Il bazar dei brutti sogni

Di Stephen King

Sperling & Kupfer

491 pagine

8/10

Consigliato: Sì

Racconti

Statunitense

Contemporaneo

Horror

Soprannaturale

TRAMA IN BREVE

20 racconti in puro stile Re del Brivido. Tutti diversi; nuovi, già pubblicati, in prosa, poemetti, lunghi e corti. Hanno tutti lo stesso intento, però, entrarvi dentro e uscire di notte quando tutto sembra possibile e le nostre paure vengono a galla più facilmente.

RECENSIONE

Le raccolte di racconti sono sempre difficili da recensire perché, anche quando si parla dello stesso autore, non si possono valutare tutti i racconti come se fossero un unico scritto. 

I lettori difficilmente apprezzano i racconti e i romanzi nello stesso modo, c'è chi preferisce l'incisività dei primi e chi, invece, adora la profondità dei secondi e io, solitamente, appartengo a questo secondo gruppo. Difficilmente apprezzo un racconto quanto potrei fare con un romanzo e le raccolte di racconti mi ispirano sempre poco perché so sempre che ad aspettarmi ci possono essere storie eterogenee; leggi il primo racconto che ti piace tantissimo, ti crei un'aspettativa alta per il secondo e rimani deluso.

Questa raccolta non è differente, alcuni racconti li ho amati, mi hanno fatto respirare l'aria che tirava un tempo con i primi romanzi di King (quelli che facevano paura, per intenderci), altri li ho apprezzati sufficientemente, mentre altri ancora avrei evitato volentieri di leggerli. Dato che, per questi motivi, non è possibile fare una recensione generale, cercherò di raggruppare quelli che, per me, presentano le stesse caratteristiche.

Prima di fare ciò vorrei parlarvi, però, di un argomento molto controverso tra i lettori di King e, immagino, anche tra chi segue e legge scrittore che, come lui, tendono a spiegare i racconti e le loro origini. King, infatti, ogni volta che pubblica una raccolta di racconti, scrive un'introduzione iniziale in cui parla della raccolta in generale e, poi, aggiunge anche qualche riga di approfondimento prima di ogni racconto. In certi casi (pochi) si tratta anche di qualche pagina di introduzione, in altri anche solo di poche righe. Quando leggo queste introduzioni penso sempre a quello che si dice dei lettori di questo autore, cioè che saremmo contenti di leggere anche solo la sua lista della spesa. Tralasciando tutte le discussioni riguardo al genere horror e al fatto che molti lo considerino di seconda categoria, discorso che farò a breve nella recensione di un altro romanzo di King, vorrei perlomeno commentare questa opinione. 

Probabilmente è vero che, se King scrivesse una lista della spesa, in molti la acquisterebbero. Perché ormai in molti conosciamo lo Zio Steve e diamo per scontato che ciò che pubblicherà avrà qualcosa di suo e che varrà la pena di acquistarlo. Inoltre, King è ormai un personaggio per tutti noi; c'è pure gente che acquista le scarpe usate di un calciatore, no? Perciò perché non acquistare la lista della spesa di un grande scrittore? Ma soprattutto è perché, con alti e bassi, in generale lui non delude mai. Non sono le trame quelle che mi fanno dire alla gente con la "puzza sotto il naso" che legge solo alcuni autori scelti, che Stephen King è il mio scrittore preferito, bensì è il suo stile. Non pretendo di essere una critica letteraria, però, nel mio piccolo ho letto molto e questo tipo di esperienza credo che basti per riuscire a distinguere, almeno grossolanamente, ciò che vale e ciò che non è scritto bene, e King scrive molto bene. Vorrei anche specificare che, spesso e volentieri, quelli che criticano Stephen King etichettandolo come scrittore di schifezze sono anche coloro che dicono di amare film come "Il miglio verde" del tutto inconsapevoli che il libro l'ha scritto King e che il film riprende piuttosto alla lettera azioni e dialoghi del romanzo. Mi è capitato più di una volta che mi venisse detto a riguardo "è impossibile" perché King viene giudicato dalla fama che ha e non dopo aver provato a leggere qualcosa di suo.

