TRAMA IN BREVE

Grace e Cairo non potrebbero essere più diversi, sulla Brexit imminente poi, hanno due opinioni completamente divergenti. Il destino, però, ha deciso di farli incontrare prima del taglio definitivo creato dall'esito del referendum.

INCIPIT

La ragazza in fiamme corre accanto al mercato, giù per High Street, allontanandosi dalla fontana. Allontanandosi dalla fontana e dall'acqua fresca su cui galleggiano rifiuti. È una ragazza alta, dalle gambe lunghe. Ha i capelli in fiamme e la sciarpa che si tira dietro sputa lingue di fuoco verso la folla variopinta che l'insegue. Qualcuno grida, ma non è lei. Si sente il rumore di sandali da quattro soldi che sbattono sul marciapiede alle sue spalle.

RECENSIONE

L'orrore è nel mondo o nella sua testa, oppure in entrambi?

Il taglio è un romanzo breve di Anthony Cartwright, uscito nel 2017 in Inghilterra e pubblicato oggi 31 Gennaio 2019 dall'editore 66th and 2nd.

Parto a descrivervelo da un elemento che tratto di rado nelle mie recensioni e che, invece, in questo libro mi ha colpita particolarmente: la sua estetica. Sin dal titolo in copertina potete vedere come il tema del "taglio" sia resa anche graficamente, questa scelta viene utilizzata anche per il titolo di ogni capitolo (divisi in "prima" e "dopo"). Procedendo con la lettura noterete come la parte di scritta visibile diminuisca sempre di più, sino a diventare illeggibile (ma facilmente intuibile alla fine del volume). Questa scelta che un osservatore superficiale potrebbe considerare meramente estetica rende egregiamente anche il contenuto del libro e il suo messaggio, legato appunto al "taglio" che si fa via via più profondo.

Come ho già anticipato il libro è diviso in due tipologie di capitoli.
C'è il "prima" che, si capirà senza problemi, parla dei giorni prima della votazione del referendum sulla Brexit e parte dal momento dell'incontro dei due personaggi principali. Questa parte della storia è scritta al passato.
C'è il "dopo" che parla dei giorni immediatamente successivi all'esito del voto avanzando in ordine cronologico fino alla fine della storia e i capitoli sono tutti scritti al presente.

C'è una grande alternanza dei punti di vista da cui viene raccontata la storia (sempre in terza persona) e ad essere chiamati in causa non saranno solamente quelli dei due veri e propri protagonisti della vicenda ma anche quelli di familiari e amici, anche se in misura decisamente inferiore.

L'unico momento in cui la struttura è diversa da quella che vi ho raccontato è proprio nell'incipit, in cui troverete una scena che potrà essere legata alla conclusione del volume. Questa scelta strutturale è sicuramente avvincente perché ciò che viene descritto nelle prime pagine del libro riporta un'immagine molto forte che si riempirà di significato solamente continuando la lettura.

La trama tratta principalmente della relazione tra i due protagonisti: Cairo ex-pugile ed operaio e Grace documentarista che viene da una famiglia più agiata. Il loro diverso retaggio ha portato loro su strade totalmente diverse eppure, forse proprio per questo, il destino ha decretato il loro incontro. Nonostante il libro possa considerarsi in buona parte una storia d'amore, bisogna tener conto che il focus della narrazione rimane la divergenza delle idee sul referendum e che, dunque, Cartwright utilizza la storia dei due protagonisti per lanciare il messaggio che desiderava inviarci, ottenendo grazie a questo espediente, una forza decisamente amplificata.

Il saltare da un capitolo "prima" ad un capitolo "dopo" farà desiderare al lettore di capire cosa sia successo per trasformare la prima situazione nella seconda. La voglia di andare avanti con la lettura perciò sarà inevitabile, anche se inizialmente si potrebbero riscontrare difficoltà di comprensione (totalmente chiarite alla chiusura del romanzo). Il ritmo perciò è particolarmente veloce.

Il finale chiude egregiamente la struttura del volume e lascia al lettore il colpo di scena necessario per poter sentire veramente il messaggio veicolato dall'autore. Quest'ultimo non mi sento di esplicitarlo perché temo sia impossibile farlo senza dare anticipazioni importanti sulla storia.
È una conclusione che non si dimentica, vi colpirà non tanto per il suo essere inaspettata (io l'avevo immaginata e non credo che ce ne sarebbe potuta essere un'altra maggiormente adeguata) ma per la sua grandissima forza d'impatto.

