Vide due occhi, ma solo per un attimo. Non era niente. I cespugli non hanno gli occhi.
Ma quello ce li aveva, eccome se ce li aveva. Erano occhi più pericolosi dei suoi.
Virginia e l'assassino è il romanzo d'esordio di Simone Pattavina nonché una delle ultime opere edite da Bookabook.
La prima cosa che noterete vedendo il volume dal vivo sarà la sua lunghezza: ben 573 pagine. Non dovete spaventarvi però, la scrittura scorrevole dell'autore e la scelta di caratteri grandi e pagine ben spaziate vi indurranno a terminare il volume senza nemmeno accorgervene. Io l'ho finito in sole due giornate e sono sicura che anche voi il ritmo di lettura sarà molto veloce.
Secondo aspetto che mi ha colpita enormemente è la struttura del romanzo. L'autore porta avanti un parallelismo perfetto, ricorrendo a giochi stilistici inaspettati per un romanzo d'esordio, che mostrano l'enorme ricerca della trama perfetta. Tutto torna ed ogni collegamento, sia legato al delitto, che a puri vezzi stilistici (apprezzati moltissimo dalla sottoscritta) dà un valore maggiore al volume.
La trama è divisa in due tipologie di capitoli che si alternano continuamente.
Il primo capitolo inizia nel 1944 verso la fine della Seconda Guerra Mondiale e ha come personaggio focus La Iena, ragazzo apparentemente normale ma il cui lato malvagio è stato risvegliato da tutte le brutture viste durante la guerra. Questi capitoli sono i più noir, parlano spesso del male raccontato dal punto di vista del cattivo. Ad ogni nuovo capitolo ci sono salti temporali a volte anche molto lunghi.
La seconda tipologia di capitoli ha come focus Virginia, la ragazza protagonista della vicenda, ed è ambientata ai giorni nostri. Questa storia sarà quella più romantica e leggera e, inizialmente, si concentrerà più sulle preoccupazioni quotidiane di una ragazza e ricorderà molto un romanzo di formazione. Virginia, però, non può essere considerata simile alle proprie coetanee a causa del tragico evento accaduto alla sua famiglia cinque anni prima; la scomparsa della sorella. In questo caso i capitoli parlano di vicende molto vicine tra loro e, in totale, la storia occupa poco più di un anno, comprendendo il finale.
Le due storie, sebbene siano legate a doppio filo con i due protagonisti che vi ho indicato, non includono solamente il loro punto di vista e presentano al loro interno ancora numerosi flashback, specialmente quello di Virginia in cui, spesso, il lettore si ritroverà a leggere degli avvenimenti di anni prima, per ricostruire ciò che è successo realmente.
Ovviamente ad un certo punto sarà evidente in quale modo le due storie si intrecceranno rendendo il tutto più chiaro.
Da questo punto in poi la storia cambierà radicalmente abbandonando il suo sapore adolescenziale ed entrando completamente nell'indagine fino a giungere ai ritmi di un vero e proprio thriller.
Questo svolgimento è ancora più ritmato e rende la lettura molto veloce, soffermandosi meno sugli aspetti fino a quel momento maggiormente approfonditi.
Sia incipit che finale dimostrano alla perfezione ciò che vi dicevo al riguardo della struttura.
L'incipit delle due tipologie di capitoli inizia in maniera simile proprio per dare al lettore l'effetto di parallelismo che perdurerà per tutta la storia, sebbene le due trame non potrebbero essere più differenti. Ho deciso, per questo, di aggiungere il doppio Incipit, nonostante non si tratti di due racconti sé stanti ma di un unico romanzo.
Il finale non ve lo posso anticipare, ma vi assicuro che una volta letto capirete come l'autore non abbia lasciato niente al caso.
Trattandosi di una prima opera, non sapevo cosa aspettarmi dallo stile di Pattavina che dimostra, sin dalle prime righe, di sapere verso quale direzione muoversi. Ho apprezzato particolarmente il cambiamento della cifra stilistica a seconda del personaggio di cui trattava: c'è un'evidente differenza tra i pensieri di La Iena e quelli di Virginia e anche di tutti gli altri personaggi di cui leggiamo i pensieri.
Nella seconda parte le priorità della storia, e quindi dell'autore, cambiano molto, donando ai lettori più bramosi di scene d'azione un andamento frenetico. In questa seconda parte aumentano anche i refusi, la sintassi e la cura del libro non sembrano all'altezza della prima parte che, invece, mi ha piacevolmente sorpresa.
Notevole anche il consapevole utilizzo di un'ironia lieve e non esagerata che non rovina affatto l'atmosfera né nella parte noir né in quella più leggera e più sepnsierata del romanzo di formazione. Sono state diverse le occasioni in cui ho sorriso o anche riso di gusto e. Il nonno Samuele che chiama il surf un SUV è una delle tanti scene che ricorderò con piacere e divertimento.
Luca Teletti guardò la professoressa come a scusarsi non per l'invadente suoneria del cellulare, ma per il semplice fatto di essere venuto al mondo e di occupare quella porzione infinitesimale di universo.
L'ambientazione è particolarmente curata nei capitoli della Iena; essendoci salti temporali, l'autore si è premurato di inserire molti riferimenti temporali evidenti che facessero capire il cambiamento dell'epoca e contestualizzando adeguatamente l'epoca, sebbene non divaghi mai su aspetti non rilevanti per la vicenda.
Nei capitoli di Virginia lo scorrere del tempo è molto più lento e, per questo, meno specifico, ma sempre molto chiaro.
L'ambientazione geografica è, invece, meno evidente e più legata all'estetica dei luoghi e degli edifici descritti che alla Toscana in generale.
I personaggi positivi vengono descritti maggiormente per il loro legame con la protagonista, alcuni di quelli negativi vengon, invece, approfonditi maggiormente.
Si tratta di un romanzo che vede al suo interno moltissimi aspetti diversi e, di conseguenza, l'atmosfera percepita non è sempre la medesima e la nostra preferenza potrà dipendere oltre che dalle capacità dell'autore, che ha fatto un lavoro oggettivamente buono, anche dai nostri gusti personali.
Ciò che ho apprezzato maggiormente io è stata l'atmosfera noir iniziale legata ai capitoli della Iena.
In conclusione, Virginia e l'assassino è un romanzo ben costruito di un autore emergente valevole, di cui leggerei volentieri altro.
La prima parte del libro è particolarmente bella e curata, la seconda piacerà di più agli amanti dell'azione.
Consiglio il libro a tutti perché le capacità dell'autore Simone Pattavina mi hanno colpita più di quanto mi aspettassi e penso che questo romanzo abbia le variabili giuste per piacere a chiunque, indifferentemente dai gusti personali.