Ho finito 1Q84. Che tristezza. Nonostante io abbia scelto appositamente di leggerli a distanza di un mese l'uno dall'altro mi sembrano volati via in un secondo. Se deciderete di leggerli, vi consiglio di non leggerli tutti insieme. Far sedimentare la storia a me è stato molto utile, in più nel libri 2 e 3 ci sono continui riferimenti a cose già accadute, perciò non si rischia di dimenticare qualcosa di importante.
Considerando le mie due precedenti recensioni, cercherò di non ripetere all'infinito le stesse identiche cose anche in questa, però voglio farvi anche un commento generale dell'opera, in caso voleste averne un'idea totale prima di decidere se leggerla o meno.
1Q84 è un libro che non piacerà a tutti, anzi forse piacerà solo a pochi, ma se siete tra quei pochi che possono apprezzarlo allora lo apprezzerete molto.
La trama fantasy potrebbe provocare errori di giudizio; chi in genere legge libri più leggeri che appartengono a questo genere proverà a leggerlo e si troverà davanti un libro molto più difficile di quello che si aspettava e chi in genere fa lettura complesse potrebbe essere restio ad iniziare un libro catalogato sotto "fantasy". La verità è che questo libro è una perla speciale, che può essere notata e scoperta solo da coloro che la cercano.
Se vi è piaciuto 1984 potete veramente decidere di saltare deliberatamente la lettura di questo libro giapponese che si ispira all'idea di Orwell? Certo, non è 1984, la trama è diversa, ma il senso, il messaggio che si vuole dare al libro è lì, è vicino e vuole essere letto in entrambi i libri.
Prima di decidere se consigliare o meno un romanzo ad una persona cerco sempre di capire a cosa dà importanza, perché sono pochissimi i libri al mondo che hanno tutto, la maggior parte, anche i migliori, non presentano tutte le caratteristiche al loro massimo.
Se siete amanti delle letture ritmate e serrate, se il vostro genere preferito è il thriller, se leggere di uno che mentre pensa si cucina la cena vi sembra l'idea più noiosa al mondo allora no, questo libro non vi piacerà. Se, invece, vi volete godere la scrittura, i pensieri e le idee di questo autore che ha tanto da raccontare allora buttatevi subito nella lettura!
Un altro dubbio su 1Q84 è se sia o meno un romanzo romantico, anche in questo caso mi viene da dirvi che non è come sembra. Senza ombra di dubbio, una persona che cerca un romanzo romantico, leggendo questo libro non si troverà soddisfatta; la storia d'amore c'è ma non è il punto focale del libro. Per chi invece è restio a leggerlo proprio perché lo ritiene romantico voglio solo dire che il fatto che all'interno ci sia una storia d'amore non significa che il libro sia di quel genere, qui di riflessione ce ne sono tantissime, su argomenti totalmente eterogenei, perché soffermarsi sul fatto che c'è anche un amore? Io non amo particolarmente i romanzi rosa e per questo capisco i dubbi di possibili lettori o lettrici che non voglio perdere tempo con una storia di questo genere, ma vi assicuro che qui c'è molto ma molto di più da scoprire.
Il mio consiglio è quello di leggervi solamente il libro 1, prendetelo dalla biblioteca se non volete acquistare tutto il pacchetto subito, e leggetelo. Se vi piace allora correte ad acquistare tutti e tre i libri, perché una volta finito il secondo vorrete sicuramente leggere anche il terzo.
Il libro che potrete acquistare tramite il link che vi ho messo è l'edizione che ho io, costa meno che acquistare i libri separatamente e soprattutto è stupenda, se invece preferite, potete trovare anche altre edizioni.
Passiamo ora ad una disamina generale del romanzo, seguendo il mio solito modo di recensire, per poter far capire a tutti quali sono gli elementi migliori e peggiori del libro.
Lo stile, non mi stancherò mai di dirlo, è fantastico. Ci sono alcuni scrittori che possono scrivere quello che gli pare ma, se me lo scrivono così, io salto di gioia. Vietato dire "a me sicuramente non piace perché le lettura di giapponesi che ho fatto non mi sono piaciute". Prima di tutto io concordo con il fatto che libri proveniente da una stessa area geografica spesso e volentieri hanno caratteristiche comuni, però è anche necessario dire che i libri di autori distinti, sebbene provengano dallo stesso luogo, non sono certamente intercambiabili e per quanto riguarda la mia esperienza personale ho trovato lo stile di Murakami molto più interessante di quello di altri scrittori giapponesi. Lo "stampo" giapponese ovviamente c'è, il modo di pensare, specialmente quello degli uomini, è diverso dal nostro. Trovare personaggi maschili così focalizzati verso la loro interiorità è raro, questo lo ammetto, ma questo non significa che siano inverosimili. In tutti e tre i libri lo stile è assolutamente identico, perciò se lo amerete nel primo lo amerete sempre e se lo odierete lo odierete fino al terzo.
