Come sapete, amo Stephen King e ho letto tutti i suoi libri. Dato che a breve uscirà un film sulla serie de La Torre Nera, ho deciso di rileggermela interamente. Sospetto che il film sarà una grande delusione e che centrerà ben poco con la saga, ma almeno avrò la gioia di rileggere questa grandissima opera di King.
Detto ciò non posso, però, esimermi dal dire che L'ultimo cavaliere non è un bel libro, almeno non alla pari di altri, non è affatto degno del tenore di scrittura di King e, se non fosse il primo libro della serie, non l'avrei mai più riletto. Della prima lettura ricordavo ben poco, nella mia mente sopra l'immagine della copertina era rimasta un'unica scritta "non succede assolutamente nulla" ed, effettivamente, ora che l'ho riletto la mia impressione su questo primo volume è cambiata ben poco.
La verità è, che faccio davvero fatica a riconoscere lo stile di King in questo libro apparentemente scritto da un fungo allucinogeno con le mani; nemmeno negli altri primi libri scritti dall'autore si nota così tanto la sua inesperienza, anche se si riconoscono comunque alcuni dei suoi pregi che, grazie al cielo, riescono a salvare un po' la lettura. Alcuni frammenti ricordano poi il migliore dei King e aiutano i "fan" ad apprezzare ancora di più questo primo libro.
Ma il grano... Ah, quel grano! Lo vedevi crescere. Ma quello era il meno. Sì, lo sentivi persino, come se la pioggia gli avesse dato labbra per parlare. Non era un bell'ascoltare. Era come se sospirasse e gemesse di dolore uscendo dalla terra.
La trama è disorganizzata; c'è la storia principale che è "L'uomo in nero fuggì nel deserto e il pistolero lo seguì." ma poi per la maggior parte del libro sono presenti flashback su flashback assolutamente frammentari e poco interessanti per chi non conosce già la trama. Alla prima lettura devo aver completamente rimosso queste parti, perché non ricordavo minimamente fossero presenti in questo primo volume, in questa seconda lettura li ho apprezzati decisamente di più ma solamente perché sapevo di cosa si stava parlando e accoglievo i racconti come delle piccole epifanie di quello che vivrò, poi, leggendo gli altri volumi della serie, quelli "veri". Infine su questo aspetto (la trama) bisogna anche dire che ci si capisce ben poco inizialmente e che, anche in questo caso, senza il senno del poi tutto rimarrebbe più nebuloso ed incomprensibile.
Era sempre andata così. Il pistolero seguiva l'uomo in nero attraverso il deserto da ormai due mesi, nella vastità infinita e pazzescamente monotona di quel purgatorio, e ancora non gli era dato di trovare traccia che quelle asettiche, sterili, ideografie dei fuochi dell'uomo in nero.
L'ambientazione sia del presente che del passato è l'elemento reso meglio di tutto il romanzo; trattandosi di un libro che possiamo definire Western, era assolutamente fondamentale che il lettore fosse in grado di ambientarsi in questo mondo assolutamente inusuale per un romanzo fantasy, in questo caso King è stato bravo, ha reso perfettamente ogni luogo e ci ha fatto vedere ogni luogo chiaramente.
Un'emozione improvvisa, reciproca e profonda, passò nello sguardo dall'uno all'altro, il colono fermo nel suo campo di terra polverizzata, il pistolero sul crostone che digradava nel deserto. Poi il visitatore prese la pietra focaia.
A riguardo del genere, voglio dire qualcosa a chi non conosce ancora bene la serie. La Torre Nera viene inserita, per cause di forza maggiore, nel genere Fantasy perché presenta moltissimi elementi fantastici e, certamente, non si può annettere ad un altro genere, però, sconsiglio fortemente di sceglierla per questa categorizzazione perché si rischia di fare un grave errore. La Torre Nera non assomiglia minimamente ad una qualunque serie Fantasy, quindi i fan del genere potrebbero rimanere piuttosto delusi se la iniziano per questo motivo. Idem per coloro che, invece, NON la vogliono leggere perché si tratta di fantasy; potrà piacervi oppure no, ma certamente non per la sua connotazione fantasy. Quindi, iniziate la serie perché vi va di leggerla ma non cadete nel tranello di pensare prima della lettura a cosa andrete incontro perché, certamente, non potete immaginarvela per come effettivamente è.
La Lingua Eccelsa. Lì per lì la sua mente se ne ritrasse. Erano passati gli anni... che diamine! Secoli, millenni: la Lingua Eccelsa non esisteva più, lui era l'ultimo, l'ultimo cavaliere. Gli altri erano...