Tutto questo discorso per dire che, secondo me, la breve introduzione e le spiegazioni dei racconti valgono, da soli, l'acquisto del libro. Perché King, anche quando non racconta, ti sa prendere e vale la pena di essere letto. Per chi temesse anticipazioni, non vi preoccupate, dice solo il minimo indispensabile ma, in caso voleste andare sul sicuro e decideste di non leggere le introduzioni, vi esorto a leggere in seguito anche ciò che avete tralasciato.

Ora passo alla suddivisione dei racconti, prima di tutto vi cito quelli che, per me, sono imprescindibili di questa raccolta.

  • Miglio 81
  • La duna 
  • Il bambino cattivo
  • Aldilà
  • Ur
  • Giù di corda

Questi sei racconti sono quelli che mi sento di consigliare maggiormente, questo non significa che siano tutti spettacolari, o che pensi che possano piacere a chiunque, o che pensi che siano oggettivamente migliori degli altri presenti nel romanzo. Tutti hanno, però, una loro particolarità che, per me, ha fatto la differenza per inserirli in questa lista.

Miglio 81 l'avevo già letto in ebook quando è uscito qui in Italia. Devo ammettere che, quella volta, non l'ho apprezzato nello stesso modo. Non ne conosco il motivo, forse perché preferisco i libri cartacei, forse perché l'ho letto tutto d'un fiato, forse perché non era il periodo giusto per leggere un horror. Essendo passato un po' di tempo dalla prima lettura non posso dire di esserne certa ma, sinceramente, mi è sembrato diverso. King nell'introduzione sostiene di averne modificato qualcuno perciò può anche essere. So solo che, questa volta, appena l'ho iniziato mi è piaciuto, mi ha coinvolta e mi ha fatto volare con l'immaginazione ai primi libri di King, che ho letto da piccola, e che mi spaventavano molto. Questo è anche il primo libro della raccolta e come apertura è assolutamente ottima.

La duna mi ha colpito per il finale, non voglio dire molto per non rovinarvi la sorpresa. Dal punto di vista stilistico e di interesse bisogna ammettere che è decisamente più carente del livello medio dei libri di King; è come una di quelle canzoni che viene dapprima sussurrata e ha poi il finale molto alto. Può piacervi oppure no, ma l'ho trovato particolare.

Il bambino cattivo è il racconto che più mi ha fatto paura perché è quello che ti entra dentro e poi ci ripensi più avanti. Questo è quel tipo di racconto che "non è possibile" ma quasi quasi il dubbio c'è. Un racconto che può anche essere vero, perché i protagonisti possono essere usciti di senno, ma se così non fosse? 

Aldilà lancia un messaggio, o almeno io l'ho ricevuto. Fino a quando continueremo a desiderare di modificare i nostri errori? Perché passiamo la maggior parte del tempo a pensare ai momenti bui della nostra vita se poi, potendo scegliere, la vorremmo rivivere? King ci parla di una possibile risposta alla domanda "cosa c'è dopo la morte?" Credibile o no, resta uno spunto di riflessione.

Ur è, in assoluto, il racconto che ho apprezzato di più. Penso che un lettore non possa non capire e immedesimarsi nel protagonista, questo è il racconto che consiglio a tutti.

Giù di corda non ha suspense, si sa già ciò che accadrà sin dalle prime pagine, e questo è voluto. Così il lettore si concentra sugli altri aspetti; le contraddizioni dell'uomo.

Ora, per non farla troppo lunga, vi cito i racconti che, per me, potete anche saltare. Per esclusione tutti coloro che non sono stati scritti ve li consiglio, ma penso che abbiano meno da dare rispetto a quelli di cui vi ho appena parlato.

Quelli "saltabili" sono, quindi:

  • Una rissa per Batman e Robin
  • La chiesa d'ossa
  • Tommy

Il primo perché mi è sembrato incompiuto, non sono riuscita ad apprezzarlo perché per me manca qualcosa per renderlo un buon racconti di King, i presupposti c'erano ma il compimento non c'è stato. 

