Di thriller ne ho letti molti nella mia vita, di questo tipo però ne ho letti pochi. L'opportunista si distingue grazie ad il suo lessico e alle riflessioni argute sulla politica e la vita in generale.
Lo stile, perciò, non è dei più canonici. Siamo abituati ad un linguaggio più rozzo, più da strada, mentre in questo romanzo i personaggi parlano come tutti noi dovremmo fare ma non sempre facciamo. Certo, ci sono anche frasi in dialetto, parolacce e amenità che ci rendono più reale il tutto, però sono molte le parole più ricercate e non di uso comune che vengono inserite nei dialoghi e nei pensieri, alzando sicuramente l'asticella tipica del linguaggio odierno. Personalmente ho apprezzato questo aspetto perché da un effetto di diversità rispetto alle altre letture, rendendola piacevole ed interessante, ma al contempo grazie alla varietà e all'inserimento di frasi di tutti i i giorni, rende il tutto credibile.
I personaggi sono ben caratterizzati e rigorosamente non-stereotipi. Con questo intendo dirvi che sì, troviamo "l'uomo di colore", "il meridionale", il "comunista", il "bancario" ed il "delinquente" ma anche grazie alla scelta stilistica dell'autore ognuno di loro è anche qualcosa in più, ciò li rende reali e verosimili. (Per quanto sia piuttosto difficile, almeno nella mia zona, trovare così tanta gente, di estrazione sociale diversa, sufficientemente colta da riuscire e desiderare parlare come i personaggi di questo romanzo.)
Il libro è principalmente ambientato a Genova, città che non conosco affatto e che mi piacerebbe visitare. In pochissime righe l'autore ci parla della città e ce la mostra dimostrando di conoscerla e di esserne legato, questo però succede in misura piuttosto ridotta e mi sarebbe piaciuto che questo aspetto fosse più presente in un romanzo che dà molta importanza all'ambientazione dal punto di vista degli accadimenti. Le descrizioni dei luoghi e delle persone sono, invece, ottime.
Vi riporto un frammento che fa capire cosa intendo riguardo alla descrizione della città:
Genova non è città dalle strade lisce e dritte, né piane; pur annoverando tra i suoi cittadini un numero impressionante di motociclisti e scooteristi, che, impavidi, percorrono il suo traffico tortuoso anche d'inverno, non sembra amarli. Per la verità, questo è un classico del carattere della Superba, che non pare amare niente e nessuno, arroccata in una bellezza un po' decadente e arcigna, custodita con la tenacia con cui Arpagone difende i suoi beni.
Non trattandosi del classico thriller, l'atmosfera non sempre è percepita come serrata dal lettore. Inizialmente la lettura ha un ritmo lento e sebbene la trama inizi da subito la suspense non è fortemente presente. Da metà libro in poi tutto però diviene più veloce e il ritmo di lettura è decisamente più veloce. I personaggi sono ben caratterizzati e perciò li capiamo e comprendiamo le loro emozioni ma ci sarebbe voluto un tocco in più per rendere l'atmosfera perfetta per farci provare i loro stessi sentimenti grazie all'empatia.
La trama inizialmente mi ha spaventata perché la vedevo troppo "politica" e io non amo affatto che sia fortemente presente questo aspetto in un libro, a meno che non si tratti di un saggio. Lo svolgimento, però, mi ha lasciata assolutamente soddisfatta perché lascia da parte questa chiave di lettura, dando più importanza ad avvenimenti e motivazioni che ritengo più interessanti.
Penso che sia un romanzo valido ed interessante perciò lo consiglio a tutti voi, adatto da leggere anche sotto l'ombrellone, ora che inizia la bella stagione!
Non so bene perché ma Amazon in questo caso separa il formato cartaceo ed il formato digitale perciò nel solito link troverete la versione letta da me, cioè il formato cartaceo.
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