a meditare sulle sue parole per comprendere anche il proprio punto di vista al riguardo.
La reticenza è una condizione naturale. Non è un nascondimento. Le persone non si mostrano a tutti nello stesso modo e con la stessa facilità. La reticenza, al contrario del nascondimento, non ti fa sentire solo ma mette una distanza fra te e gli altri e li neutralizza.
La terza componente, che potremmo ricollegare al concetto di diario letterario, è quella più utile dal punto di vista conoscitivo: non solo ci fa scoprire tantissime informazioni, probabilmente inedite, di grandi scrittori (di Zweig, ad esempio, ho scoperto di aver saputo ben poco, sino ad ora), ma instilla in noi anche la necessità e la curiosità di compiere ricerche in questo campo a nostra volta.
Io mi sono sempre ritenuta una lettrice onnivora ed ero già a conoscenza della grande importanza (gli studi superiori, alla fine, non sono stati vani) nel conoscere il più possibile di un autore per comprendere le sue opere. Nonostante questo, penso di aver capito solamente grazie a questo volume l'immenso mondo culturale e conoscitivo che si nasconde dietro a memoir, autobiografie e, soprattutto, lettere inviate dai grandi scrittori ai loro cari.
Interessantissime sono anche le riflessioni sulla lettura, la scrittura e il loro rapporto.
A uno scrittore e a un lettore non dovrebbe essere mai consentito d'incontrarsi. Vivono in due cornici temporali diverse. Quando un libro prende vita per un lettore, per lo scrittore è già morto.
Questi tre elementi, sebbene abbia deciso di trattarli in questa recensione in maniera divisa, sono legati indissolubilmente all'interno della struttura del volume. Ogni parte che leggerete, infatti, avrà un po' di ognuno di loro, sebbene si possa facilmente notare come all'inizio del libro vi siano più aspetti biografici e alla fine prevalgano, invece, quelli letterari.
Lo stile è diretto e lineare, come dice anche la traduttrice nella nota finale: cose difficilissime vengono spiegate con parole nette e semplici.
Al riguardo di questo ci sarà più di un paragrafo anche nel libro stesso; principalmente lo stile non intricato di Li viene imputato dai "critici" al fatto che l'inglese non sia la sua lingua madre, sebbene lei ci tenga ad evidenziare il fatto di essere diventata scrittrice grazie (e non dispetto a) la sua scelta di scrivere in lingua inglese.
Gli argomentati trattati e la profondità ed importanza di quanto affermato, però, implicano necessariamente una ritmo di lettura lento e attento. Leggendo questo libro velocemente si rischia di giudicarlo in maniera superficiale: l'apertura verso di noi dell'autrice verrebbe sprecata e così tutte le riflessioni che le sue parole, semplici ma efficaci, potrebbero suscitarci.
In conclusione, Caro amico dalla mia vita scrivo a te nella tua è un libro che presenta al suo interno diversissime qualità, passa dall'utilità alla empatia a seconda dell'argomento trattato.
Lo consiglio per tutti e tre le sue componenti. Io, di certo, recupererò presto i libri editi in Italia di quest'autrice, generalmente non autobiografica.
Io non sono una scrittrice autobiografica – non si può esserlo senza un io solido e spiegabile – e leggo ogni scrittore autobiografico con la stessa curiosità. Che genere di vita dà a una persona il diritto di diventare l'oggetto della propria scrittura?
Di questa autrice, NN pubblicherà anche Where Reasons Ends.