Divagazioni aliene è una raccolta che include le tre storie vincitrici del premio Short-Kipple 2016.
Trattandosi di tre storie scritte da autori diversi e relative a temi diversi, preferisco parlarvi di ognuna di loro nello specifico. Ovviamente nel riepilogo riassuntivo dei pro e contro che troverete, come sempre, in fondo alla recensione farò una sintesi delle mie opinioni.
Il mistero del tuo corpo (Federica Leonardi)
Questo racconto sancisce l'inizio della raccolta e, da subito, si distingue . La parola che mi è venuta in mente immediatamente è Weird perché tutto (stile, trama, personaggi) mi ha rimandata ai pochi racconti del genere che conosco.
Lo stile dell'autrice è forte e ti colpisce. Si nota molto la ricerca delle parole giuste che diano non solo il significato ma anche il suono giusto a ciò che si sta leggendo.
La trama è altrettanto strana e di non immediata comprensione, almeno per me. Diversa ed originale, lascia molto spazio all'immaginazione.
I personaggi li conosciamo e al tempo stesso non sappiamo chi sono, sentiamo i loro sentimenti ma capiamo anche che c'è qualcosa di non detto che ci fa essere diversi da loro.
Il mio ritmo di lettura è stato lento perché davanti a questo tipo di letture tendo anche a ritornare indietro rileggendo dei frammenti, che letti con il senno di poi acquistano maggior valore.
Si tratta di qualcosa di fuori dalla norma in quasi tutti i suoi aspetti, può piacere o non piacere ma difficilmente può lasciare indifferenti.
Nostra Signora Eternità (Alessandro Schillaci)
In questo caso si entra subito nel racconto, senza alcun problema. Si comprende subito di essere in una realtà diversa da quella odierna.
Lo stile dell'autore è un giusto connubio tra semplicità e terminologia fantascientifica, rendendoci partecipi della quotidianità insita nel racconto.
La trama, intesa come storia vera e propria, impiega del tempo prima di estrinsecarsi. Inizialmente la lettura è piacevole ma non si sa dove, effettivamente, il racconto voglia focalizzarsi. Successivamente si capisce e si comprende anche il perché di questa scelta strutturale.
Qui è il protagonista ad essere interiorizzato maggiormente, come nel racconto precedente, l'autore non svela troppo, mantenendo un'aura di mistero che poi verrà, però, definita alla fine della lettura.
Anche in questo caso il ritmo non è tra i più veloci, perché come ho detto, si capisce tutto solo successivamente.
L'ho trovato un racconto più classico, probabilmente frutto di numerose letture del genere. Più canonico e semplice da apprezzare, ottima la capacità di descrivere la realtà del mondo descritto.
Parole di pioggia (Gabriele Valenza)
L'unico dei tre autori che già conoscevo. Sorprendenti i suoi miglioramenti nella scrittura in brevissimo tempo, ma non solo.
Lo stile dell'autore è infatti in miglioramento continuo. In questo racconto l'ho trovato ottimo e molto confacente al genere fantascientifico.
La trama è, a sua volta, sorprendente: nuova anche per chi come me di letture ne ha fatte molte e anche molto interessante. Unica pecca? Avrei preferito un romanzo, e ciò succede solo quando apprezzo davvero il racconto.
Il protagonista è colui in cui riusciamo ad immedesimarci maggiormente, nonostante si tratti di un racconto e non di una storia più lunga. In questo modo viviamo in prima persona la storia, come se fossimo lui.
In questo caso il ritmo è stato più veloce perché ero molto intrigata dal "cosa succede poi".
È il racconto che, personalmente, ho preferito perché, come in altri scritti, Valenza non solo ci intrattiene con il suo racconto, ma ci pone un argomento di riflessione interessante.
Consiglio questa raccolta perché contiene tre letture totalmente diverse tra loro che possono soddisfare gusti letterari differenti, è economica e particolare. Adattissima ad essere letta sul nostro Kindle Sotto l'ombrellone.