TRAMA IN BREVE

Charlie Parker, in convalescenza, si rifugia a Boreas. La cittadina nasconde, però, dei segreti che in molti ormai credevano sepolti nel passato e sarà compito dell'investigatore risolverne il mistero.

DEDICA

Per Ellen Clair Lamb

INCIPIT

Inverno esanime, autunno agonizzante, estate in attesa dietro le quinte.

La città di Boreas iniziava lentamente a trasformarsi: chiusi d'inverno, gli autonoleggi venivano riaperti e puliti, la gelaterie ordinava le forniture, negozi e ristoranti si preparavano per l'arrivo dei turisti.

RECENSIONE

Mea culpa. Fino ad oggi, non avevo ancora letto un libro scritto da John Connolly ed ora me ne pento molto. Ero decisamente ignorante al riguardo; pensavo si trattasse "semplicemente" di Thriller e, invece, dietro c'è molto di più!

Che Stephen King sia uno dei miei scrittori viventi preferiti, l'ho ormai detto decine di volte, perciò per voi non è una novità che mi ricolleghi a lui anche per recensire altri autori e, soprattutto in questo caso, l'ho trovato particolarmente collegato. (E se anche voi amate Stephen King, vi consiglio di dare un'occhiata al miglior Forum italiano su Stephen King dove trovate anche me!)

Il primo aspetto che ho amato del libro è stata l'ambientazione. Perché questo romanzo (e da quanto ho letto la maggior parte dei libri dell'autore) è ambientato nel Maine, vicino a Bangor. E non a caso, se digitate su Google "Bangor Maine" la seconda proposta che vi farà l'intelligentissimo motore di ricerca sarà "Bangor Maine Stephen King"). Ma non è solo il luogo, a cui ormai sono affezionata grazie a letture su letture ambientate lì, a stupirmi più di tutto è stata la capacità di Connolly di descrivere la cittadina di Boreas, non solo nei suoi aspetti estetici ma proprio nella sua mentalità, nei suoi usi, delle sue particolarità. Ho trovato in Connolly un nuovo autore che riesce a far affezionare il lettore ai luoghi da lui descritti, anche se non li ha visti e mai li vedrà, e a farglieli conoscere quasi come se si trattasse del proprio luogo di nascita. Questa capacità è difficile da trovare in uno scrittore contemporaneo, specie se autore di Thriller, e l'ho apprezzata moltissimo in questo scrittore di cui prima ignoravo la qualità. Tra l'altro ho scoperto solo successivamente che Connolly è irlandese e non statunitense!

Il secondo elemento inaspettato è stata la componente soprannaturale del romanzo che, da quanto ho letto è un aspetto fondamentale e mai mancante nelle opere di Connolly. Anche in questo caso mi è venuto spontaneo paragonarlo al Re del brivido; in realtà King spesso fa spazientire i suoi lettori per questo, perché a volte scrive romanzi bellissimi e del tutto "normali" per poi inserire l'evento soprannaturale tutto alla fine, come se non riuscisse a trattenersi dall'inserirlo anche se la trama non necessita affatto di quell'exploit. Il caso di Connolly è, invece, tutto l'opposto; gli eventi soprannaturali danno un tocco in più alla trama, donando una dimensione di lettura ulteriore a quello che succede. Inserire elementi di questo tipo in un romanzo è sempre un'arma a doppio taglio perché sono tanti i lettori che etichettano immediatamente un romanzo come "qualitativamente scadente" solamente perché tratta di argomenti soprannaturali, invece Connolly, come King in molti casi, è la dimostrazione di come sia possibile utilizzarli in maniera equilibrata ed intelligente dando loro il compito di rendere ancora più "importante" ciò che succede ai personaggi.

La trama è prettamente quella di un thriller; ben costruita, intricata ed interessante. È lo svolgimento, però, ad essere sorprendente. Connolly riesce a districare la trama del thriller facendoti chiedere fino alla fine come si combinino tutti gli elementi, inserire elementi soprannaturali senza farti storcere il naso e facendoti venire voglia di leggere tutta la serie per sapere come si sono sviluppati e, persino, a raccontarti cose che non conoscevi sul nazismo rendendo anche utile la lettura, senza farti mai annoiare né darti la sensazione di stare leggendo qualcosa di troppo complesso. Io non amo molto i romanzi con troppe cose all'interno, specie se si tratta di argomenti e generi diversi, in questo caso, invece, ritengo che il romanzo sia un connubio perfetto tra tutte le sue parti e, sinceramente, ha superato qualunque aspettativa potessi avere prima della lettura.

Il ritmo inizialmente è più lento; si descrive la cittadina, si introducono molti personaggi e non si capisce bene dove la trama voglia andare a parare, poi c'è un crescendo che fa divorare le pagine sempre più velocemente. Io l'ho apprezzato moltissimo e l'ho decisamente preferito ad un ritmo più veloce ma meno introduttivo; in questo modo non viene data importanza solamente all'aspetto thriller ma anche a tutto il resto.