È il primo volume che leggo dell'autore e uno degli aspetti che ho apprezzato maggiormente è stato il suo stile. Cartwright riesce a compiere due imprese che ho trovato, ben realizzate, solo in pochi grandi autori. 
La prima è quella di avere uno stile personale e non "comune" che vede in alcune scelte tipicamente considerate sbagliate un punto di forza. Ad esempio le sue frasi sono lunghe e presentano solo le virgole necessarie ed essenziali, aspetto che generalmente non amo, ma le sue scelte lessicali hanno una dinamicità tale da conformarsi completamente a questa scelta, travolgendo il lettore portandolo a terminare periodi ricchi di dettagli come se avesse letto una frase di poche parole. 
La seconda è quella di riuscire a modificare il proprio stile, pur mantenendo l'impronta personale, a seconda del punto di vista trattato. Leggendo si ha davvero la sensazione di aver cambiato mentalità e di essere entrati un una nuova, in cui la scelta di parole e frasi è differente da quanto abbiamo letto fino a quel momento. Sono proprio i focus sui personaggi meno importanti per la vicenda ad avermi fatto notare maggiormente questa capacità.

La gran parte della storia è ambientata a Dudley, cittadina vicino a Birmingham. Le descrizioni ambientali sono presenti e rendono bene l'idea sebbene non ricoprano la stessa importanza di altri elementi. Forse in questo caso avere un'infarinatura del luogo circostante grazie ad altre letture mi ha aiutata ad entrare in contatto con il luogo. L'ambientazione temporale verte totalmente sul concetto di prima e dopo, non troveremo ulteriori dettagli al riguardo.

Come ho detto lo stile è molto legato al modo di pensare dei personaggi e, per questo, si può definire anche emozionale. È difficile leggere ciò che pensano e non provare una sensazione di empatia nei loro confronti, indifferentemente dalla compatibilità tra la nostra personalità e la loro. Chi mi legge da tempo sa ormai che difficilmente percepisco l'atmosfera dei romanzi, specie se basati su una storia d'amore, e invece in questo caso sono stata completamente sopraffatta. La verità di quanto raccontato mi ha colpita, ho letto la vicenda come una metafora particolarmente azzeccata.

Per lo stesso motivo i personaggi, seppure interiorizzati grazie ai loro pensieri, sono stati per me più un'idea astratta che qualcosa di tangibile. Cairo rappresenta tutti gli uomini, tutti gli operai, tutti coloro che hanno vissuto una vita di stenti e non solamente sé stesso. Nonostante sia proprio la sua storia personale, poi, a fare la differenza e forse questo è quello che mi ha colpita maggiormente e mi ha fatto aprire gli occhi sulla chiusura.

Viene definito "il romanzo della Brexit" e questo è il motivo per cui mi ha ispirata da subito; dopo aver letto Middle England di Jonathan Coe, infatti, la voglia di leggere qualcos'altro sull'argomento è stata forte e l'uscita tempestiva di questo volume è riuscita a farmi immediatamente realizzare l'intento. Penso, in realtà, che per chi è nuovo del tema o non lo sente particolarmente suo, non possa davvero comprendere la forza intrinseca di questo testo. D'altra parte però lo ritengo un volume che dice qualcosa su di noi in generale, al di là degli eventi politici.

Questo è il motivo per cui lo consiglio a tutti. 

Si tratta del primo volume che leggo di quest'editore e, oltre ad avermi colpita per la sua scelta grafica, mi ha anche convinta con la cura dedicatagli. Sicuramente leggerò altro sia dell'editore che dell'autore.

CURIOSITÀ

Da giovane aveva addirittura nuotato nel Tamigi, naturalmente lo chiamava Isis, proprio come avevano fatto Grace e sua madre.

CITAZIONI

Si sente un tizzone annerito in bocca. E tenebre, poi luce, tenebre e poi luce, il disegno di fiamme sullo sfondo di una collina scura, il disegno di luci che attraversano una pianura scura ai piedi delle colline.
Ricominciare, la giornata, la vita, per cominciare.

Cairo sposta la tendina a rete e si mette a disegnare sulla condensa. Beve lentamente dalla borraccia, avvertendo un vago sapore di vecchie palestre. Sangue nell'acqua. C'è tutta una storia di uomini che si sono fatti picchiare fino a perdere i sensi, solo per pagare l'affitto, per mettere del cibo in tavola, una delle tante storie sepolte sotto la collina.

Dopo stamattina non ci tornerà più. Vuole darci un taglio netto.

È una sensazione che non aveva mai considerato prima: la vergogna. Una cosa che appartiene a un secolo lontano, a una civiltà dimenticata, qualcosa di cui si parla in film di posti esotici e lontani.

