Le caratteristiche fondamentali del Premio Giallo Indipendente sono facilmente desumibili dal suo nome.
Prima di tutto questo Concorso Letterario si propone di valorizzare e premiare storie edite da realtà indipendenti e di pubblicare valevoli storie inedite.
Altro aspetto che si può desumere è il genere a cui appartengono i racconti: il giallo.
L'anno scorso vi ho recensito l'antologia dell'edizione del 2017 e, quest'anno, devo ammettere di aver letto con ancora più piacere le storie ideate dagli autori che mi sono mediamente sembrate qualitativamente superiori.
Come è evidente, trattandosi di una raccolta di racconti di autori differenti, è difficile valutare ogni elemento nello specifico. Per ogni storia sono riuscita a riscontrare pro e contro differenti. Per questo motivo, oltre che ad una breve frase generale, vi espliciterò quali racconti mi hanno particolarmente convinta grazie all'elemento descritto.
Iniziamo con ciò che ho trovato maggiormente eterogeneo: lo stile. Si passa dalla prima alla terza persona (maggiormente scelta), da un linguaggio forbito che spinge proprio su questo aspetto, ad uno più colloquiale e realistico.
In questo campo è stato il primo racconto, Una testa dura, ad avermi convinta maggiormente.
– Io me ne fotto delle sue lettere! Non lo sopporto, quando parla in latino. Perciò fate in modo che non vi dia mai spiegazioni sui nomi astrusi che usa. Finché potete, fate finta di sapere. Fate finta!
Le diverse trame appartengono allo stesso genere ma spaziano sia nel mistero che nella modalità di risoluzione del caso. Le ho trovate molto classiche e rispettose della tradizione del genere, ma nuove e non ripetitive. L'idea di partenza che ho apprezzato maggiormente è stata quella di L'aria di lago fa bene ai cobra.
I due poliziotti si girano, entrambi leggono lo stupore sul viso dell'altro. Il colpo di scena è stato davvero cinematografico.
Ciò che, spesso, fa decidere al lettore se è valsa o meno la pena di leggere un racconto giallo è la sua conclusione.
In questa raccolta vi sono finali più o meno pronosticabili e credibili. Quello che mi ha colpita maggiormente (perché proprio non mi era venuto in mente) è stato quello di L'inganno.
– Il tuo linguaggio colorito mi conforta: vuol dire che ti stai appassionando alla cosa, ovvero che trovi una logica nelle mie elucubrazioni. E detto da un commissario significa che siamo sulla strada giusta.
L'ambientazione, come specificato nella sinossi, si sposta in tutta Italia. Tutti i racconti specificano dove si stanno svolgendo le vicende e il periodo dell'anno viene esplicitato o reso evidente da alcuni dettagli, si può anche dedurre facilmente quanto tempo coprono le diverse storie.
Quella che mi ha convinta maggiormente per questo aspetto è L'abbiamo vista tutti, che include nella storia inventata un accadimento reale specificato nelle note.
Al commissario Burlando e a tutta la squadra fu subito chiaro che quello era un classico enigma della camera chiusa, non proprio il genere di caso che si sarebbe augurato un commissario vicino alla pensione.
Infine, la struttura. Ogni racconto mostra bene come gli autori siano stati anche lettori, perché è possibile ritrovare nelle loro storie, il classico (ed intramontabile) percorso da compiere prima della soluzione. In Congresso con delitto questa suddivisione sarà particolarmente chiara.
Il corpo esanime di Giulio Raimondi giaceva ormai rigido sul pontile di legno. I riflessi rosati delle prime luci del giorno sulle acque del lago restituivano alla scena un tocco di macabro romanticismo, simile a quello che sprigiona dalle tele di alcuni artisti del primo Ottocento italiano.
In conclusione, ho trovato apprezzabili tutti e cinque i racconti della raccolta, che presentano un forte legame con la tradizione ma sufficiente varietà per intrattenere il lettore anche se letti uno dopo l'altro. Il ritmo di lettura, perciò, potrà essere molto veloce.
Penso che questa raccolta potrà essere apprezzata sia dagli amanti e conoscitori del genere (come si sono dimostrati essere gli autori stessi) sia dai neofiti che, grazie ad essa, riusciranno ad assaporare la stessa atmosfera dei grandi classici, senza iniziare con qualcosa di troppo tradizionale. Per questo motivo lo consiglio a tutti.