Ti incuriosisce, vero, dottore?
La volontà del male, uscito il 12 giugno per NN Editore, è un romanzo impossibile da inserire in un unico genere; farlo consisterebbe nel limitarlo fortemente. È sicuramente definibile come un libro sperimentale (ben riuscito), Dan Chaon mostra sicurezza ed esce completamente dai canoni di genere, strutturali e anche stilistici.
Si tratta di un volume di 478 pagine che stupisce prima di tutto per la sua struttura: non solo, a capitoli alterni, si viaggerà avanti e indietro nella storia dei protagonisti, ma i punti di vista cambieranno ogni volta e, addirittura, all'interno del libro troverete pagine divise, a loro volta, in piccole parti, volte a rappresentare le diverse sfaccettature di una medesima persona o a mostrare i parallelismi della storia tra due personaggi. Sebbene le parti siano ottimamente divise a seconda del tempo che rappresentano, non dovrete stupirvi di incontrare informazioni relative al passato anche nei capitoli legati al presente.
Stilisticamente troverete un linguaggio forte che, però, cambia a seconda del punto di vista. Capire il protagonista di ogni frammento è semplice (oltre che ben esplicitato) perché ognuno di loro ragiona in maniera completamente differente. All'interno ci sarà anche un personaggio che elide ragionamenti e frasi e, infatti, potrà succedere di trovarne di sospese, periodi non terminati che ci faranno immaginare la loro conclusione, ma essa non sarà mai esplicitata.
Avevano deciso che era divertente finire le frasi di Dustin, perché da tempo aveva l'abitudine di perdersi in ellissi, di annaspare in silenzi sempre più lunghi alla ricerca della parola giusta, senza trovarla. Distratto, continuamente distratto, forse al punto che qualcosa non andava nel suo cervello.
La trama del libro è articolata e si scopre poco a poco, perciò vi dirò il minimo indispensabile perché, in questo caso, la scoperta graduale riveste un ruolo fondamentale.
La storia si divide tra un evento tragico, avvenuto nel 1983, e la storia dei medesimi personaggi, e dei loro amici e parenti, nel 2013-2014. Cosa è successo allora e cosa sta succedendo adesso, lo si scopre avanzando di capitolo in capitolo, punto di vista dopo punto di vista. Non a caso, la traduttrice Silvia Castoldi, nella nota del traduttore lo chiama romanzo-labirinto. Specialmente, all'inizio, perdersi è semplice; non si capirà subito tutto, non si riusciranno ad inquadrare i personaggi, forse non si capirà nemmeno quale parte di tutta la storia sia realmente importante ai fini della trama generale. L'incipit, sarà già spiazzante, in questo senso. Andando avanti, però, vi accorgerete di ricordare ogni svolta, ogni passaggio e di star ricostruendo un puzzle incredibilmente complicato ma sempre più chiaro.
La sera in cui i loro genitori sarebbero stati uccisi, Dustin Tillman e le sue cugine, Kate e Wave, sedevano al tavolo del camper, provvisoriamente parcheggiato lungo il vialetto della casa di famiglia di Dustin, nel Nebraska occidentale. Erano i primi di giugno del 1983.
Nello svolgimento i concetti principali cominceranno a prendere forma e a concretizzarsi, ma anche in questo caso, ad ogni dettaglio scoperto, la situazione si ribalterà completamente, stupendoci ad ogni pagina nuova.
Non sai mai cosa puoi scoprire se permetti a un paziente di andare avanti con la sua storia. A volte è qualcosa di importante.
Il finale, in romanzi di questo tipo, è ciò che spaventa maggiormente. Quando la trama è complessa si ha sempre paura di non ricevere sufficienti risposte e di dover ricostruire da soli passaggi che, invece, avremmo voluto vedere esplicitati da chi la storia l'ha ideata. Dan Chaon riesce a soddisfarci senza, però, far perdere l'alone di mistero alla sua storia che, anche una volta chiuso il libro, ci farà pensare a lei e a tutto ciò che abbiamo scoperto.