Gli altri due, invece, sono poemetti, per quanto siano in prosa e non siano vere e propri poesie devo dire la verità: non li ho apprezzati. Magari qualcuno che ama il genere più di me potrà trarne maggiore frutto.

Alcuni di quelli che non ho citato hanno trame sorprendenti, altri ancora hanno ottimi potenziali che se fossero stati sviluppati in un romanzo sarebbero stati molto meglio e ce ne sono persino alcuni che mi hanno ricordato dei libri che King ha già scritto. Lascio a voi la scoperta di ognuno di loro!

Consiglio il libro perché qualcosa che vi piace lo troverete, e magari anche qualcosa che non vi piace ma vi farà riflettere. Lo stile di King è sempre molto scorrevole ed interessante. Se poi qualcosa vi facesse paura, tanto meglio, dato che l'intento dell'autore, in fondo, è proprio questo.

TRAMA COMPLETA (CON SPOILER)

Dato che scrivervi la trama di ogni racconto sarebbe totalmente inutile per voi ho deciso di scrivervene solamente una. Ho scelto un racconto che non ho citato nella mia recensione per non essere ridondante nel darvi informazioni.

TRAMA DI PREMIUM HARMONY (secondo racconto della raccolta)

Marito e moglie sono in macchina con il cane. Stanno litigando perché hanno problemi di soldi e si rinfacciano vicendevolmente le spese superflue a cui non riescono a rinunciare; lei ha un problema di peso ma, nonostante questo e la mancanza di soldi, si compra di nascosto merendine e dolcetti che poi nasconde in casa per non farli trovare al marito, lui invece fuma e, nonostante risparmi sulla qualità delle sigarette e le compri in grandi quantità per ricevere uno sconto, continua a spendere comunque molto perché ne fuma davvero molte.

La moglie chiede al marito di fermarsi in un'area di servizio perché desidera comprare una palla da kickball per la nipote. I due litigano anche per questo perché la stessa palla, ma di un colore che non piace alla nipote, si può comprare anche al Walmart a cui sono diretti ad un prezzo inferiore. La donna, però, insiste perché la vuole prendere del colore preferito della bambina e sa che lì ci sarà sicuramente.

Continuando a litigare i due, alla fine, si fermano nell'area di servizio e prima che lei scenda dalla macchina lui non perde l'ultima occasione di ricordarle di comprare i suoi dolcetti. L'uomo attende parecchio tempo, si arrabbia sempre di più al pensiero della moglie che se la prende comoda lasciandolo lì da solo in macchina con il cane e rimuginando sulla loro litigata.

Ad un certo punto una ragazza che lavora nel negozio gli si avvicina velocemente e gli chiede se è il marito della donna che è entrata qualche minuto prima, lui risponde affermativamente e lei lo informa che la moglie è morta; ha avuto un infarto.

L'uomo scende dalla macchina ed entra nel negozio per vedere la moglie che è riversa al suolo vicino al cesto delle palle da kickball e non si capacita della dipartita della moglie. Pensa che possa esserci la possibilità che sia solo svenuta e solo quando anche i paramedici dell'ambulanza gli confermano il decesso della moglie lui sembra riuscire a capire che è effettivamente successo. 

Quando l'ambulanza riparte con il corpo della moglie lui si prende del tempo per riprendersi dal colpo e perde un po' di tempo a parlare con gli avventori del negozio. Dopo due ore dall'inizio della storia per la prima volta lui si ricorda di un particolare che per tutto il tempo è, invece, nella mente del lettore: il cane è rimasto solo in macchina sotto al sole cocente.  

Una volta giunto in macchina scopre l'inevitabile; anche Caz, il cane di sua moglie, è ormai morto. L'uomo piange la morte della sua famiglia e si consola pensando che i due ora sono insieme, poi si dirige, senza fretta, all'ospedale.

