Eventi che hai vissuto insieme a me, restando però sempre nel cono d'ombra.
Cono d'ombra è il primo libro che leggo di Paolo Delpino, è un noir che si lascia leggere velocemente e che mi è piaciuto, nonostante pensi che, potenzialmente, avrebbe potuto farlo anche di più.
La trama si allinea a ciò che ci aspettiamo dal classico noir: un omicidio che la poliziotta protagonista del racconto dovrà risolvere. Interessante lo spunto economico/finanziario su cui si basano le indagini che lo rendono più outsider rispetto al genere.
Capisco bene che non sia facile per te gestire questa specie di gioco di specchi, ma al punto in cui siamo è l'unico modo per far procedere le informazioni.
Lo svolgimento è complesso e ben riuscito, succedono moltissime cose e non ho indovinato i colpi di scena nemmeno una volta, cosa decisamente atipica e che ho apprezzato.
Era così semplice, ma ora non avevo il tempo di spiegarlo ai miei compagni di viaggio: bisognava solo arrivare, più in fretta che si poteva.
Essendo lo scrittore un uomo ci si potrebbe aspettare un protagonista al maschile mentre, in realtà, non solo la protagonista è una donna ma anche il secondo personaggio più importante del romanzo lo è. Scelta un po' atipica che non posso valutare se abbia influito o meno sul risultato finale perché io stessa sono una lettrice atipica e, difficilmente, apprezzo le protagoniste femminili.
Proiezioni: così si chiamano i processi mentali in base ai quali si trasferiscono sull'altro i propri ragionamenti, anziché affrontare il confronto con lui.
La narrazione in prima persona è una scelta stilistica che divide i lettori da generazioni; trovo che all'interno di questo romanzo sia assolutamente coerente con la struttura e alquanto condivisibile, io però faccio parte degli adepti della terza persona e, nonostante non lo trovi assolutamente negativo, non ho potuto apprezzarlo pienamente.
Ho riflettuto che sarebbe stato meglio un guasto o una foratura, perché la morte è una si quelle cose che non si aggiustano.
Come ben sapete, atmosfera ed empatia con il personaggio principale per me sono spesso collegate a doppia mandata e, proprio per questo, non ho provato un'eccessiva emozione nel leggere questo libro, l'autore però fa capire perfettamente ciò che accade e le emozioni dei personaggi coinvolti.
Da qualche tempo ho l'impressione che ciò che vivo ora non sia altro che il risultato di quanto mi è capitato prima.
I personaggi da Alberta Drago fino al meno importante sono ben definiti anche se non eccessivamente approfonditi. Sono le parole e le impressioni della protagonista a descriverceli e, perciò, li conosciamo in maniera parziale.
Non ci sono esseri umani perfetti; se esistessero, sarebbero dei.
Non viene data una grande importanza all'ambientazione che viene descritta nelle sue caratteristiche essenziali e che serve solamente da sfondo alle vicende narrate.
Di colpo, mi sono resa conto di che piccolo paese siamo; Milano, in particolare, mi è apparsa provinciale, disordinata... soprattutto incompiuta
Non mi resta, ora, che tirar fuori la solita frase che vi ripeto sempre e che, ormai, sapete a memoria: preferisco il troppo al troppo poco. Con questo intendo sempre che preferisco che in un libro un autore esageri e sia decisamente troppo prolisso ma dando il giusto tempo (o anche troppo!) a tutti gli elementi, invece, in questo caso troviamo tantissime cose in una narrazione più sintetica di quello che, in genere, preferisco. Non dimentico mai di considerare, però, che moltissimi di voi apprezzano esattamente l'opposto e, perciò, credo che potrete apprezzarlo di più. Questo aspetto rende, perciò, la mia recensione meno oggettiva ed influisce sulla mia valutazione dei diversi elementi sopra riportati, perciò, chi apprezza questo aspetto, gradirà maggiormente tutto il romanzo in generale, elemento per elemento.
In conclusione, Cono d'ombra che è un libro Nero Press, editore che stimo e che mi ha sempre dimostrato di essere garanzia di qualità, è un libro piacevole che ho letto in soli due giorni ma che, a causa di gusti personali, non ho potuto apprezzare quanto avrei voluto.
Lo consiglio a chi ama i libri in prima persona, diretti, pieni di contenuto e alla ricerca di un pizzico di sentimento, che non guasta mai.