I personaggi rappresentati nel romanzo sono strani, atipici, anomali, poco affidabili. I loro punti di vista sono parziali e incompleti, come sarebbero quelli di tutti noi, ma questo aspetto viene portato all'estremo dalle loro personalità, fortemente colpite e condizionate dal loro retaggio e/o dal loro stile di vita. Li impariamo a conoscere durante il loro punto di vista, ma poi li scopriamo da quello di un altro e, in quel momento, ci accorgiamo di quanto non riuscissimo a scorgere prima.
«Io credo che in realtà nessuno ricordi quello che gli è successo davvero. Ricordiamo solo le parti che si incastrano in maniera logica».
Uno dei protagonisti è uno psicologo, e all'interno del testo troverete numerosissimi concetti interessanti legati proprio alla psicologia. Termini che vengono spiegati e che ci lasciano il dubbio di cosa stia succedendo a coloro di cui leggiamo; sono malati, sono sani, sono buoni, sono cattivi? Queste definizioni possono essere collegate ai loro comportamenti? Nei loro confronti avvertiamo sia empatia che avversione, non sappiamo bene cosa pensare di loro.
Era vero? Quanto era pazzo? Forse parecchio, non lo sapevo con certezza.
L'atmosfera percepita è quella tipica del weird: tutto concorre al confonderci sempre di più e, anche quando pensiamo di aver compreso qualcosa, siamo noi stessi a non volerci credere e ad aspettarci di scoprire che non sia così. Dan Chaon ci insegna a non fidarci di niente e di nessuno, e per l'intera lettura noi vivremo in bilico, capiremo e non capiremo al medesimo tempo.
I piani temporali principali, come già detto, sono due: il 1983 e il 2013-14. Nonostante questo, però, il viaggio avanti e indietro nel tempo (solo con i pensieri, ovviamente) sarà ininterrotto e comprenderà tantissimi micro-periodi all'interno (e anche all'esterno) di questo spazio temporale. Inizialmente questo può spiazzare, successivamente diventerà uno degli elementi di maggior pregio della lettura. Nonostante la grande varietà sarà sempre facile comprendere dove e con chi siamo, grazie allo scrittore, attento a questo elemento.
«Spesso il passato è più importante di quanto immaginiamo».
L'ambientazione geografica è prevalentemente l'Ohio, nella zona di Cleveland, che è anche quella in cui vive lo scrittore. Questo elemento è importante per alcuni dettagli che verranno specificati all'interno della trama. Eventi importanti ai fini della storia accadono, però, in altre zone degli Stati Uniti. Sono presenti anche alcune brevi descrizioni dei paesaggi tipici e della geografia del luogo che, grazie a Dan Chaon, d'ora in poi vi apparirà un luogo nebuloso, nascosto.
L'Ohio settentrionale sembrava avvolto in una sorta di penombra all'approssimarsi del solstizio d'inverno, una specie di soffocante mancanza di luce diretta. In giornate come quella finisci per scrutare il cielo in cerca del sole senza individuarne la posizione, tanto è spessa la coltre di nubi.
In conclusione, La volontà del male è un romanzo destabilizzante. Ogni elemento concorre a questa sensazione che può piacere o non piacere, ma che non vi lascerà indifferenti.
Il linguaggio e il contenuto sono forti e non politically correct, talvolta volgari e parecchio espliciti, si parla di droghe, sesso e violenza. Il libro è complesso, lungo e articolato. Questi sono i motivi per cui, sono certa, non potrà piacere ad ogni lettore. Per lo stesso motivo, però, ritengo questo libro unico, personale, solamente Dan Chaon avrebbe potuto scriverlo in questo esatto modo. I romanzi che si distinguono vanno conosciuti e affrontati, perché rappresentano quella che, per me, è la vera anima della letteratura: l'unicità di un'opera d'arte.
Questo è il motivo per cui lo consiglio a tutti.