La lunga notte del dottor Galvan è un breve racconto di Daniel Pennac che si legge in meno di un'ora.
Al suo interno troviamo tutti gli elementi portanti della scrittura dell'autore, sebbene riassunti in un breve compendio.
Se ancora non avete letto nulla di Pennac quello che dovete sapere sull'autore è che ha uno stile molto personale. Utilizzando un grande ironia Pennac ti dà l'impressione di colloquiare direttamente con te, rendendo la lettura ancora più piacevole e spontanea.
Insomma, la tipica domenica notte al pronto soccorso, e per giunta con la luna piena.
Il ritmo dei suoi libri (salvo alcune rarissime eccezioni) è sempre veloce e, in questo racconto, lo è ancora di più. La storia termina rapidamente e, durante la lettura, non ci si accorge delle pagine che scorrono sotto i nostri occhi.
Sin dall'incipit comprendiamo che la storia del romanzo è raccontata dal suo protagonista, in prima persona.
La trama si desume da subito: Galvan parla con qualcuno, uno scrittore, e decide di raccontargli la storia di ciò che gli è successo ben 20 anni prima in una notte in cui lavorava al pronto soccorso.
Il protagonista è reso molto bene ed è estremamente Pennacchiano: non si tratta né di un eroe né di un antieroe, è un uomo comune conscio dei suoi limiti e difetti, ma con il desiderio di migliorare e vivere al meglio la propria vita. Carismatico e divertente, Galvan racconta quello che tutti noi siamo: uomini che hanno le loro piccole ossessioni e che ricercano in tutto quello che fanno un motivo per essere felici e della nostra vita.
Uno può anche fare un errore diagnostico, ma essere orgoglioso che un collega noti il particolare delle ruote ben lubrificate. La vita è ricca di premi di consolazione.
Gli altri personaggi sono altrettanto particolari e ben riconoscibili, ma sono poco approfonditi: in così poche pagine era inevitabile.
Il racconto è ambientato in un ospedale: Pennac riesce ad eliminare la cupezza tipica del luogo e a farcelo vedere sotto al punto di vista degli addetti ai lavori.
L'atmosfera percepita è sempre ridanciana e piacevole, anche quando si presentano al protagonista situazioni problematiche ed agitate e quando comprendiamo che, dietro alle divertenti battute, si nasconde un'amara verità.
Il finale del libro è significativo: non è la credibilità ad essere rilevante ma il messaggio che si vuole mandare, seppure mascherato dietro battute divertenti e leggere.
In conclusione, questo piccolo libro si legge velocemente e molto volentieri. È perfetto per farsi un'idea dell'anima di Pennac: se apprezzerete questo racconto potrete stare certi di amare i suoi romanzi! Lo consiglio a tutti!