Come sapranno i lettori più assidui, questo non è il primo libro che leggo di Marco Freccero, scrittore emergente molto promettente di cui ho letto già tre raccolte di racconti. Siccome ritengo il suo stile molto valido, non ho esitato nemmeno un attimo a prendere in offerta su Amazon questo suo breve saggio sulla scrittura; ero davvero curiosa di leggerne il contenuto. La curiosità, infatti, ha preso il sopravvento e ho letto questo libro poco dopo averlo ottenuto, terminandolo in tempo record.
La scrittura è, sicuramente, uno degli argomenti più interessanti per chi legge molto. Prima o poi tutti i lettori assidui sognano una carriera da scrittore e, anche come bookblogger, può essere interessante leggere della passione che vivi ogni giorno, da un punto di vista differente; quella dello scrittore.
Imparare qualche tecnica per fare meno errori o scrivere meglio, oltretutto, non fa mai male, sia che si parli di autori, di persone che scrivono per lavoro o passione o lettori che amano questa arte e vogliono rispettarla nel modo migliore possibile.
Più che di un saggio, si tratta di una riflessione dell'autore sulla scrittura e su ciò che significa tentare di fare Letteratura. Per questo motivo all'interno del libro vengono espresse le opinioni personali dell'autore e non dati meramente oggettivi. Che poi, in realtà, di oggettivo relativamente a questo argomento c'è ben poco da dire, indifferentemente da come lo si voglia trattare.
Per lo stesso motivo l'approfondimento non è quello di un saggio: l'autore sceglie accuratamente di cosa parlarci, tocca solo gli argomenti che lui stesso ritiene utili (forse anche non volendo esagerare, dispensando consigli che trascendano dal suo ruolo).
All'interno di questo romanzo troviamo una struttura chiara e precisa, così divisa:
Libri sulla scrittura
Scrittura e Web
Dove ci vengono consigliati libri e pareri di altri autori in cui si parla della scrittura. Questi due reparti sono ben organizzati, perché non vengono citati confusamente, ma seguendo un elenco ben dettagliato, e interessanti, perché Freccero non si limita a indicarcene il titolo ma ci spiega brevemente anche il perché li ritiene validi, dando così la possibilità al lettore del libro di poter scegliere l'uno o l'altro a seconda delle loro caratteristiche. Tra questi, On Writing di King, testo che non smetterò mai di consigliare.
Di che cosa NON ti devi preoccupare
In questo terzo capitolo l'autore smonta alcuni luoghi comuni ribaditi spesso dagli scrittori e da alcuni dei libri/siti che danno consigli sulla scrittura.
Di che cosa, invece ti devi preoccupare
Qui si parla, invece, di risvolti della scrittura che io stessa non avevo mai considerato. La sicurezza di ciò che si scrive sia dal punto di vista della protezione che del controllo.
Romanzo o racconto?
Scrivere: ma che significa?
Perché scrivere?
In questi ultimi tre capitoli raggiungiamo, come si suol dire, il vero e proprio nocciolo della questione. La scrittura, per come la vede l'autore, spiegata basandosi sulla sua esperienza.
Fine ultimo del libro è quello di rivolgersi ad altri aspiranti autori e far loro capire (se già l'esperienza non ha forgiato loro questa convinzione) che si tratta di un mestiere difficile e che non bisogna scendere troppo a compromessi pur di riuscire a pubblicare. Un buon messaggio, facilmente condivisibile.
Perché questo libro è utile? Per due motivi. Prima di tutto porta a riflettere su certuni aspetti che, per chi non si è ancora addentrato nel mondo editoriale, possono essere ostici o forieri di sviste provocate dall'ingenuità. Secondariamente, all'interno del libro si trovano anche aneddoti interessanti su alcuni, famosissimi, scrittori che non conoscevo e che ho trovato molto divertenti, oltre che utili a recepire il messaggio che di volta in volta Freccero voleva farci capire.
Un aspetto altrettanto intrigante, anche se forse non si dovrebbe dire, è quello di scoprire un autore che si conosce tramite la narrativa (nel suo caso le sue raccolte di racconti), esprimere un altro lato della sua personalità in qualcosa di diverso. L'impressione che ho avuto è stata, infatti, quella di leggere qualcosa di molto personale, scritto dall'autore di getto o, comunque, istintivamente.
All'interno del libro troviamo, infatti, opinioni anche molto nette e scomode da dire, spesso e volentieri largamente condivise anche da me.
Questo aspetto assolutamente positivo (come non apprezzare la personalità, quando la si trova) si denota in parte anche sulla cura del libro perché, quest'ultimo, non è all'insegna della più totale perfezione come le sue raccolte di racconti; forse proprio perché in questo testo si è pensato più al contenuto che alla forma. Anche da questo punto di vista si tratta, però, di un buon lavoro, ce ne fossero di autori che fanno autoeditoria (come la chiama Freccero stesso) con lo stesso livello qualitativo di questo ebook.
La scrittura è difficile - Riflessioni su un mito: Che ci vuole a scrivere? è, in conclusione, ciò che dice di essere: una riflessione, breve, sulla scrittura. Io ho trovato queste 49 pagine più utili e interessanti di molti altri libri ben più lunghi ma confusionari.
Per quanto sia rivolto principalmente ad altri scrittori, consiglio La scrittura è difficile - Riflessioni su un mito: Che ci vuole a scrivere? a tutti perché trovo che chiunque possa trarne qualcosa di vantaggioso, sia che siate concordi o meno con quanto dichiarato dall'autore.