TRAMA IN BREVE

George Glenn, il pastore del gregge di Glennkill, è morto. Una vanga su di lui, a testimoniare l'avvenuto omicidio.
Le sue pecore, guidate da Miss Maple, la pecora più intelligente di Glennkill, tenteranno di scoprire il colpevole.

DEDICA

A M.,
senza il quale questo libro
non sarebbe mai stato pubblicato

EPIGRAFE

The trail wound here anche there
as the sheep had willed in the making of it


Stephen Crane, Tales of Adventure

INCIPIT

"E dire che ieri era ancora perfettamente in salute," disse Maude. Le sue orecchie si mossero su e giù nervosamente.
"Questo non significa davvero niente" rispose Sir Ritchfield, il montone più anziano del gregge. "Non è morto di malattia. Non si può proprio dire che le vanghe siano una malattia."

RECENSIONE

E ogni agnello da latte sa che le capre sono matte.

Glennkill, romanzo d'esordio dell'autrice Leonie Swann è pubblicato da Bompiani e rappresenta il primo episodio di una duologia, che vede come protagonista un'investigatrice peculiare: una pecora. 

Miss Maple, la pecora più intelligente di Glennkill e, forse, del mondo, e le le sue amiche e compagne si trovano ad affrontare una situazione terribile: il loro pastore è morto. Oltre alla minaccia di rimanere senza cibo (argomento di vitale importanza per le protagoniste, noterete leggendo il libro), per loro ci sarà un altro shock da affrontare: è evidente che George è stato ucciso. Il gregge, perciò, decide di indagare e di scoprire l'assassino.
Una trama ambiziosa e coraggiosa, che coinvolge degli animali senzienti e che, per questo, rischia di essere presa poco sul serio (sbagliando) o di essere paragonato al celeberrimo La fattoria degli animali (altresì sbagliando). L'idea di partenza da cui parte il giallo che ci appresteremo a leggere è vicina e simile a quella che potremmo trovare in un altro volume del genere, tralasciando, ovviamente, il punto di vista degli animali.

Quando quel mattino avevano trovato il loro pastore insolitamente freddo e privo di vita, le pecore erano comunque riuscite a mantenere la calma, e di questo erano parecchio orgogliose. Certo, in un primo momento per la paura erano volate un paio di frasi avventate: "E adesso chi ci porta il fieno?", o anche "Al lupo" Al lupo"", ma Miss Maple aveva fatto subito in modo che non scoppiasse il panico.

Ci accorgeremo presto, però, che questo è un giallo completamente fuori dal comune e che il suo svolgimento diverge totalmente dall'iter che normalmente seguiremmo accompagnando un investigatore umano. Le protagoniste, infatti, seppur capaci di comprendere di noi umani molto più di quanto possiamo immaginare, seguono ragionamenti che ci sono completamente estranei, bilanciati da certezze che noi non abbiamo e ingenuità che ci faranno sorridere.
Si tratterà, perciò, di un viaggio completamente inedito che ci porterà alla scoperta, non sono del colpevole, ma anche del mondo costruito dall'autrice.

"Forse stiamo commettendo un errore. L'assassino potrebbe anche essere qualcuno che ci piace."

L'ambientazione è, infatti, uno degli aspetti maggiormente vividi e indimenticabili del testo. Sono passati già quasi tre mesi da quando ho iniziato il libro, e ricordo la sua composizione come se lo avessi appena terminato. Immaginatevi una casa, un grande prato e, in fondo, due edifici. In uno stanno le pecore durante la notte, nell'altro è contenuto qualcosa di misterioso. Durante il giorno le protagoniste possono pascolare liberamente, tranne in una zona: il George's Place, dove il loro pastore coltivava il proprio lembo di orto.
Dietro a tutto questo, una scogliera a strapiombo sul mare e, su nel cielo, azzurro come l'acqua sottostante, tante piccole nuvole bianche che, per le nostre eroine, non sono altro che pecore che hanno imparato a volare.
Ci si affeziona molto a quest'immagine, che ha grande importanza in tutto il testo e che, anche una volta chiuso il volume, rimarrà il nostro luogo felice, a cui riportare la mente.

Si trovavano sulla scogliera, fra il cielo color del mare e il mare color del cielo, dove l'odore del sangue non arrivava, e si sentivano in colpa.

