Intelligenza
Arianna ripeté la frase e si passò una mano sul viso lungo. Dopo qualche istante, la paura diventava un conforto.
- Brava. Parliamone. Mi piacciono le donne perché capiscono poco, ma quando lo fanno vanno alle conclusioni che è un piacere.
Lei aveva ringraziato e sorriso, non si era opposta; aveva solo il lavoro, e senza quello non sarebbe nemmeno riuscita a spiegare chi fosse.
A lei andava bene: una persona senza lavoro era polvere.
"La vita è bella" le aveva detto una volta, in chissà quale circostanza; e Arianna per educazione aveva confermato. Le dava l'idea di essere un po' matta, e ai matti è meglio dire sempre di sì.
Anche se gli altri non se ne rendevano conto, e si toglievano ogni sfizio e voglia, nel verbo rinunciare c'era un mucchio di vita. Compressa, piccina: pur sempre vita.
Sì. È orribile ogni cosa. Il mondo intero è orribile. Ci fanno credere che sia bello, e che basti avere un po' di pazienza perché il bello prima o poi toccherà anche a noi. Invece, guardi che cosa ci tocca fare per campare con un po' di serenità.
Il rimorso arriva quando ti comporti male senza ragione. Quando proteggi una persona, e per farlo devi fare una cosa come questa, il rimorso non c'è. Perché dovrebbe esserci. Se ci fosse, allora sì che sarebbe la fine del mondo.
Per sempre giovani
Ma un padre non può stroncare le aspirazioni dei figli: ci penserà la vita. Al massimo, può provare a metterli in guardia.
Alla sua età non c'è quasi niente che può davvero metterti il bastone tra le ruote, e le difficoltà sono come acqua fresca.
Non so perché per parlare male di una persona tutti la buttino sui soldi. È una faccenda che a me ha sempre fatto ridere, ma ridere di gusto. I soldi sono fondamentali, e quelli che dicono che non lo sono, lo fanno per sembrare chissà chi. Se ci sono i soldi, si vive meglio. Si ama meglio. I guai che arrivano riesci a affrontarli. O no?
Spendeva sì, ma in libri. Quadri. Era come se la fame che le avevo visto nello sguardo, fosse solo per le cose belle. Che durano. Che ti puoi mettere accanto.
Segugio
Il cielo era coperto di nubi nere, c'era un freddo prepotente come la cattiveria dei bambini.
Ora, davanti ai cancelli della sua concessionaria, capiva costeranno loro, tutti quanti, Degli esseri viventi destinati all'estinzione perché non erano in grado di adattarsi. Preferivano morire, piuttosto che immaginarsi in altre forme, meno appariscenti ma pur sempre vive.
Appartenenza
Noi eravamo quel tipo di gente lì: gente con la quale non scambiare nemmeno un saluto, e alla quale, se proprio si doveva, ci si rivolgeva con il "tu", sempre. Potevi anche avere ottant'anni, essere Mosé che ha tirato fuori dall'Egitto il popolo eletto, e ricevevi solo del tu.
Eravamo una razza diversa dalla loro. Eravamo lavoratori.
Che siamo noi quelli che ci dobbiamo sempre accontentare. Loro no. Loro non si possono accontentare. Nemmeno per due minuti o due anni mai.
Il cervello è una macchina sofisticata, e basta poco per mandarlo in crisi, una crisi nera.
Quello che una persona ha nel cuore è la benzina che lo spinge verso i più grandi traguardi.
Non sono mai riuscito a farmi un'idea precisa sulle persone che la ragionano così; se cioè sono davvero ottimiste, o idiote.
Ebbi paura per lui. Quando sei grande ti dai da fare, cerchi un lavoro, t'inventi qualcosa; se sei piccolo pensi. Taci e pensi.
Rivelazione
C'era in quel volto un'angoscia solida come il pavimento, che il suo gesto non riuscì a sciogliere.
Sul volto appuntito c'era la sorpresa di chi scopre quanto sia fragile la vita.
Non ci pensare. A ognuno il suo mestiere. Devi fare il bambino. Cerca di non pensare a queste cose.
La vacanza
Aveva un sacco di cose da dire, ma erano in gran parte sbagliate, oppure stupide. Ma lui quello era, e nient'altro.
L'appartamento al mare
Quanta forza ho ancora nelle braccia. Nelle mani. È tutta lì, adesso. Potrei sollevare un tavolo e lanciarlo su chi so io. Però dalle gambe si è ritirata. Perché.
Ci sono cose che segnano un inizio. E quando scompaiono, indicano l'inizio della fine.
