Ho riletto questo libro in occasione di una lettura di gruppo con il sito italiano di Stephen King (stephenking.it) al quale sono iscritta ormai da molti anni. Come accade spesso con i libri di King che mi sono piaciuti sin dalla prima lettura, la rilettura mi ha dato la possibilità non solo di confermare il giudizio positivo che avevo inizialmente dato al romanzo bensì anche quella di rendermi conto che la qualità del libro è persino superiore a quella che ricordavo.
Questo è il genere di romanzo che bisognerebbe criticare a priori se si volesse mantenere un barlume di credibilità agli occhi dei lettori più snob; è un horror, genere considerato di serie b da molti ed ha una trama e scene forti che gli impediscono di non essere giudicato come uno splatter di seconda categoria. In più questo libro viene letto proprio da tutti; molte persone che hanno letto meno di 10 libri nella vita, annoverano questo romanzo tra le loro letture e questo viene visto come un indizio di commercialità del romanzo e anche come indicazione di non pregio del libro. In genere, devo dire la verità, anche io mi faccio influenzare negativamente dal fatto che il libro sia "famoso" e diffuso anche in un pubblico più giovane e, quindi, più inesperto e attento ai particolari e allo stile. Io, però, nonostante mi faccia delle idee prima della lettura, cerco sempre di giudicare solo dopo aver provato a leggere ciò di cui voglio parlare.Questo è successo con la serie di Harry Potter, ad esempio, che trova scritta bene e coerente, ma anche con la serie di Twilight che è, probabilmente, una delle cose peggiori che abbia mai letto tra stereotipi e elementi che non concordano con quello scritto in precedenza.
Questo per dirvi che questo libro è qualcosa di più delle sue apparenze, sì si tratta di un horror e non tutti potranno amarne la trama e l'atmosfera, sì si tratta di un romanzo che viene letto da chiunque per la sua semplicità e scorrevolezza ma è anche un libro scritto benissimo, con una trama coerente, con dialoghi azzeccatissimi e personaggi così ben caratterizzati da dare un effetto di credibilità incredibile.
Per onestà, devo ammettere che anche io ero preoccupata prima di rileggere questo romanzo. L'ho letto ad un'età in cui, sicuramente, davo importanza a cose diverse ed avevo meno esperienza nella lettura. Un tempo qualsiasi cosa leggessi mi andava bene, ora sono più selettiva e mi accorgo di più quando qualcosa non è strutturato bene perché ho molti più elementi di paragone nella mia memoria e poi, per quanto non sia passato poi così tanto tempo, adesso ho bisogno di letture di tipo diverso da quelle di quando ero ragazzina. Eppure Pet Sematary mi è piaciuto molto anche oggi, forse di più della prima volta, anche se in modo diverso.
La prima lettura di questo libro è stata una decina di anni fa ma, nonostante questo, lo ricordavo distintamente. In questa rilettura ho potuto approfittare del fatto che già sapevo ciò che succedeva ponendo, così, più attenzione sui particolari stilistici. È per questo motivo che posso confermarvi quanto già detto in precedenza; è un ottimo romanzo.
La trama non è per tutti, me ne rendo conto, ma è assolutamente affascinante in quanto a idea e a sviluppo. Io amo gli animali e l'esistenza di questo cimitero degli animali mi ha intrigato fin dalla prima lettura.
Anche la struttura del romanzo è buona ma, volendo essere pignoli, è l'unica su cui potrei avere qualcosa da ridire. Da punto di vista della coerenza è tutto regolare; non ci sono errori di sorta, ma si nota che si tratta di un King ancora acerbo per me. Molti momenti topici vengono descritti in maniera troppo riassuntiva, forse è per questo che piace anche a chi non ama leggere in particolar modo, si dilunga poco. Per me che, invece, amo le digressioni di King e persino le ripetizioni se ben scritte e curate questo può essere visto come un difetto seppur lieve. Certi comportamenti possono, ovviamente, sembrare strani ma l'autore, anche per non correre rischi, spiega tutto con l'aiuto di un deus ex machina che in questo caso è, però, malevolo. Non vi dico di più per non anticiparvi niente.