Il secondo aspetto impareggiabile è la caratterizzazione dei personaggi.
Ovviamente, gli animali (le pecore nello specifico) sono i protagonisti incontrastati della vicenda e la loro interiorità è, perciò, il fulcro di tutto. L'autrice è riuscita a rendere un dualismo incredibile nei loro confronti: da un lato ci appaiono ingenui, sciocchi, superficiali per alcune affermazioni che fanno, dall'altra, invece, alcune loro consapevolezze e certezze colpiscono nel profondo perché hanno un significato, talvolta metaforico, talaltra esplicito, forte ed importante.
La lista di tutti loro, in ordine di apparizione nel testo, è presente nel volume ancora prima dell'inizio del libro. Personalmente non ho trovato difficoltà a distinguerli (hanno nomi che si confanno perfettamente alle loro caratteristiche e difficili da dimenticare) ma, in questo modo, anche i lettori che potrebbero essere in difficoltà avranno questa lista (completa e chiara) da consultare. Ognuno di loro ha una caratteristica peculiare; Maple è la più intelligente, Mopple ha un'ottima memoria (ed è un mangione, ma questo è vero un po' per tutte!), Zora ama lo strapiombo e sogna di diventare una nuvola, Sir Richtfield è il più anziano e, ormai, un po' sordo e solitario. Questi sono solo alcuni dei nomi che incontrerete e delle personalità che conoscerete. Se, da un lato, queste caratteristiche possono sembrare stereotipate (per quanto possano esistere stereotipi sui caratteri delle pecore!), in realtà, sono l'arma vincente del testo che, una volta che vi avrà catturato, vi indurrà a pensare come loro e a sapere perfettamente di quali alleati avreste bisogno nelle differenti "missioni".
Anche gli umani sono tratteggiati e, alla fine, anche perfettamente conosciuti. Loro rappresentano il potenziale nemico perché, è evidente sin da subito, uno di loro è certamente l'assassino. Per questo impariamo a diffidare di loro, così come fanno le nostre protagoniste ma è particolare notare come, attraverso ad occhi animali e, dunque, ipoteticamente limitati, si riesca a capire al meglio ciò che davvero conta su un essere umano.

A causa della lastra di vetro lei non riusciva a sentire l'odore di Beth e Rebecca. L'odorato non le rivelava se le due donne stessero dicendo la verità, che cosa stessero provando e cosa temessero. Un mondo spaventosamente imperfetto. Per gli uomini, con le loro piccole anime e i loro inutili nasi sporgenti, doveva essere sempre così. Maple rifletté su che cosa tutto ciò significasse. Mancanza di fiducia. Insicurezza. Paura. Ecco, significava paura.

Glenkill è un romanzo che va letto lentamente. Non ha dalla sua parte la suspense o l'essere avvincente come un thriller; le pecore sono lente a pensare, tendono a dimenticare, ragionano in modo differente, non è di certo un ritmo serrato a cui andrete incontro. Ma, se invece di terminarlo per passare ad altro, lo lascerete sedimentare dentro di voi leggendo pochi capitoli alla volta, ad un certo punto vi ci ritroverete dentro senza averlo supposto prima. Io ho impiegato un mese (o forse più) a finirlo e, anche parlandone con un'amica che l'aveva letto a sua volta, l'ho cassato come un libro divertente, piacevole ma "niente di che", dimenticabile, insomma. Qualche settimana dopo, quando ero ancora a metà, o poco più, invece, mi sono scoperta a guardare un frammento di terra ricoperta di erba e a pensare a quale delle pecore di Glenkill avrebbe apprezzato di più quegli steli, lunghi e sottili. Da lì, mi sono accorta che Glenkill per me era diventato un luogo reale, con delle amiche come protagoniste e, come ho anticipato prima, il mio luogo felice.

La realtà è che questo libro è oggettivamente ben scritto, curato sia dal punto di vista del lavoro editoriale che di quello dell'autore, forte nell'ambientazione e nei personaggi e che, per questo, per me (tenendo conto poi che si tratta di un esordio!), merita una valutazione alta.
Soggettivamente, però, mi rendo conto che mi ha dato qualcosa di superiore. Non lo dimentico (e io che leggo tanto e ho cattiva memoria di rado ho immagini così vivide in mente dopo alcuni mesi), sono affezionata ai suoi personaggi e, se ci ripenso, sorrido. Vorrei che altri lo leggessero per poterne parlare, e per chiederci di Mopple e di che cosa starà mangiando in questo momento. Sarebbe stato perfetto per un gruppo di lettura condiviso.
Queste ultime considerazioni soggettive magari non si presenteranno anche a voi, ma dato che la qualità oggettivamente c'è, trovo che non provare sarebbe sbagliato.

