Il tutto si riduce a questa equazione: se un treno parte per Chicago a settanta all'ora e un altro da Atlanta a novanta all'ora, quando si scontrano nel Kentucky e muoiono i figli di tutti, chi è il più triste?
Il paradiso degli animali è stata, sicuramente, una delle mie migliori scoperte letterarie dell'anno. Si tratta di un una raccolta di racconti talmente perfetta da indurmi a dirvi semplicemente: compratela e non ve ne pentirete. Visto che, però, so che scegliere un libro è importante e molti di voi non lo farebbero mai senza sapere il perché questa raccolta vale la pena di essere acquistata, sono qua ben pronta a recensirvelo, come sempre, il più approfonditamente possibile.
Come chi segue assiduamente tutte le pagine del blog sa, questo libro NN Editore mi è arrivato ad inizio mese insieme a "Come in un film", era la prima volta che vedevo e leggevo qualcosa di questa Casa Editrice, perciò anche l'aspetto dei libri mi ha colpita. Prima di tutto le copertine sono belle e colorate, hanno delle alette di copertina comode che, come ormai sapete, adoro tantissimo e, ancora prima di leggerli, si ha la sensazione che si tratti di buoni libri. Con Il paradiso degli animali ho avuto la conferma della prima impressione e non vedo l'ora di leggere anche Come in un film di Régis De Sa Moreira perché mi ispira altrettanto!
Quando ho iniziato a leggere questa raccolta ho capito sin dalle prime righe di avere tra le mani una perla, lo stile mi è piaciuto tantissimo sin da subito perché riesce a risultare semplice, diretto e a darti l'impressione di raccontarti qualcosa di reale pur utilizzando un'accortezza di linguaggio non trascurabile.
Dicono che una relazione è finita quando uno dei due esce di casa. Forse non la prima volta, ma molto prima dell'ultima. Interrompi delle litigate con una porta in faccia, con un giro in macchina, con due passi per il quartiere, e lo chiami sbollire. E, anche se non lo sai ancora, non stai solo uscendo a fare un giro, stai uscendo dal tuo matrimonio
I personaggi sono persone, proprio come noi. Non sono perfetti, a volte sbagliano consapevolmente, altre volte fanno del loro meglio ma falliscono, altre ancora non possono farci davvero niente e non sanno come comportarsi. Entriamo nei loro pensieri più intimi, quelli che non confesseremmo mai a nessuno, nemmeno al compagno di vita, e scopriamo che le loro ansie, i loro dolori, i loro problemi, non sono altro che riflessi di ciò che anche noi stiamo provando, abbiamo provato o potremmo provare.
Mentre mi assopisco, sento qualcosa che mi trattiene, pesante coma la luce, silenzioso come la pioggia in inverno. È come lasciare il purgatorio, finalmente. È come, finalmente, essere morti.
Bella anche l'ironia; quasi sempre presente, che avvolge ogni singolo pensiero dei personaggi. Certo, giudicandoli dall'esterno notiamo grazie a questi pensieri molti dei difetti che possiedono, ma non è forse vero che nessuno di noi passerebbe l'esame a pieni voti, se passassero al setaccio ogni nostro singolo pensiero?
Non sa spiegarlo, non lo dirà mai a lei. Ma d'altronde, potrebbe riempire un libro intero con le cose che non dice alla gente in questi giorni.
Le trame dei racconti sono molto differenti tra loro ma sono simili nell'empatia che proviamo per i protagonisti e nella capacità di renderci partecipi delle loro vicissitudini. Ciò che succede a loro è ciò che è capitato a noi o a qualcuno che conosciamo. In alcuni casi, invece, ciò che capita è più incredibile ma rimane comunque un'allegoria di ciò che proveremmo in determinate situazioni. Noi veniamo totalmente catturati, sia che si tratti di qualcosa che ci tocca da vicino che di scene che non ci ricordano assolutamente nulla della nostra vita.
Sembrava ingiusto — brutalmente, implacabilmente ingiusto — che certi grossi, giganteschi errori non venissero davvero commessi ma nascessero da sbagli più piccoli, più semplici: una svolta sbagliata, una padella lasciata troppo a lungo sul fuoco, una porta aperta.