I personaggi mi sono piaciuti moltissimo, sono molto umani e reali, non li ho trovati affatto stereotipati. Ognuno ha il suo carattere, ognuno le sue paure, ognuno le sue fisse; fantastici. Ho trovato i pensieri, specialmente quelli del protagonista, assolutamente azzeccati e coerenti con la personalità del personaggio. Già da questo libro King dimostra la sua tendenza a scrivere ciò che è vero piuttosto che ciò che è comodo; un personaggio troppo freddo e cinico non piace alla gente come uno sempre buono e pronto a fare la cosa giusta, eppure i suoi personaggi a volte sbagliano, hanno pensieri che stonano nel quadretto idilliaco che ci disegnano in mente ma che, a conti fatti, assomigliano di più a chi noi siamo rispetto a chi vorremmo essere.
I dialoghi sono il fiore all'occhiello di questo romanzo, almeno per me. Non sono tantissimi e non hanno chissà che ti po di costruzione ma sono veri ed è questo che colpisce. Ti sembra di essere lì con loro, ti ricordano persone che conosci che si esprimono così, ti schieri durante i litigi e capisci il legame che c'è tra i personaggi senza che l'autore te lo debba spiegare in un altro modo.
Lo stile di King, non è una novità, a me piace moltissimo. Per quanto nel tempo sia cambiato enormemente e, se dovessi proprio scegliere, direi che preferisco quello del giorno d'oggi più delicato e attento, rimane comunque uno dei miei preferiti. In barba a tutti i suoi mentori letterari che hanno stili rozzi e diretti, lui è prolisso e più figurato, persino qui dove, come ho già detto, si dilunga troppo poco per i miei gusti. In questa rilettura sono stata più attenta alle parole usate dall'autore per descrivere le scene più ritmate; non avendo fretta di vedere cosa succedeva me lo sono potuta permettere e non c'è assolutamente niente che possa eccepire, mi è piaciuto tutto.
Il ritmo sale e scende, com'è giusto che sia. Ci sono scene più veloci e scene più lente ma il ritmo della lettura è sempre piuttosto veloce, la voglia di sapere cosa succede poi è tanta. L'autore, poi, l'ha gestito alla perfezione, quando succedono cose che attirano l'attenzione del lettore non le fa finire subito, bensì tiene alta l'attenzione e la tensione senza però svelare troppo. La fine, invece, è da manuale, tensione e ritmo alla massima velocità, fino ad arrivare alla scena finale, la migliore che ci potesse essere per questo romanzo.
Durante il libro è King stesso che dà delle anticipazioni sulla trama, questo, invece che togliere la suspense la fa aumentare, perché ci fa chiedere "come succederà questa cosa?" "come reagirà quel personaggio?" e così via, non saprei dire se tutto si può arguire prima che succeda perché, avendolo già letto, io già lo sapevo cosa sarebbe successo ma penso che, anche se così fosse, non ci sarebbe comunque problema per la lettura.
Il messaggio che il romanzo lancia è chiaro, magari non voluto, ma forte. Non ve lo scrivo per non anticiparvi nulla, ma penso che lo capirete anche voi alla fine della lettura. Io sono un po' come Rachel, uno dei componenti della famiglia Creed, su questo argomento ma non posso che dare ragione a King al riguardo.
Il libro è, senza dubbio, un horror perciò astenetevi dal leggerlo se non amate il genere o se non volete avere paura, la trama principale già è paurosa ma c'è anche un'aggiunta che fa anche più paura perché si tratta di qualcosa di non immaginato, che può davvero succedere. Ci sono delle scene paurose e crude, ma non sono solo quelle a fare paura, è tutta l'atmosfera del libro ad essere basata sull'orrore, si diffida di tutto e di tutti, qualunque cosa potrebbe essere un potenziale pericolo. Perciò astenetevi in caso foste in dubbio per questo motivo.
Lo consiglio perché è un ottimo romanzo, ha tutte le carte in regola per poter piacere anche ai lettori più esigenti, ma non è per chi non ha voglia di usare un po' la fantasia e vuole solamente leggere libri su fatti che possono veramente succedere, anche se non si sa mai cosa accade veramente di notte, quando tutti dormono..