Ora, perché si può dire che questo è un bel racconto? Io sono amante degli animali e non si può dire che la trama sia particolarmente complessa o intrigante. L'unico modo per capire perché è bello è quello di leggerlo e capire come tutto ciò viene raccontato da King. Il cinismo dell'uomo è veramente molto vicino alla realtà, quello che pensa e fa sia prima della scoperta che dopo è fortemente umano, è veramente un comportamento che potrebbe avere credibilmente una persona nella sua situazione. In un libro un autore potrebbe cadere nel sentimentalismo, facendo agire i personaggi meno cinicamente, rendendoli più disperati di quello che sono ma, nella realtà, l'uomo non agisce in maniera eccessiva in una situazione del genere e, anzi, una cinismo e razionalità come arma di difesa, non credendo a quello che sta succedendo, essendo inaspettato e, persino, cercando di approfittare della situazione che si è creata. Questo rende il racconto molto più credibile, anche se duro da leggere; perché dice la verità.

CITAZIONI

"Basta con le chiacchere. Forse adesso ti interessa comprare qualcosa, giusto? Gli articoli sono fatti a mano e, pur adorandoli in blocco, sono felice di separarmene, perché li ho fabbricati apposta per te. Esaminali pure, ma ti prego di prestare la massima attenzione. I più belli sono provvisti di denti."

"L'automobile restò ferma lì, poco oltre l'inizio della rampa di accesso, sotto il cielo nuvoloso di aprile. I cilindri che aveva ribaltato smisero di rotolare. La portiera rimase aperta, invitante."

"Si ripete che la duna sarà una semplice collinetta liscia e bianca, in fondo accade sovente, ma non è così ingenuo. E non lo sono neppure i maledetti avvoltoi."

"È certo di voler sentire quello che non direi mai in un'aula di tribunale? Se non vuole, va benissimo. Ma è l'unica cosa che ho da dare."

"In cima alla pagina c'era il nome completo dell'autore, Ernest Miller Hemingway, con le date di nascita e di morte. Seguiva una lunga lista di titoli... ma conteneva degli errori."

"Riesco a sorridergli. Ma è un sorriso dannatamente pesante, come se avessi dei pesi attaccati agli angoli della bocca. Tutto d'un tratto, è come essere di nuovo in quel brutto sogno. Perché vicino a me c'è qualcosa che non voglio guardare. Solo che questo non è un sogno lucido, da cui posso tirarmi fuori. Questa è lucida realtà."

"I vampiri non esistevano, e tanto meno gli dei del dolore... ma quando il vento soffiò tanto da far tremare le fondamenta della casa, idee simili le parvero quasi plausibili."

"Quella notte dormii il sonno dei giusti. Forse perché mi sembrava di aver fatto bene a esprimere la rabbia e la desolazione che provavo per quella povera ragazza assassinata. Per lo stupido spreco del suo talento."

QUARTA DI COPERTINA

"Attenti alla lama, avverte Stephen King introducendo una delle venti storie che sono raccolte ne 'Il bazar dei brutti sogni'. E ha ragione. La lama è sempre presente, qualunque sia lo stile che Stephen King sceglie. Si tratti dell'antica zampata con cui si apre il libro, in 'Miglio 81'(macchine assassine, avete presente?), o della struggente bellezza del racconto di chiusura, 'Tuono estivo' (un post-apocalittico, come 'L'ombra dello scorpione', con un guizzo di rivolta che non si spegne neanche con la vecchiaia). Venti storie che toccano tutta la gamma delle emozioni, come King sa fare: l'ironia, la ferocia, la malinconia, l'amore. E la paura, certo. Vi spaventerete per un bambino cattivo che uccide e per piccoli demoni che si nutrono del dolore. Vi interrogherete sulla vita dopo la morte (e se il purgatorio fosse un ufficio polveroso? Se l'angelo delle tenebre fosse un bellissimo ragazzo?); imparerete a temere anziani giudici in grado di prevedere la scomparsa degli altri e giornalisti di gossip in grado di provocarla. Uomini in soprabito giallo vi attenderanno in salotto e anziani pastori tenteranno la vostra onestà, mentre da qualche parte nelle terre selvagge uno sceriffo si interrogherà sulla giustizia." (Loredana Lipperini)

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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