Oggi vi parlo di Paradisi minori di Megan Mayhew Bergman, autrice statunitense che ho conosciuto grazie a questo libro.
Paradisi minori è una raccolta di racconti; i loro denominatore comune sono le protagoniste donne e la presenza costante e fondamentale di animali.
Come sapete, io sono una lettrice piuttosto difficile da far immedesimare. Difficilmente mi lascio coinvolgere dall'atmosfera di ciò che leggo e, quando mi capita, mi sembra sempre un piccolo miracolo. Con tutti i libri NN Editore che ho letto questo mi è sempre capitato, ma Paradisi minori si è ulteriormente distinto sotto questo aspetto. Le protagoniste femminili e piuttosto fragili hanno sicuramente aiutato a farmi immedesimare nelle storie ma, soprattutto, è il tema animali ad avermi emozionata. Per quanto non sia un'animalista e non faccia nulla di concreto per questi dolci esseri che amo tanto, leggere delle loro sofferenze riesce addirittura a straziarmi. Sia la nota del traduttore, aspetto che adoro di queste edizioni e che non vedo l'ora di leggere al termine di un libro NN, sia il titolo vedono queste storie sotto un punto di vista positivo (il termine Paradisi, d'altronde, non può rispecchiare qualcosa di brutto), ma io ho vissuto il libro in maniera differente, soffrendo con i protagonisti. Trovo che sia un libro dove ogni racconto, nessuno escluso, possegga una forza incredibile che possa essere positiva o negativa a seconda del lettore o della lettrice. Questa raccolta è penetrante, devastante e potente. Impossibile leggere questi racconti e non provare assolutamente nulla.
Lo stile dell'autrice mi è piaciuto molto. È femminile, sensibile e dolce ma al, contempo, forte, deciso e rude nel descrivere ciò che non vorremmo mai leggere. La traduttrice Gioia Guerzoni è già nel novero delle mie preferite, apprezzo il modo in cui rende il testo (fermo restando che non sono un'esperta linguista, anzi!).
Il ritmo del racconto è a volte lento e a volte veloce. Si tratta di un libro potente che io ho finito in un giorno, sbagliando. Preso tutto insieme può essere troppo, vi consiglio di leggere un racconto alla volta, come avrei dovuto fare io per essere più oggettiva, invece di farmi trascinare dagli eventi.
La natura è un elemento fondamentale di queste storie e, perciò, è presente in un modo o nell'altro, in molte di esse. L'ambientazione, sia naturale che non, ha sempre un ruolo determinante e, non solo, è ben descritta ma è talmente dettagliata da darci l'impressione di conoscere quel posto da un'eternità.
Le protagoniste sono tutte una diversa persona, eppure, sono anche la stessa. Mi hanno dato l'impressione di essere le diverse possibili vite di una stessa anima, probabilmente molto vicina a come la scrittrice in effetti è. Sono tutte donne e, sicuramente, si avvicinano decisamente di più allo stereotipo di donna, che a quello di uomo. Tuttavia penso che questo libro sia fruibile da tutti, anzi, forse un uomo potrà imparare qualcosa dalla fragilità di queste donne che, effettivamente, è anche la loro forza.
Le storie dei racconti, come ho ciò detto, si accomunano per gli elementi fondamentali che le compongono (protagonista, animali, tristezza) ma sono diverse tra loro. Trame che potrebbero riguardare ognuna di noi, verosimili e tangibili.
Gli altri personaggi risentono molto del punto di vista da cui ci vengono narrati: sono le protagoniste il nostro epicentro e conosciamo gli altri solamente per come loro li vedono. Impossibile per noi parteggiare per coloro che hanno fatto del male a colei di cui leggiamo la storia.
In conclusione, è un libro bellissimo ma anche molto forte. Lo consiglio ma va letto nel momento giusto e da chi si sente di poter fronteggiare queste storie, che lasciano davvero il segno.
Il mio racconto preferito è stato Un'altra storia a cui lei non crederà, se lo avete letto o lo leggerete, fatemi sapere il vostro!