Che lui appartenesse a una città, a un intero paese, dal pensiero magico e cangiante, è un'idea che le era venuta in mente molto più tardi.
Quella prima mattina credeva ancora nelle domande e nelle risposte.

Aveva la sensazione ci fosse un velo invisibile che la separava da quella gente. Quella gente. Immaginava fosse cominciato così, il pregiudizio su scala di un intero paese.

Ma questo è successo dopo, quando si lacerava da sola. All'epoca, gli era stata grata e basta.

«Quello che voialtri volete dire è che è tutta colpa dell'immigrazione. Che noi siamo tutti razzisti. Che siamo tutti stupidi. Non volete sentire che le cose magari sono un po' più complicate. Così vi sentite meglio. Non avete mai preso in considerazione l'ipotesi che magari il problema siete voialtri».

... anche se in queste circostanze dipende tutto da come si misurano, le distanze.

Con le parole si può mascherare qualsiasi cosa.

I soldi fanno dimenticare qualsiasi cosa.

«Quale gente?».
«La gente che scrive queste stronzate».
«Ma sono gli stessi che vogliono che le gente voti a favore della Brexit, la maggior parte dei giornali è favorevole».
«Per loro è solo un gioco, una cosa buffa, come se la vita fosse un gioco. Scommetto che la gente che scrive su questi giornali non voterà a favore, scommetto che abitano in case alla moda a Londra e che voteranno contro. À una specie di doppio gioco».

Non è che voglia lanciarsi in un dibattito con lui sull'argomento, hanno cose più importanti cui pensare, ma secondo lei non è mica giusto prendersela sempre con gli stranieri, gente che si sposta per migliorare la propria vita, anche se non è che lei stessa capisca bene questa cosa, non fino in fondo, ma non è che ci si possa fidare tanto dei politici, sono lì solo a fare i propri interessi.

Anche se lo sapeva, si rendeva conto che c'è gente in grado di fare in modo che le cose siano possibili. Ma era altra gente.

Fiera di suo padre come fosse suo figlio, se la cosa fosse impossibile. Tranne per quello che aveva detto sul referendum. Era stato troppo negativo. Certo, era dovuto alle esperienze che aveva avuto, ma non aveva il diritto di usare la propria vita come una regola assoluta.

La pioggia è rallentata, il cielo sopra il castello di Dudley è un po' meno grigio e ci sono perfino degli squarci di azzurro sull'orizzonte da cui di solito viene in maltempo.

Forse era un bene, cambiare un'altra volta dopo anni, sentirsi una persona nuova dopo aver pensato di appassire fino a sparire.

Il lavoro ha sempre consumato la gente, il calore degli altiforni, il fragore del metallo, ma questa stanchezza è diversa: è una stanchezza che il riposo non cura, è come una pestilenza che se li mangia da dentro.

Aveva guardato di nuovo la scheda e tracciato la sua x, l'aveva ripiegata con cura e inserita nell'urna, e poi se n'era andato.

Eppure, all'improvviso sa – sul serio, non come sa cose che la gente le ha detto, un sapere di seconda mano, astratto, il tipo di sapere di cui lui è così sospettoso –, sa che ci sono davvero dei momenti in cui la vita cambia.

Qui non si chiama neanche New Road, anche se lui l'ha sempre chiamata così ed è vissuto qui tutta la vita, e per un attimo si sorprende a riflettere su chi è il padrone dei nomi delle cose. Ci sono i nomi che compaiono sulle carte geografiche e sui segnali, e poi ci sono i nomi che la gente usa e a volta non sono affatto gli stessi.

I tagli non erano mai stati un problema. Avevano votato per riaccendere i fuochi. Lui sarà l'altoforno e le fiamme.

QUARTA DI COPERTINA

A pochi giorni dal referendum sulla Brexit, Cairo Jukes, operaio ed ex pugile dilettante, e Grace Trevithick, giovane film-maker di Londra, si conoscono e si innamorano a Dudley, nel Black Country, dove la donna si è trasferita per catturare in un documentario l'umore dell'elettorato. L'attesa dell'esito del voto si trasforma così nel viaggio in una terra di mezzo dove permangono solo le tracce di un passato che non esiste più, sostituito da un senso di tradimento e abbandono che prelude a «una vendetta su scala enorme, ma futile». Un libro che racconta le vere ragioni del voltafaccia di una nazione contro l'Europa, e prima ancora contro i fantasmi di un governo che ha annientato le speranze di intere generazioni di inglesi del Nord. Anthony Cartwright è la coscienza critica della working class inglese.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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