Il diavolo nella bottiglia di Robert Louis Stevenson è un breve racconto di 88 pagine, pubblicato originariamente in una più ampia raccolta chiamata Gli intrattenimenti delle notti sull'isola. Su Amazon l'ho trovato a fatica, pubblicato con il nome Il diavoletto della bottiglia, edito da Pungitopo, la mia edizione è, invece, di Fara Editore, perciò come succede spesso, troverete titoli diversi e, probabilmente, traduzioni differenti.
Il diavolo nella bottiglia ha un incipit in parte spiazzante per un lettore accanito di Stevenson: la vicenda che ci viene narrata viene premessa come vera, ma lo stile in cui è raccontata ci ricorda quello tipico della favola. Se a questa sorpresa inaspettata aggiungete anche la traduzione non particolarmente brillante della mia edizione, potrete capire il perché iniziando questo racconto fossi scettica, per quanto Stevenson sia un autore di cui mi fido ciecamente.
In realtà, una volta abituata alla novità, mi sono subito ricreduta. La trama per il periodo in cui è stata scritta, è quanto di più originale e, al contempo misterioso, che si potesse chiedere. Una bottiglia che contiene un diavolo: se la compri puoi avverare i tuoi desideri più reconditi ma, se morirai mentre ancora la possiedi, la tua anima sarà perduta per sempre, il demonio ne disporrà come meglio crede. La storia è breve ma ben sviluppata, per un racconto di così poche pagine è più che soddisfacente.
Come in molti altre opere di Stevenson, i protagonisti di Il diavolo nella bottiglia si spostano molto e, perciò, non è possibile trovare un'unica ambientazione. In ogni nuovo luogo descritto, l'autore riesce sempre a catturare l'anima di ciò che vuole farvi vedere e a descriverla con maestria, senza mai esagerare.
La capacità di Stevenson di farti entrare nel suo mondo è unica; percepiamo l'atmosfera chiaramente e, anche davanti ad un racconto a posteriori come questo, non riusciamo comunque a non farci coinvolgere dalle vicissitudini di Keawe e consorte.
Questi ultimi sono i due veri protagonisti della storia; Keawe in misura maggiore. Mentre ci sono chiari i loro pensieri, le inquietudini e comprendiamo i loro comportamenti, quelli degli altri personaggi rimangono qualcosa di superficiale ed ininfluente. Questo deriva da una scelta di Stevenson che, sappiamo benissimo, avere le capacità per donare ad ognuno una personalità ben precisa. Se l'autore avesse sviluppato maggiormente questo aspetto avrebbe dovuto ampliare decisamente di più la struttura del racconto, facendolo diventare un romanzo breve.
Lo stile di Stevenson, è inutile dirlo, è piacevole, profondo e scorrevole allo stesso tempo. La traduzione della mia edizione non ha agevolato la piacevolezza di alcuni passaggi che saranno sicuramente resi meglio in altre edizioni, ma nonostante questo la magia della narrazione è stata chiaramente percepibile. Si tratta di un classico dell'800, perciò non troverete parole gergali e alcuni termini o concetti sono maggiormente ricercati rispetto a quelli che possiamo trovare in un romanzo contemporaneo.
Essendo piacevole sotto ogni suo aspetto e breve, il racconto si legge in pochissimo tempo e anche in situazioni in cui la concentrazione non è massima. Il ritmo di lettura perciò è assolutamente positivo.
Il finale è ciò che mi ha delusa maggiormente: l'ho trovato piuttosto banale e anche poco Stevensoniano. Non è scritto male o poco credibile, semplicemente lo avrei preferito diverso.
Essendo un classico, non stupirà i lettori scoprire che all'interno di un racconto così breve si possono trovare moltissimi spunti di riflessione che trasmettono, come sempre, un messaggio positivo e utile. In alcuni casi l'esempio portato è anacronistico rispetto ai nostri tempi, fortemente diversi da quelli narrati, ma ci è comunque possibile vedere questo racconto come una metafora da riportare ai giorni nostri.
In conclusione, un buon racconto, scritto da un grande autore che, se fosse stato un romanzo, avrebbe potuto essere ricordato per sempre.
Lo consiglio, ma non nella mia edizione, spero che quella che troverete al link Amazon che ho inserito sia qualitativamente migliore, in caso la leggeste, fatemelo sapere!
Voi al posto di Keawe, cosa avreste fatto?