I personaggi, infatti, sono particolarissimi ma molto vividi. Li conosciamo così bene che, pensando ai normali rapporti che abbiamo ogni giorno nella vita "reale" viene da chiederci quanto davvero sappiamo delle altre persone. Ammetto che non tutti gli esseri umani hanno tante sfaccettature come i personaggi di questo libro, però è altrettanto vero che quelli che hanno la profondità interiore di una pozzanghera sarebbero veramente noiosi da leggere in un libro. Con l'andare avanti della storia (e quindi dei libri) acquistano una profondità sempre nuova, arrivati alla fine li conosciamo perfettamente.
La struttura cambia leggermente nel terzo libro perché i punti di vista che ci vengono forniti diventano 3; si aggiunge anche quello di Ushikawa. L'idea di Murakami di scrivere la storia in questo modo mi è piaciuta da subito. Da quanto ho capito i lettori in genere si dividono in due parti; ci sono quelli che adorano leggere libri divisi in punti di vista diversi e quelli che, invece, lo odiano profondamente; io faccio parte dei primi. L'autore, però, è stato furbo; ben sapendo che nel terzo libro, avendo ormai scoperto gran parte del succo, il lettore avrebbe potuto perdere un po' di interesse nella lettura, ha deciso di aggiungere anche il punto di vista di un "cattivo" per far sì che l'attenzione del lettore rimanesse sempre alta. Questa struttura permette infatti a chi ama il libro (e se non lo amate vi sconsiglio di arrivare fino al terzo) di provare una grande suspense per quello che capiterà ai due protagonisti. Assolutamente geniale. In più il nuovo punto di vista è reso talmente bene che dispiace un po' averlo solamente nel terzo libro e non prima.
Il punto di vista che ho apprezzato di più, questa volta, è stato proprio quello di Ushikawa, forse per la novità, o forse perché mi viene sempre istintivamente da parteggiare per i cattivi di questo tipo.
Il ritmo di lettura è puramente soggettivo. Se devo considerare il ritmo del libro in sé allora dovrei considerarlo un elemento negativo perché ci sono tantissime pause riflessive e i fatti veri e propri sono molto pochi. Io, però, considero anche le riflessioni e le pause in cui si racconta se il personaggi ha fame o no un momento importante del libro, anche questi elementi danno ritmo alla lettura, tu vai avanti sempre di più per leggere cosa succederà. Quindi mi limiterò ad inserirlo tra gli elementi indifferenti.
La trama è l'unico elemento che, andando avanti con la lettura, ho apprezzato meno. Nel libro 1 c'è la novità, il non capire moltissime cose, la curiosità di vedere cosa succede e la trama mi è sembrata fantastica. In più tutti i collegamenti con 1984 sono stati apprezzatissimi da me, che amo il classico di Orwell. Nel secondo libro l'elemento fantasy è decisamente più rilevante e la trama prende una forma diversa da quella che mi aspettavo all'inizio del libro 1 e molte cose non si capiscono, si attende il libro 3 per decidere cosa pensare. Infine c'è il libro 3. Ero molto preoccupata per la chiusura di questa storia perché di elementi da spiegare ce n'erano moltissimi e temevo che l'autore non riuscisse a trovare il modo di dare una spiegazione convincente ed esaustiva. In realtà la prova di Murakami è stata superata, anche meglio di quanto mi potessi aspettare, però.. non mi ha convinta del tutto.
La credibilità della trama non salta assolutamente, anzi, anche dove può sembrare forzato che qualcuno si comporti in un certo modo l'autore spiega sempre con dovizia di particolari il perché sta succedendo e questo mi è piaciuto molto e mi ha fatto capire che c'è del lavoro dietro a questo romanzo.
D'altro canto, però, ci sono alcune cose successe durante il libro, che non trovano spiegazione e, anche se il fato, l'amore e il destino le possono spiegare quasi tutte io avrei gradito una maggiore analisi di ogni accadimento raccontato. Ci sono poi anche elementi secondari che non vengono più ripresi e sarei stata, invece, curiosa di saperne di più.
Per tutto quello che ho detto nell'introduzione della mia recensione, consiglio 1Q84 inteso come libro totale solamente a chi ama i libri introspettivi e il libro 3 in particolare solo a chi ha letto gli altri due; ciò che è successo viene ripetuto ma non è assolutamente possibile godersi il libro come se si fossero letti i precedenti due.