Il ritmo è davvero veloce, grazie allo stile scorrevole e alla bellezza (anche se spesso triste) di ciò che ci viene raccontato. Io mi sono imposta di leggere un racconto al giorno perché, quando sono davanti a qualcosa di bello, mi sento subito in obbligo di dosarlo per poterlo interiorizzare al meglio, ma se l'avessi letto senza darmi restrizioni l'avrei finito immediatamente.
È assolutamente impossibile per me dirvi quale sia l'aspetto migliore del libro; ce ne sono troppi che gareggiano per essere al primo posto, ma uno di questi è certamente il messaggio. Il titolo originale, infatti, The Heaven of Animals richiama ad una poesia di James Dickey (che non conoscevo prima di oggi ma che d'ora in poi leggerò sicuramente) che ci parla degli animali dicendo che loro cadono ma si rialzano e, come pensa anche la traduttrice (superba sia nella traduzione che nella sua nota) i racconti fungono proprio ad esempio per insegnare questo anche a noi esseri umani. Tutti i personaggi vivono situazioni dalle quali bisogna rialzarsi o lasciarsi andare per sempre e noi, grazie a Poissant, ci cominciamo a sentire capiti e non più soli. Sta poi all'anima di ognuno di noi decidere se prenderlo come un insegnamento o come una scusante.
Volete sapere perché voglio morire. Ma quale può essere una risposta accettabile per voi, voi che volete vivere? Mettere una cosa del genere a parole è come cercare di spiegare cosa c'è tra le persone, cosa ci impedisce di comunicare, e intendo comunicare per davvero.
Solitamente collego l'atmosfera all'empatia. Penso infatti che in gran parte sia quest'ultima a farci sentire veramente l'atmosfera del racconto. Sapete anche che questo è, da sempre, il punto in cui fatico di più e che, capita raramente di emozionarmi quando leggo. Ecco, non so nemmeno dirvi quante volte io abbia pianto leggendo questi racconti e non solo, anche quando non piangevo ero comunque sempre presa, emozionata in ogni singolo istante. Mi immedesimavo a tal punto nei personaggi da dimenticarmi di stare leggendo, finivo il racconto e provavo un senso di vuoto all'idea di dover abbandonare quella vita senza sapere cosa sarebbe successo dopo. Mi sono affezionata a tutti loro, anche ai peggiori, Poissant ce li fa conoscere così intimamente che diventano come fratelli; possono essersi comportati in un modo che potremmo persino odiare ma rimangono sempre nostri cari. Per questo motivo ho apprezzato tantissimo che il libro si apra e si chiuda con due storie collegate tra loro.
Ero un bugiardo. Ero un uomo spinto dalla tristezza a imbastire promesse, il tipo di promesse che la vita non ti fa mantenere quasi mai.
L'ambientazione non ha sempre un ruolo fondamentale nelle vicende perciò può essere più o meno descritta a seconda dei casi, non ho mai provato però la necessità di saperne di più perché tutto ciò che veniva descritto e spiegato era più che sufficiente per immaginarsi ogni singola scena.
Le cose qui accelerano allo stesso modo. Le stelle vorticano dietro gli edifici. La luna si leva, cala, si leva ancora. E poi tutto rallenta, va sempre più piano.
I racconti mi sono piaciuti tutti, ma una menzione speciale la faccio per due che mi hanno straziato l'anima e li porterò con me per sempre: Come aiutare tuo marito a morire e Io e James Dean.
Sono senza dubbio tra i più tristi e, ovviamente, mi hanno colpita particolarmente anche perché mi sono ritrovata in situazioni simili e possono essere perciò considerati miei punti deboli, è altresì vero però che proprio quando si colpisce lì dove fa male si tende alla chiusura per non soffrire ulteriormente. Poissant, però, è come se sapesse, non ti dà mai l'impressione di scrivere qualcosa per "fregarti" con frasi fatte e già sentite, ti scava dentro e racconta tutto come se fosse accaduto a lui e avesse trovato il modo di esprimere finalmente quello che anche tu hai provato e non sei mai riuscito a spiegare.
Insomma, dovete comprarlo e leggerlo. Io non potrò mai con poche parole farvi capire quello che si prova leggendo questi racconti. E, uomini, non fate come al solito! Non è roba da donne, anche voi avete un cuore, ascoltatelo! Lo consiglio a tutti, quasi ve lo impongo. Compratelo, leggetelo e poi, se vi va, scrivetemi e fatemi sapere cosa avete apprezzato di più, io sono sicura che non solo vi piacerà ma vi rimarrà dentro per sempre, come sarà con me.