TRAMA IN BREVE

Dorothy, trascinata da un uragano, giunge al regno di Oz. La ragazzina, desiderosa di tornare alla propria casa in Kansas, intraprende un viaggio lungo e irto di pericoli per arrivare dal mago di Oz, un grande e potente mago che potrà aiutarla a tornare indietro.

INCIPIT

Dorothy viveva nel mezzo delle grandi praterie del Kansas, con lo zio Henry, che faceva l'agricoltore, e la zia Em, sua moglie.

RECENSIONE

Avendo un sito di recensioni libresche sembra sempre uno spreco leggere un libro senza accompagnare la lettura con una recensione.
Mi rendo conto, però, che Il mago di Oz è già conosciuto da un pubblico davvero molto vasto, sia come romanzo che come film.

In questa mia recensione, perciò, mi limiterò a delineare i tratti fondamentali dell'opera e ad annotare ciò che mi ha colpito maggiormente, sia nel bene che nel male. 

Si tratta di una storia per ragazzi, ma anche per bambini. Al suo interno ci sono, in realtà, parti che, se raccontate in maniera differente, avrebbero potuto turbare un lettore troppo giovane ma che rese così, senza scendere troppo nei particolari e senza far notare la gravità di ciò che succede, possono dare loro la possibilità di sorvolare sull'evento potenzialmente drammatico.

Ho avuto più volte la sensazione che all'interno di questa storia, apparentemente rivolta ad un pubblico molto giovane, l'autore abbia utilizzato un'ironia molto sottile per far passare, in sordina, alcuni messaggi meno evidenti quali la critica al sistema politico, la legge del più forte, la rilevanza della fortuna piuttosto che della bravura e anche che la violenza non deve generare alcun senso di colpa se provocata per salvare un altro essere vivente o se avvenuta per caso. Tutti aspetti toccati solo superficialmente che possono passare totalmente inosservati e che non necessariamente dovrebbero inficiare la piacevolezza della lettura. Dubito fortemente che un bambino potrebbe mai cogliere simili riferimenti e non credo che la storia possa essere diseducativa, ma la sensazione che l'autore abbia cercato di farsi beffe di me è sopraggiunta e mi ha resa più diffidente nei suoi confronti.

Tutto il resto è impeccabile: l'ambientazione è pittoresca, ben descritta ed immaginifica. La città di Smeraldo è descritta con parole volutamente ripetute e rafforzative, impossibile non immaginarla chiaramente, soprattutto per un lettore pieno di fantasia.

I personaggi sono tutti buoni, positivi e propositivi: ognuno di loro vuole colmare quelle lacune che ritiene di avere, desiderando essere ancora meglio di ciò che già è.

Bello anche il messaggio che ci induce a comprendere che tutto ciò che desideriamo essere, lo potremo diventare semplicemente credendoci e dando il meglio di noi. Anche il lavoro di squadra è reso importante anche se, anche in questo caso, non nella maniera pura che io, solitamente, associo ad un libro per bambini.

Per quanto il libro risalga al 1900, è scritto in maniera ben più scorrevole di altri romanzi per ragazzi dell'epoca; nonostante la sua lunghezza (137 pagine) è molto plausibile terminarlo in un'unica lettura. Lo stile è leggero e non si sofferma mai sulla tristezza di ciò che accade, trovando sempre una soluzione ad ogni evento negativo.

Questo libro mi ha fatto riprovare l'emozione di essere una bambina a cui viene raccontata la storia della buonanotte prima di andare a dormire. Proprio per questo era impensabile per me non terminarla in un'unica lettura. Il ritmo, perciò, è veloce e adatto anche alla lettura a voce alta e l'atmosfera che si creerà sarà più che adatta per la condivisione.

La trama è fantasiosa ma coerente con ciò che viene narrato, ciò che può sembrare sbagliato rispetto a ciò che viene raccontato viene spiegato nel finale, grazie al messaggio di cui vi ho parlato. Baum dimostra di avere una fantasia sfrenata e una grande capacità di creare un luogo coeso e ben regolamentato, sia nella sua composizione che nelle sue regole, scritte e non.

Bella anche la struttura, con capitoli titolati in modo tale da comprenderne il contenuto e, nella versione Newton Compton da me letta, anche la presenza di illustrazioni di W. W. Denslow.

In conclusione, trovo che Il mago di Oz sia un ottimo racconto per ragazzi e che, solo se analizzato con l'occhio cinico di un adulto, possa indurre il lettore ad un maggiore scetticismo nei riguardi dell'autore. Io mi dispiaccio, infatti, di averlo letto nella sua versione integrale solamente oggi, quando purtroppo mi è stato impossibile non cercare di leggere anche i cosiddetti significati tra le righe.

Quando una storia diventa talmente importante da essere conosciuta da chiunque, trovo che sia fondamentale leggerla e scoprirla anche nella sua versione originale, perciò penso che questa lettura sia da consigliare, specialmente se avrete voglia di rivivere le emozioni vissute nell'infanzia o se avete un bambino a cui desiderate trasmettere un pezzo della vostra gioventù.

QUARTA DI COPERTINA

Dalla grigia prateria del Kansas, un poderoso ciclone trasporta la piccola Dorothy con tutta la sua casa fino al meraviglioso regno di Oz: questo è l'inizio di uno dei classici della letteratura per ragazzi più letti e amati di tutti i tempi. Tra streghe cattive e streghe buone, in compagnia dell'allegro cagnolino Toto, Dorothy si incamminerà verso il terribile e potentissimo mago, il solo che possa esaudire il suo desiderio di tornare a casa. Al suo fianco, memorabili personaggi come lo Spaventapasseri, alla ricerca di un cervello, il Boscaiolo di Latta, senza cuore, il Leone Codardo, alla ricerca del coraggio. Tra incontri straordinari e divertenti avventure, Dorothy arriverà alla splendida Città di Smeraldo, al termine di un viaggio che riserva ancora incredibili sorprese.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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