Non dovete credere a quello che non capite. Dovete capire quello a cui credete.

È un romanzo piacevole, divertente e anche significativo. Unisce la tenerezza all'asprezza, l'ingenuità alla profondità. Va letto lentamente e con serenità, senza fretta di terminarlo.

Lo consiglio a tutti, perché credo che possa dare qualcosa a chiunque ma se siete amanti degli animali, sicuramente, non ve lo potete perdere!

Io non ho ancora il seguito, perché non sono riuscita a trovarlo ma, appena riuscirò lo leggerò senza dubbio!

CITAZIONI

Miss Maple era la pecora più intelligente di Glennkill. Alcuni sostenevano addirittura che fosse la pecora più intelligente del mondo, ma non c'era nessuno che lo potesse dimostrare.

E così fu deciso che le pecore di George Glenn avrebbero fatto luce sul terribile omicidio del loro unico pastore.

"Questo 'Dio' mi sembra abbastanza sospetto," disse Mopple. "Sembrerebbe proprio che abbia già parecchie persone sulla coscienza."

Quel poco di ordine che regnava nel gregge degli uomini andò in tilt. Dappertutto c'erano bambini che correvano, mentre gli adulti si raccolsero in gruppetti che cambiavano di continuo, belando ininterrottamente.

All'improvviso, il nemico balzò in mezzo alle pecore – il nemico secolare, davanti al quale non si poteva far altro che scappare. Fino a poco prima solo un paio di loro se ne erano andati in giro a ficcare il naso per il pascolo – ogni tanto venivano richiamati dai loro padroni con un fischio e dovevano mettersi a cuccia, ma alla prima occasione cercavano di prendere il largo.

I cani feriti sembravano suscitare tra gli uomini un panico simile a quello provocato da quelli sani tra le pecore.

Una pecora dovrebbe dimenticare il più in fretta possibile le cose impossibili e inquietanti, prima che il mondo sotto le sue zampe vada sottosopra.

Ogni pecora sapeva che un agnello invernale non significava nulla di buono per il gregge. Gli agnelli invernali vengono messi al mondo al di fuori della stagione giusta, al freddo, con un carattere storto e una piccola anima maligna.

Tutte conoscevano la storia di Melmoth, nonostante nessuna pecora la raccontasse volentieri e nessuno la ascoltasse volentieri. La storia comunque non veniva mai raccontata in pubblico. Era una storia che le pecore madri sussurravano all'orecchio dei loro agnelli per metterli in guardia.

Tutte temevano di venire dimenticate durante la conta e forse, così, di scomparire. Alcune cercarono di infilarsi in altri gruppetti per venire contate due volte. La prudenza non è mai troppa.

E così ebbe inizio una notte ricca di eventi, una notte di cui anche dopo mesi le pecore belavano e ribelavano.

Mopple tenne la bocca chiusa e fece una faccia molto da pecora. Decise che nelle prossime riunioni si sarebbe limitato a tacere e a ruminare.

QUARTA DI COPERTINA

Quella mattina il corpo del pastore George Glenn giaceva sull’erba irlandese, con una vanga conficcata nel mezzo del ventre. Il gregge di George rimase attonito di fronte a tale visione: chi poteva aver ridotto in quel modo il vecchio George? E perché? Miss Maple, la pecora più intelligente di un gregge ora reso immobile dalla paura e dallo stupore, cominciò a interessarsi di quello strano caso. Inizia così una vera e propria caccia all’uomo, un’indagine ardua nei meandri sconosciuti della comunità umana del piccolo villaggio, tra fraintendimenti (chi capisce l’uomo è bravo!), pericoli d’ogni sorta, false piste, per fiutare passo dopo passo le tracce dell’assassino. Riuscirà Miss Maple, insieme a una galleria di estrosi personaggi-pecore, a fare luce sull’oscura vicenda e a salvare il gregge? Sulla scia di La fattoria degli animali di Orwell, a un tempo intelligente ed estroso, Glennkill è un romanzo sorprendente che ha consegnato alla scena letteraria mondiale una nuova scrittrice

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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