Ho iniziato a leggere questo libro mentre ero dal medico, immersa in una fila eterna di gente, che mi attorniava e parlava ad alta voce. Solitamente io fatico moltissimo a concentrarmi sulla lettura in mezzo a gente che parla, invece con Ritorno alla Mary Celeste non ho avuto problemi di concentrazione e sono riuscita a godermi anche quelle ore tremende di attesa.
A più di metà del libro ho scoperto che non si tratta di un unico romanzo bensì di una raccolta di racconti, dove il primo però, come lunghezza, può essere considerato anche un romanzo perché è parecchio più lungo rispetto ai racconti seguenti, ovviamente si tratta della storia che fornisce il titolo al libro "Ritorno alla Mary Celeste".
I racconti, tra di loro, sono molto differenti. Il genere stesso si modifica e mi ha reso difficile scegliere le categorie da indicarvi. Alla fine, ho optato per weird perché, anche se non tutti sono strettamente attinenti a questa etichetta, la ritengo una definizione abbastanza generica da poterne raggruppare il più possibile.
Considerando che, come ho già detto, i racconti sono diversi tra di loro e non sono pochissimi, non mi sarà possibile indicarvi delle specifiche per ognuno di loro, ve ne parlerò però in generale cercando comunque di farvi capire se vi potrebbe piacere o meno.
Iniziamo da ciò che ritengo fondamentale nelle letture di genere weird: la trama. Come saprete, weird significa strano, inusuale, è perciò importante che le trame non siano banali o poco originali e in questi racconti questo aspetto si nota sicuramente. Infatti, non solo i racconti non trattano argomenti usati e riusati ma anche tra di loro si differenziano enormemente permettendo al lettore di spaziare molto con la lettura. Probabilmente è proprio la storia principale, cioè Ritorno alla Mary Celeste, ad essere quella più normale, ma lo svolgimento la rende comunque particolare e non aggiungo altro per non anticiparvi nulla!
Ormai sapete che lo stile che preferisco è quello che si dilunga, con pause descrittive o introspezioni psicologiche mentre in questo libro la narrazione è ben ritmata e si sofferma poco su aspetti secondari; i fatti vengono raccontati aggiungendo solamente i pochi dettagli necessari per far entrare in empatia il lettore con i personaggi. Trovo che nel genere weird questo sia lo stile più adatto, perché il suo compito è quello di colpire per la stranezza di ciò che viene raccontato e non è l'emotività a prevalere. Quindi è solamente per gusto personale che avrei apprezzato più approfondimento psicologico. Tutti i lettori che, al contrario, odiano il dilungarsi dei libri (la maggior parte di voi, probabilmente), invece, apprezzeranno moltissimo questo stile.
L'aspetto del libro che ho apprezzato di più è stata l'ambientazione. Soprattutto nella prima storia, dove viene descritta la Mary Celeste, ho assaporato ogni parola al riguardo e, allo stesso tempo, l'autore non ha esagerato, facendoci annoiare con dettagli "marinareschi" che, spesso, si trovano in questi racconti e che, solitamente, non gradisco.
L'atmosfera è ben resa; il lettore percepisce le emozioni dei personaggi in ogni storia, penso che questo aspetto sia perfetto nei racconti minori, mentre per il principale, essendo meno "weird" e più basato sull'horror avrei apprezzato fosse approfondito anche di più perché, come sapete, quando un libro mi piace ho sempre aspettative alte riguardo ad ogni aspetto. Comunque Picciuti ha fatto un buon lavoro, non semplice tra l'altro, perché leggendo racconti brevi uno dietro l'altro, può capitare di non riuscire ad entrare subito nell'atmosfera di ognuno di loro rischiando di non goderseli pienamente.
Nozione speciale anche per l'incipit che ho trovato veramente ben fatto e che ha catturato subito la mia attenzione; probabilmente il prologo è stata la mia parte preferita del libro e mi ha subito attirato dentro la lettura.
I personaggi sono molti e vari, perciò non posso che giudicarli positivamente. Ce n'è uno in particolare che mi è piaciuto molto che si trova nel racconto Dove muore il giorno. Ovviamente, trattandosi di storie brevi, non sono approfonditi come in un romanzo, sono però ben definiti e rimangono anche facilmente impressi nella memoria.
Consiglio questo libro a tutti perché le storie si differenziano e, perciò, penso che ce ne possa essere almeno una interessante per ognuno di voi e trovo questo libro perfetto per quei momenti, magari anche in spiaggia, dove si ha bisogno di una lettura disimpegnata (come è successo a me dal dottore) che ci faccia compagnia intrattenendoci grazie alla sua originalità e fantasia.