Il vero amore sporca. Sa di sudiciume, anche. Stai lontano dalle donne che non vogliono sporcarsi. Che hanno paura che accada.
Il lupo cattivo
Hai sempre avuto questo sguardo verso la vita, come se ci fosse sempre una trappola pronta a colpirti. Per te tutti devono essere pronti, prudenti, sospettosi.
La vita è meravigliosa. E me la voglio godere senza pensarci su troppo. Per esempio, senza star lì a tenere tutto in ordine. Tutto pulito. O fare dei calcoli. E poi voglio fidarmi, prendere delle facciate. Fare esperienze. Conoscere, imparare. Avere le mie cicatrici. Poter dire: ho vissuto davvero.
Forse, avrebbe potuto ripartire dalla favola del lupo cattivo. Sua figlia pensava che bastasse la volontà di essere felici, e tutto sarebbe andato per il meglio. Che il diritto a essere felici, fosse il lasciapassare per ottenere quello che si desiderava. Lui sapeva però che il lupo c'era, e se ne infischiava del diritto.
La follia del mondo
Si era sviluppata in ciascuna persona un'angoscia che li rendeva indifferenti a qualsiasi argomentazione. Ogni logica era ignorata, il buonsenso era cancellato. Su tutto, dominava la paura di non avere più soldi, di finirli la settimana prossima, due giorni dopo.
Se alla fine si era decisa a non fare nulla del genere, era perché sapeva che dietro a un volto e a un sorriso, al di là di educazione e intelligenza, c'era spesso uno sguardo cieco.
Pareva impossibile che una richiesta tanto semplice, come lavorare, potesse essere ignorata. Non c'era nulla di sbagliato in quanto voleva, eppure nessuno se ne curava.
La vie en rose
Un pianto e un po' di isteria riescono a ottenere qualunque cosa. E lo sai perché? Perché siete pieni di sensi di colpa. Per tutte le porcherie e le schifezze che ci avete fatto per secoli.
No. Abbastanza non basta. Bisogna esserlo completamente. Dalla testa ai piedi. Dalla a alla zeta. La vita è troppo breve per accontentarsi. Per esserlo solo un po'.
Pugni
Perché quello doveva essere il senso della morte: un precipitare, senza sapere de si atterrava e dove.
Non si spaventò; aveva imparato che la vita è imprevedibile e ciò che una persona può fare o pensare, non serve. Se deve succedere qualcosa, succederà.
Cos'abbiamo sempre detto? Se c'è qualcosa che non va, dobbiamo dircelo. Non dobbiamo avere paura delle parole, ma del silenzio.
I pugni prima o poi si sciolgono, o si tirano.
La fabbrica
Non avevano sentito o visto niente: la giustizia era una faccenda che non li riguardava più.
Lui è saggio, e ti chiarirà le idee, ti mostrerà che il vero re a questo mondo è colui che trova il suo lavoro, e lo ama.
Che certe storie iniziano come favole, e poi perché si concludano, hanno bisogno di gente vera.
Educazione italiana
Che cosa ripetiamo sempre? Non arrendersi mai. - Mai! - disse il bambino, e alzò in alto le braccia, in un gesto impacciato.
L'onore e il rispetto sono le scarpe e il vestito di ogni uomo. Lo guardi, guardi come veste, che razza di scarpe ha, e capisci che uomo è.
Papà. Ma le cose brutte non sono come quelle belle, vero? Per questo quelle belle vincono sempre. Perché sono belle.
Nelle piccole come nelle grandi cose
Ma la vera lezione era che da quel momento in avanti doveva sbrigarsela da sola.
Aveva perso un po' di denti, era dimagrito, con lo sguardo di ghisa che da ogni parte può arrivare un pericolo.
Immaginava che le persone avessero da qualche parte, forse nel cuore, o nella testa, una porta sigillata, e che in certe situazioni scegliessero di spalancarla, di chiamar fuori quello che nascondeva, sotto la superficie dell'educazione, dell'essere civile.
Le luci della festa
Ma le cose le capivo eccome, soprattutto se erano cattive. Quelle buone le prendi come se ti fossero dovute. Sono come una fetta di torta nel piatto buono il giorno del tuo compleanno. E se ne chiedi un'altra, stai pur certo che arriva. Quelle cattive invece le osservi, e non ci puoi fare altro; ti tolgono qualcosa e dopo un po' diventa naturale non aspettarsi più niente.
Ho sempre pensato che un uomo non si capirà mai da solo, e che, se vuole capire qualcosa di sé, deve chiedere spiegazione a una donna.
Lui viveva in quella condizione in cui il valore delle cose è evaporato, e non ci si cura più di nulla.