Ci sono libri per cui non serve la recensione, vi direi direttamente "compratelo, non te ne pentirai" e questo è il caso di Bestie da soma.
Non fatevi fuorviare dal titolo, in molti sentendomelo nominare mentre lo leggevo mi hanno detto che non è molto intrigante, ma ha in realtà ha un significato interessante; vi metterò la citazione nell'apposito spazio per farvelo comprendere.
Per tutti coloro che hanno ancora resistito all'acquisto, cercherò di raccontare nel modo migliore possibile il perché questo romanzo vi piacerà.
Ogni lettore ha una sua preferenza, quella che può diventare elemento sufficiente per apprezzare il libro anche se il resto è carente, o può essere il tremendo tallone d'Achille del romanzo che "mi poteva anche piacere peccato che..". Il mio è lo stile. Volente o nolente, se un libro è scritto a parer mio troppo male, so già che sarà impossibile per me apprezzarlo sufficientemente, d'altro canto se è ben scritto so subito che l'amerò, quanto poi lo stabilisce tutto il resto.
Sin dalle prime righe ho capito che Bestie da soma mi sarebbe piaciuto. Lo stile ha tutto ciò che serve per essere completo ed interessante; ha ritmo, è ben scritto e si sofferma anche sull'introspezione. Tre elementi che, fusi insieme, possono solamente creare una buona opera. Lo stile, poi, è una carta scoperta sin da subito perché certamente può capitare che il romanzo abbia alti e bassi, ma non succede mai che il modo in cui scrive un autore cambi, perciò non puoi trovare sorprese sgradite andando avanti con la lettura.
Successivamente, però, ho felicemente notato che il libro è pieno di aspetti positivi e che lo stile, per quanto già sufficiente per me per gradire il libro, non era altro che la punta dell'iceberg.
Ciò che mi ha colpita di più è la capacità dell'autore di rendere la caratterizzazione del protagonista (il Professore) e degli altri personaggi ed ora vi spiego perché. La tecnica utilizzata da Mogavero nella storia non è quella che prediligo, cioè racconta tutta la vicenda da un unico punto di vista; quello del Professore. Questa tecnica non è la mia preferita semplicemente perché capita spesso che, utilizzandola, ci si faccia un'ottima idea sul protagonista ma si conoscano solo superficialmente gli altri personaggi. In Bestie da soma, invece, com'è comprensibile conosciamo il protagonista meglio degli altri (e questo è inevitabile e giustissimo) però, anche se dal punto di vista del Professore, impariamo a conoscere anche tutti gli altri, non solo superficialmente ma anche attraverso particolari che li rendono reali ai nostri occhi.
Con il protagonista, per quanto non sia certamente il tipico buono a cui è impossibile non affezionarsi, c'è stata una simpatia immediata che quasi certamente proverete anche voi. Solamente per le sue riflessioni e considerazioni il libro varrebbe la pena (che poi di pena non si tratta) della lettura (le citazioni che troverete sotto sono un ventesimo di quelle che mi sono segnata. Ogni riga del romanzo sarebbe da riportare, o quasi!), ma poi ci sono anche tutti gli altri personaggi a fare da contorno che possono risultare anche più interessanti del Professore. Alcuni di loro mi rimarranno impressi a lungo perché mi sono davvero piaciuti, ho anche apprezzato la capacità dell'autore di riuscire a rendere persone verosimili evitando gli stereotipi tipici.
Quanto detto fino adesso fa sì che l'atmosfera del romanzo sia sempre piena e tangibile. Le emozioni del protagonista sono anche le nostre e sentiamo ogni momento come reale.
Anche l'ambientazione, nonostante si tratti principalmente di descrizioni di luoghi visti negativamente e quindi non esaltati, (è molto facile rendere interessante la descrizione di un bel paesaggio, molto meno lo è rendere piacevole leggere di luoghi di tutti i giorni) è resa molto bene, sembra di conoscere perfettamente i luoghi descritti, si vede la scena come in un film, cosa che mi capita sempre quando leggo ma che, in questo caso, viene aiutata molto dalla capacità dello scrittore.
Il ritmo della lettura è veloce sia perché lo stile dell'autore, come già detto, è scorrevole, sia perché l'introspezione dei personaggi è giustamente dosata con ciò che accade. Non capita mai di annoiarsi e, personalmente, mi sono ritrovata a continuare la lettura, anche se non avevo tempo, pur di andare avanti e vedere cosa succedeva poi.
La trama è uno degli elementi che viene preso maggiormente in considerazione dalla media dei lettori e anche in questo caso penso che non deluderà nessuno di voi, perciò anche se non vi interessate agli elementi sopra descritti troverete comunque interessante la lettura grazie a questo aspetto. Lo svolgimento a chi ama l'azione, probabilmente, piacerà più che a me, il romanzo infatti, pur gettando le basi per ciò che succederà nella parte finale, inizia in maniera meno movimentata rispetto alla fine, pur rimanendo bello in ogni momento.
Ultimo aspetto di cui vi parlo è il messaggio; dalla lettura del libro arriva un significato ben chiaro, che non vi anticipo per non rovinarvi la lettura, che mi è piaciuto ma che avrei preferito più ottimista, essendo io un'illusa consapevole. Comunque ho apprezzato che il romanzo avesse un significato che va al di là della semplice trama, cosa che di rado si trova in un libro di questo genere.
Considerando i numerosi elementi positivi, penso che il romanzo possa piacere sia ai lettori più "snob" (passatemi il termine, tanto sono una di voi!), attenti allo stile e a fare letture significative, che ai lettori che guardano di più al concreto (trama, ritmo ecc..). Lo consiglio, perciò a tutti voi, compratelo e fatemi sapere cosa ne pensate!
Come dice sempre anche Nero Press (l'editore del romanzo) su Twitter, bisogna credere nell'editoria indipendente perché ci sono dei libri che sono belli e costano poco, non solamente i grandi editori pubblicano bei libri, ricordatevelo!