Gloria era una prostituta, Jimmy, il suo primo amore, non sa altro di lei. Per riuscire a ritrovarla è disposto a chiedere a tutti coloro che potrebbero averla vista, conosciuta, incontrata anche solo una volta.

alla mia famiglia

l'amore è un mutuo scambio fra due parti
Ignazio di Loyola

Tutti noi conosciamo la storia della puttana che, essendosi accorta di poter contare sempre meno sulla cinese bianca, sua vecchia amica, presa dalla disperazione, si ricordò di quel modo di dire, «spararsi la merda», e così riempì una siringa con i propri escrementi liquidi e se li pompò in vena, provocandosi magnifici ascessi.

Puttane per Gloria è un libro del 1991 di William T. Vollmann riportato in Italia quest'anno (2024) da minimum fax tradotto ottimamente da Antonio Scurati.

Primo libro di una trilogia sulla prostituzione, Puttane per Gloria è controverso e schivo come il suo autore.
Le tematiche trattate sono strettamente legate alla prostituzione, il testo contiene al suo interno tantissime storie raccontate direttamente dalle loro protagoniste che, prevedibilmente, hanno affrontato anche momenti violenti, pericolosi, difficili o anche solo molto espliciti a livello sessuale. Ad accentuare la possibile di difficoltà di lettura c'è anche la consapevolezza di come Vollmann procede per scrivere le sue opere: prima di trattare un determinato argomento va a viverlo in prima persona per lungo tempo, in modo tale da affrontarlo in maniera informata e credibile. È perciò naturale considerare ciò che racconta come verosimile e questo, per chi è sensibile al tema, può essere un ulteriore ostacolo da affrontare.

Tutti i racconti di prostitute qui contenuti sono, però, autentici.

Il protagonista è Jimmy, un veterano del Vietnam che vive in una situazione di semi-indigenza e persegue un unico scopo: ritrovare Gloria. La donna, forse conosciuta in un periodo precedente, era una prostituta e, per questo, per riuscire a ritrovarla l'uomo comincia a frequentare più prostitute possibili, nella speranza che gli dicano qualcosa di utile per capire dove si potrebbe trovare la donna da lui amata.

Posso chiamarmi con qualsiasi nome tu voglia, ribatté Corea, perciò come preferisci che mi chiami?
Magari potrei chiamarti Gloria, rispose Jimmy.

Il romanzo ha una struttura molto particolare. Nonostante ci siano tantissimi dialoghi o racconti in prima persona non ci sono veri e propri segni che li distinguono dal resto dello scritto. Dimenticate totalmente trattini e/o virgolette (ma al contrario di quello che succede in altri autori che usano questo metodo, ad esempio in Cormac McCarthy, qui è sempre segnalato chi dice cosa). 

Nel volume troverete numerosissimi sotto capitoli intitolati alla narratrice di quel momento (parlo al femminile perché la maggioranza delle volte si tratta dei racconti delle diverse prostitute) ma mai una vera e propria suddivisione ordinata. Il risultato sarà caotico e sregolato, il ritmo di lettura tenderà ad essere veloce e in picchiata, senza dare tempo e spazio al lettore di prendere veramente fiato e accentuando la sua confusione.

Nonostante in questo libro non ci sia niente di conformista e comfort, l'elemento che colpisce di più è il suo stile. L'autore usa un linguaggio basso, gergale, scorretto e altamente unpolitically correct, ma la costruzione delle frasi e spesso anche il suo contenuto sono complessi, ricercati, associabili alla letteratura alta. Chi è abituato ad affrontare la tematica della prostituzione con Bukowski troverà in questo testo una forma letteraria completamente differente, sempre diretta e sincera ma anche volutamente arricchita da dell'esercizio di stile ottimamente bilanciato e quasi occultato.

Quando ogni cosa - OGNI COSA - della vita ti fa venire voglia di sogghignare e diventa sempre più divertente e radiosa, finché dopo un po' riesci a vedere soltanto sorrisi a trentadue denti e ti senti... be', non proprio «sul filo del rasoio», perché il mondo non è per niente affilato, ma piuttosto come chi sia sempre stato sopra il filo del rasoio, e ridere e sorridere diventano niente più che una specie di riflesso spastico come il pianto e i conati di vomito (in realtà, tutto si riduce alla stessa cosa); quando, bevendo vino rosso da un calice, cerchi di classificare le geometrie disegnate dai riflessi sulla superficie del liquido, e ti può...

Nonostante sia il primo libro di una serie con lo stesso tema, il testo può essere considerato totalmente auto conclusivo, anche se il finale indispettirà molti. Il secondo libro, Storie di farfalla, è stato pubblicato anni fa sempre da minimum fax.

In conclusione, Puttane per Gloria è un libro di difficile lettura, che può indisporre sia per il suo contenuto sia per il suo linguaggio (e per questo motivo l'ho messo come "ni" tra i consigliati perché non ritengo che possa piacere a qualsiasi tipo di lettore) ma che letterariamente coinvolge e colpisce molto.

Era il mio primo libro dell'autore e ora non vedo l'ora di approfondirlo ulteriormente, magari con Europe Central, romanzo che ha vinto il National Book Award per la narrativa.

Jimmy è un reduce della guerra del Vietnam, da cui è tornato ferito nell’anima prima ancora che nel corpo. Vaga per il Tenderloin, il quartiere più degradato di una San Francisco ormai lontana dal sogno hippie, soggiorna in pensioni equivoche e frequenta tossici e senzatetto. Ha un solo, folle obiettivo: attraverso i racconti e le testimonianze delle puttane, che paga grazie al sussidio dell’esercito, vuole ritrovare Gloria, la bellissima prostituta della quale si è innamorato e che ha perduto. O forse ricrearla: perché non è facile capire se Gloria esista davvero, da qualche parte nel mondo, o sia il parto di una mente che ha perso ogni certezza e che sprofonda ogni giorno di più nel delirio.

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