La struttura della narrazione è quella che prediligo; la storia è raccontata sotto punti di vista differenti (davvero tantissimi, in realtà) permettendo così di conoscere meglio diversi personaggi. Nel romanzo si possono trovare sia nuovi personaggi mai introdotti in libri precedenti dell'autore, sia personaggi ricorrenti ed importanti per la trama principale. Per quanto la struttura permetta di conoscerli meglio, è chiaro e ben evidente in tutto il romanzo che il protagonista indiscusso è e sarà sempre Charlie Parker.

La sua empatia, la sua compassione, gli sfuggivano di mano come sabbia fine, il sibilo del crollo come un serpente alle sue spalle. Lui era il sicario, il vendicatore. Era l'angelo nero, l'angelo vero, collegato dal sangue e dalla collera divina a chi aveva massacrato il primogenito d'Egitto, e si era chiuso in sé stesso per non ascoltare la voce della bambina che gridava (no no) contro tutto ciò che avveniva in quel momento

Le parole che gli altri personaggi hanno per lui (le trovate nella scheda personaggi qui sotto) fanno capire al lettore il carisma e la personalità del protagonista e indirettamente lo rende affascinante ancor prima di conoscerlo davvero tramite un capitolo dedicato a lui. Anche se durante la lettura a spiccare è indubbiamente il detective, devo dire che ora che ho terminato il romanzo rimpiango molto alcuni personaggi che potrebbero non essere presenti nei romanzi precedenti. Questo significa che anche se "Parkercentrico" l'autore è riuscito a sviluppare e a farmi affezionare anche ai personaggi secondari, cosa che accade davvero di rado ultimamente. 

L'atmosfera del libro varia molto a seconda della situazione; molto gotica negli eventi soprannaturali, divertente grazie ad alcuni personaggi ricorrenti, malinconica specialmente all'inizio del romanzo e anche angosciante in alcuni punti. Io fatico sempre molto ad entrare nel mondo del libro, in questo caso poi si tratta di una serie cominciata per me proprio da qui, perciò era difficilissimo che provassi le emozioni appena descritte, quindi, anche se non sono state travolgenti, ritengo che nei prossimi libri dell'autore che leggerò (e lo farò senza dubbio) questo aspetto sarà più amplificato. Nei momenti di tensione è resa particolarmente bene, anche se non si arriva mai alla paura vera e propria.

Si era alzato il vento nell'ultima ora e adesso aggrediva la casa, mascherando l'avanzare dell'uomo, il suo passo deliberato così diverso dal picchiettare sulle porte, dallo sbatacchiare delle finestre. Qualcuno era morto per non aver riconosciuto quella diversità.

E normalmente vi parlo un pochino anche dello stile, parlandovi degli aspetti salienti e di quello che mi ha colpita di più però.. devo dirvi la verità non saprei proprio farlo. Essendo il primo romanzo avrei dovuto stare particolarmente attenta per potervelo descrivere, ma mi sono fatta trasportare da tutto il resto, la storia, le nozioni nuove su Lubsko e l'unica cosa che ho notato ed appuntato è stata che "da buon cattolico" è stato scritto due volte! Perciò non posso che metterlo tra i pro, perché se non ho sentito l'esigenza di analizzarlo è solamente perché mi ha trascinata nella storia!

Si tratta di un romanzo all'interno di una serie. Gli accadimenti di questo libro sono auto conclusivi e non è necessario aver letto i precedenti per poter comprendere la trama, lo posso dire con certezza dato che io stessa non avevo letto altro dell'autore. D'altro canto ci sono aspetti che si possono capire prima e meglio se si conosce il background della storia di Parker ed è anche possibile avere anticipazioni "delle puntate precedenti" leggendo questo romanzo. Perciò io lo consiglio a tutti perché si può sicuramente apprezzare anche da solo ma, se ne avete la possibilità, recuperate la serie completa perché, da quanto ho percepito con questa lettura, ne vale assolutamente la pena.

CURIOSITÀ

Nel libro vengono citati diversi romanzi e scrittori, trovate qui quelli che mi sono ricordata di segnare:

Iniziava a sentirsi come Ebenezer Scrooge del Canto di Natale. Si aspettava anche la visita del terzo fantasma, quello che temeva più di tutti..

V'era anche un'edizione illustrata di La bambina che amava Tom Gordon, di Stephen King, che l'investigatore pensava potesse piacerle.

Inoltre, vengono date informazioni interessanti su diverse personaggi storici e sui campi di concentramento.

SCHEDA PERSONAGGI

Charlie Parker e quello che gli altri personaggi pensano di lui:

Salvo gli occhi, stranamente luminosi e penetranti, per molti aspetti - i movimenti, il respiro affannoso, persino l'aspetto della pelle - Parker dimostrava più dei suoi anni. Prima d'allora Soames non aveva mai incontrato quell'uomo, pertanto non poteva dire se lo sguardo fosse sempre stato così, ma di certo era oltremodo limpido e - in mancanza di un termine migliore - intuitivo. Quegli occhi erano come Soames immaginava fossero stati quelli di un apostolo di Cristo, qualcuno che era giunto a cogliere la vera essenza dell'essere cui aveva consacrato la propria vita. Erano gli occhi di chi aveva sofferto, di chi da quel dolore aveva tratto la propria saggezza.