L'atmosfera è uno di quegli aspetti che, probabilmente, non potrò più valutare oggettivamente, come se non avessi mai letto il seguito. Dovete sapere che parte fondamentale della serie de La Torre Nera è proprio l'atmosfera che si crea durante la narrazione e io in questo romanzo l'ho già ritrovata, anche se so che per chi lo leggerà la prima volta potrebbe succedere diversamente. Il motivo per cui potreste non rilevare l'atmosfera adeguatamente è perché, non capendosi particolarmente bene la trama potreste arrancare un po' andando avanti con la lettura non riuscendo ad entrarci molto, rendendo così il resto un rumore di sottofondo che vi sfiora appena. Con il senno di poi, però, anche voi la riconoscereste e, perciò, io non posso che considerarlo un elemento positivo in questo libro che, nonostante i mille difetti, mi ha fatta già entrare in quel mondo e mi indurrà a leggere presto il secondo volume (il mio preferito alla prima lettura, tra l'altro).
I bossoli di ottone delle cartucce infilate nei passanti dei cinturoni ammiccavano e balenavano nel sole diffondendo eliografie. Il cuoio scricchiolava sommessamente. Le pistole dal canto loro non facevano rumore. Avevano spillato sangue. Non avevano bisogno di farsi sentire nella sterilità del deserto.
Anche per quanto riguarda i personaggi sarò, probabilmente, parziale. Il protagonista, Roland, si mostra subito per come è: determinato, serio, anche freddo pur di raggiungere il suo scopo, un vero Pistolero. Nel corso della saga compirà un cammino che forgerà il suo carattere, ma la sua vera anima la sentiamo già in questo primo libro.
Sembrava uscito da una fiaba o da un mito, ultimo della sua stirpe in un mondo che stava scrivendo l'ultima pagina del suo libro. Pazienza. Si sarebbe trattenuto per qualche tempo. Avrebbe avuto l'indomani per pensarci, o il giorno dopo ancora. Dormì.
Gli altri personaggi, per ora, sono meno interiorizzati, li conosciamo sufficientemente bene ma comprendiamo che il protagonista di questo primo volume è lui: L'ultimo Cavaliere, Roland. Rimangono comunque molto interessanti gli spunti di riflessione che ci vengono dati sui personaggi secondari.
Avevano un'aria primitiva. Le loro facce sembravano librarsi tra le fiamme e lo scintillio cristallino del cielo. Guardandoli, Alice avvertì la spina di una fugace disperazione per i tristi tempi del mondo. Non c'era colla capace di ridurre le smagliature fra le cose del mondo. Non aveva mai visto l'oceano e mai l'avrebbe visto
Il 10 Agosto 2017 uscirà un film chiamato La Torre Nera, basato su questa serie. Sarà un minestrone delle storie contenute in tutti i libri e, se fosse per me, non si chiamerebbe nemmeno La Torre Nera per quanto sarà, evidentemente, diverso dalla serie. Però, essendo fan di King sicuramente cederò e lo andrò a vedere, perciò vi commenterò qui le differenze tra saga e film e, probabilmente, sarò leggermente alterata, perciò vi chiedo di scusarmi in anticipo!
Da Wikipedia: Il primo lungometraggio, proprio per volontà di King, inizia con la stessa frase con cui ha inizio il primo capitolo della saga letteraria, L'ultimo cavaliere (The Gunslinger), ma non segue la sua storia. Il film, la cui ambientazione sarà in buona parte nel tempo contemporaneo, inizierà infatti dal "centro" della storia narrata nella serie di libri, facendo riferimento a tutte le opere di cui compone. Non sono presenti i due co-protagonisti introdotti nel secondo libro, Eddie e Susannah, in modo da rappresentare la solitudine di Roland prima della formazione del ka-tet; come per i libri, entrambi i personaggi saranno eventualmente introdotti nei capitoli successivi.
In conclusione penso che questo libro non vi farà impazzire se sarà la vostra prima lettura e io stessa penso che King abbia fatto decisamente di meglio. Allo stesso tempo, però, lo trovo fondamentale per il resto della serie e, con il senno di poi, lo si apprezza decisamente di più perciò lo consiglio solo a chi è determinato a leggere l'intera saga de La Torre Nera e vi esorto ad andare avanti con fiducia se dopo la lettura di questo libro non avrete voglia di continuare la lettura: gli altri sono profondamente diversi e decisamente più chiari.