Lei non cerca di dare un significato alla propria esistenza ogni giorno? Io sì, come molti. Se non lo cerchiamo noi stessi, un senso, nessuno ce lo fornirà.
L'omicidio Bauer di Daniele Torquati è il romanzo che si è classificato al primo posto nella categoria romanzi inediti del Premio Giallo Indipendente 2017 creato dalla Casa Editrice WLM.
Si tratta, come si può evincere dal nome del concorso, di un libro giallo. L'incipit è rilevatore di diversi elementi che caratterizzano poi la trama; si percepisce quell'aura di mistero che permeerà su tutta la storia e si comprenderanno due elementi fondamentali del romanzo; il ruolo della fotografia e della Seconda Guerra Mondiale.
Fu in quel momento che capii che avremmo perso la guerra. Non c'è niente di glorioso nello sterminare la popolazione civile. E tutto quel male, prima o poi, sarebbe tornato indietro per distruggerci.
Per questi motivi, la trama è appetibile sin dalle prime righe e, anche quando si avrà un quadro più completo del caso da risolvere, rimarrà intrigante e foriera di molti dubbi.
È con lo svolgimento, però, che l'autore ci fa capire la complessità della sua storia; ci sono molti personaggi coinvolti, diversi luoghi di indagine e differenti piste da seguire. Quando si pensa di avere ormai compreso perfettamente la situazione nuovi colpi di scena irrompono a complicare ulteriormente la storia.
L'ispettore Ferrari è il protagonista, è attraverso le sue azioni che cercheremo di arrivare alla soluzione del mistero. La sua caratterizzazione e, ancor di più, la sua introspezione, vengono introdotte da subito. Oggettivamente il personaggio è ben raccontato ed approfondito; tutte le sue idee e i suoi comportamenti sono comprensibili alla luce di quanto scritto dall'autore, però nonostante questo, non sono riuscita a considerarlo reale o, quantomeno realistico, perché, sebbene i presupposti di un cambio di rotta nel suo atteggiamento verso il caso fossero stati ben disposti dall'autore, il tutto mi è sembrato troppo veloce e privo di una motivazione profonda che, secondo me, sarebbe stata più in linea con la sua personalità apparentemente ferma sulle sue idee e affatto superficiale.
I pensieri del protagonista ci portano spunti interessanti di riflessione che vanno al di là del caso trattato e ci fanno chiedere su come vediamo noi alcuni aspetti della vita; il destino, la fortuna e la sfortuna, le relazioni, il rapporto con il lavoro, sono alcuni degli argomenti trattati dall'autore.
I suoi comportamenti, invece, provocano scene ironiche e divertenti, specialmente in alcuni dialoghi.
— Il giorno prima della notte in cui ha visto l'auto?
— Lei parla strano signor sbirro. Il giorno viene prima e dopo la notte.
— Certo.
— Ma sì, era mattina — confermò confusa la signora. — No, forse pomeriggio, perché mi ero preparata una fetta di pane con acciughe. E la mangio solo alle sei.
Gli altri personaggi, seppur fondamentali per la risoluzione del caso, non sono stati approfonditi e vengono descritti per le loro caratteristiche più superficiali. Non ci affezioniamo, né pensiamo di conoscerli a fondo, anche se, di alcuni di loro, riusciamo a comprendere gli aspetti caratteriali principali.
Per questi motivi percepiamo l'atmosfera misteriosa del caso e la suspense generata dalla volontà di risolverlo, ma non entriamo in empatia con coloro che affrontano le vicende e, quindi, non ci emozioniamo quando sono in pericolo o, nel caso del "buoni" se rischiano di non riuscire a risolvere il caso.
Lo stile dell'autore mi ha convinta da subito, riesce ad equilibrare le giuste dosi di serietà e divertimento, profondità e leggerezza. Una voce narrativa che si addice perfettamente al genere e che non prevale mai sul protagonista. Il libro, infatti, è scritto in terza persona limitata al punto di vista di Ferretti.
Dato che all'interno del romanzo, come vi ho già detto, sono presenti diversi spunti di riflessione che indicano, almeno per l'idea che me ne sono fatta io, una volontà di approfondimento anche degli elementi non propriamente collegati al genere giallo, mi sarei aspettata qualche argomentazione in più riguardo all'ambientazione. Infatti, nonostante si comprenda sin dalle prime pagine il luogo dove si svolgono le vicende, Bologna, non ci vengono date informazioni personali sulla città, non ci sono pensieri al riguardo. Le tempistiche sono comprensibili anche se non dettagliate; la vicenda si svolge nel mese di marzo di un anno imprecisato che si desume, però, essere molto vicino a quello attuale.
L'autore è riuscito a creare una trama intricata e piena di dettagli, rendendola credibile e anche scorrevole; una volta giunti alle indagini vere e proprie, si girano le pagine velocemente, creando un ritmo di lettura spedito.
Il finale è ben costruito ma altrettanto rapido, niente da eccepire riguardo alla sua costruzione, se fosse stato, però, più lungo e dettagliato l'avrei apprezzato maggiormente. Nei gialli la soluzione del caso è l'elemento fondamentale e io, come sapete, nei punti più importanti preferisco la prolissità rispetto alla sintesi.
In conclusione L'omicidio Bauer è un buon giallo; la trama è ottima ed intricata al punto giusto. L'autore ha ottime potenzialità che, anche se non tipiche del genere, mi piacerebbe vedere approfondite in eventuali altri romanzi. Il libro mi è piaciuto e lo consiglio anche a voi!
Se siete dei giallisti e volete partecipare al Premio Giallo indipendente eccovi la pagina dell' edizione 2018.