L'uomo lo incuriosiva. La sua presenza a Boreas era decisamente fuori luogo, considerata la sua reputazione. Era come vederti rotolare vicino una granata che ti hanno assicurato essere disinnescata, ma che non hai mai avuto tempo di verificare tu stesso.

Se mai fosse stata attratta da un uomo, pensò, poteva essere uno come lui. Non era esattamente bello ma aveva una sua profondità. Cosa nascondesse al suo interno, però, non avrebbe saputo dirlo.

Louis aveva ragione: adesso è cambiato. Ha una fiducia in sé stesso che prima gli faceva difetto. Ha rischiato di morire, ma è più vivo e pericoloso che mai. Che Dio aiuti chiunque si metta contro di lui adesso. Che Dio li aiuti tutti. 

Era così che doveva essere? Per sradicare un po' di male dal mondo, doveva sacrificare parte della propria bontà? Aveva sempre pensato che poteva frequentare anche uomini del genere, a patto di mantenere una certa distanza morale. Ma si sbagliava.

CITAZIONI

Ormai aveva imparato a giudicare l'umore della mamma, perché in fondo erano molto simili, e lo erano in quel modo tutto speciale in cui possono essere solo una madre e una figlia prive di un uomo nella loro vita.

Aveva l'impressione di assistere allo svolgimento di un incidente terribile, una collisione catastrofica di corpi che poteva solo portare lesioni o morte, ma dalla quale non riusciva a distogliere lo sguardo. Era ipnotizzato dall'orrore che gli suscitava quel tipo, il suo livello di corruzione morale che a poco a poco si andava palesando attraverso parole e intonazione.

Parla di 'male', ma butta lì la parola come se fosse qualcosa che non può essere d'aiuto a nessuno. Il male significa scansare le responsabilità. Non spiega gli eventi. Qualcuno potrebbe dire che è una scusa. Per vedere il vero terrore, le vere tenebre, occorre guardare alle azioni dell'uomo, per quanto possano apparire terribili, e avere il coraggio di definirle umane. Quando ci si riesce, si capisce tutto.

Quel tipo aveva portato con sé miasmi di oscurità, di orrore. Forse rimaneva ancora una possibilità, una piccola fessura attraverso la quale fuggire. Ma non poteva mostrarsi debole. La tragedia andava recitata fino in fondo e ognuno doveva accettare il ruolo assegnato.

Ma Baulman riteneva che alla base della ritrosia tedesca ad agire ci fosse un profondo malessere psicologico che affliggeva il Paese, il male nazionale. Non se ne parlava a livello ufficiale ed era anche possibile che i responsabili di questioni del genere ne fossero inconsapevoli, oppure non volessero riconoscerlo scientemente, ma in generale si aspettava che anche l'ultimo dei nazisti morisse, affinché i loro crimini fossero consegnati al sicuro alla storia. Finché fossero rimasti in vita, rimanevano la testimonianza degli antichi crimini commessi e una fonte d'imbarazzo per la nuova Germania. E nessuno voleva gli fosse rammentato che molti erano tuttora vivi. 

Era sempre così dopo aver ucciso, e ogni volta provava ancora la medesima sensazione di svuotamento. Non era dolore per quanto aveva commesso, ma una sorta di delusione: perché aveva finito, perché togliere la vita altrui era fin troppo facile, perché lo spegnersi di un'esistenza poteva passare inosservato agli occhi dell'universo.

QUARTA DI COPERTINA

In convalescenza in una cittadina del Maine in seguito alle ferite provocate da un colpo d’arma da fuoco che stava per costargli la vita, il detective Charlie Parker fatica a superare le angosce legate all’esperienza drammatica recentemente vissuta. La clinica in cui è ricoverato ospita una vedova di nome Ruth e la giovane figlia di lei, Amanda, donne tormentate e sfuggenti, testimoni e vittime di un passato tragico che risale agli anni della Seconda guerra mondiale e a una città polacca, Lubsko, dove sorgeva un campo di concentramento nazista. Indagare sul loro trascorso per Parker significa dissotterrare segreti atroci e rievocare crimini inauditi e lontani. Ruth e Amanda sono in pericolo, minacciate da qualcuno che non ha sopportato l’affronto della loro sopravvivenza e che, come un’ombra, è tornato dalle tenebre del passato per reclamare il proprio tributo di sangue. Ferito nel corpo e nell’anima, il detective dovrà fare appello alla determinazione e all’acume che gli restano e che, sebbene messi a dura prova, rappresentano la sola possibilità di salvezza delle due donne.

Una nuova indagine per il detective Charlie Parker, la dolorosa discesa negli abissi più tormentati della psiche umana.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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COMMENTI

Antonio

16:09 - 19 maggio 2017

Sempre interessante quello che scrivi. Leggerò sicuramente qualche cosa di questo autore...che purtroppo manca anche a me! Buona lavoro

Rispondi

Samantha

22:00 - 19 maggio 2017

Grazie mille Antonio! Spero che possa piacerti quanto è piaciuto a me!

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