Non si può vincere contro il deserto, si può al massimo pareggiare.
Yohnna e il Baluardo dei Deserti è il romanzo d'esordio di Andreina Grieco.
Si tratta del primo volume (ed unico, al momento) di una nuova serie fantasy. Si tratta, però, di un volume autoconclusivo: comprendiamo perfettamente cosa ci sarà nel secondo libro e la voglia di leggerlo sarà inevitabile, ma il finale di questa prima opera non ci lascerà insoddisfatti e pieni di domande. Andreina Grieco è riuscita a trovare il perfetto equilibrio tra il completamento del racconto e il mostrarci come, però, ci potrebbe essere molto altro da aggiungere.
Una bella storia può essere la forza più potente che esista.
Ciò che mi ha colpita maggiormente è, trattandosi di un romanzo d'esordio, l'ottima calibratura dello stile e del linguaggio. Il libro è indirizzato anche ai ragazzi perciò è particolarmente necessario ottenere un effetto dinamico e spigliato senza, però, cadere nella superficialità o nell'eccessiva semplicità. Andreina Grieco ci riesce perfettamente inserendo parole tipiche del luogo in cui è ambientata la storia (la Siria e il suo deserto) che, anche se sconosciute, diventano comprensibili una volta inserite nel giusto contesto (oltre alla presenza di alcune ulteriori note esplicative dove necessario), ma non si dimentica mai di aggiungere quelle tipiche parole gergali che rendono maggiormente credibile una storia (specialmente nei dialoghi) e che, non dimentichiamolo, hanno maggiore appeal tra i più giovani, tra cui anche delle, limitate e circoscritte, parolacce.
Altro aspetto rilevante dello stile di questa nuova autrice è la sua consapevolezza: con il cambiare del punto di vista si modifica anche il registro linguistico, pur lasciando chiaro e ben evidente lo stampo della scrittrice.
Sì, avevo violato una mezza dozzina di precetti islamici in contemporanea e, considerando che trascuravano anche le preghiere quotidiane, ormai la mia anima era pronta per la Geenna.
Lo stile leggero ma attento e ricco di ironia e scene divertenti rende il ritmo molto veloce e facilmente fruibile.
Il secondo aspetto maggiormente rilevante per comprendere il valore del romanzo è la sua struttura. Il libro presenta diverse storie nella storia, tutte legate ad un'unica trama, ma relative a diversi momenti della vita dei personaggi.
Questa struttura favorisce la suspense e può intrigare anche i più adulti.
Le tempistiche sono sempre esplicite e ben definibili. Il lettore non frettoloso o disattento non avrà alcuna difficoltà a seguire i balzi temporali all'indietro o in avanti perché l'autrice li introduce sempre molto adeguatamente.
Ciò accadeva solo centocinquantasette anni, otto mesi e cinque giorni fa - non che li stessi contando.
Come già anticipato, l'ambientazione è la Siria. Come potrete leggere anche nelle "Note sull'ambientazione" che chiudono il volume, scopo dell'autrice era quello di parlare con cognizione di causa del luogo (e questo si nota per alcuni dettagli inseriti nella storia che, anche se in piccolo, aiutano il lettore a scoprire anche nuovi dettagli sul posto e sulla lingua) ma non quella di scrivere un romanzo storico.
È come una favola delle mille e una notte, ambientata in città immaginarie e in un tempo passato.
Yohnna, il protagonista non è l'unico personaggio fondamentale della vicenda. Altrettanto importanti sono Il Corvo, che potete vedere in primo piano in copertina, e Salima. I tre hanno caratteri profondamente diversi che creano dinamiche divertenti, e talvolta anche misteriose.
Credo che per i lettori più giovani potranno essere indimenticabili, io stessa mi sono divertita molto davanti alle loro diatribe, sia quelle serie e pericolose che quelle sciocche ed ironiche.
L'autrice gioca molto sulle loro personalità evidenziandone gli aspetti salienti tramite i pensieri del personaggio che funge in quel momento da punto di vista. Bella, anche se solo accennata, l'idea del pregiudizio (come ad esempio quello di genere) che viene puntualmente smentito dai fatti.
In fondo una donna non aveva la forza di opporsi. Stramazzai al suolo e chiusi gli occhi, in preda a un dolore indescrivibile. Mi aveva assestato una ginocchiata all'inguine.
La trama fantasy riguarda un giovane arrotino, Yohnna, che, costretto da causa di forza maggiore, si ritrova sperduto nel deserto e si imbatte, per sua estrema fortuna o sfortuna, in un essere che gli cambierà completamente la vita. I dettagli sono ben curati e non inseriti solo per dovere di completezza; il lavoro di arrotino viene raccontato e l'amore del protagonista per le lame è specificato più volte ma in modo sempre diverso e divertente. L'incipit si apre raccontando una scena ambientata vent'anni dopo la vera e propria vicenda che verrà narrata e ci introdurrà, pian piano, ogni frammento mancante.
Ma da anni affilare lame mi salvava dal dover andare a mendicare agli angoli delle strade, o peggio, dal dover rubare. E poi, diciamo la verità, mi piaceva da morire. Avevo un'inspiegabile fissa per gli oggetti appuntiti.
Sia a causa della consapevolezza del lettore sul "poi", sia per lo stile che, anche quando rimarca la crudeltà e l'asprezza delle scene narrate, non porta il lettore a soffrirne o ad angosciarsi per le sorti dei protagonisti, l'atmosfera percepita è quasi sempre ridanciana e piacevole.
Non escludo, però, che per un ragazzo possa risultare maggiormente avvincente anche dal punto di vista emotivo. Non credo, però, che possa essere foriera di problemi o di paura nonostante si parli di scene anche particolarmente violente.
Rise così a lungo che per un attimo pensai non avrebbe più smesso. Il che mi fece tremare dal terrore: ero tra le grinfie di un pazzo.
In conclusione, Yohnna e il Baluardo dei Deserti è un libro che ho letto con molto piacere e che mi ha stupita positivamente perché mostra già alcune marcate capacità dell'autrice, non così semplici da trovare in un romanzo d'esordio. Sebbene sia evidente che scrittrice ed editore abbiano lavorato alla correzione delle bozze e all'editing, il risultato finale non è ancora perfetto, anche se la cura non manca. Presenta solo pochi errori, legati alla battitura e non alla grammatica e, perciò, non crea problemi di comprensione. Solo chi è particolarmente puntiglioso su questo aspetto li noterà.
È un esordio meritevole che mi ha convinta e che ho letto molto volentieri e in brevissimo tempo. Per questo motivo non posso che consigliarlo anche a voi. È un libro sia per ragazzi che per adulti che amano il genere. Personalmente vorrei leggere non solo il seguito (quando ci sarà) ma affronterei con curiosità anche le storie/spin off sui fratelli (e sorelle) del Baluardo dei Sette Deserti.