Valerio Carbone è uno di quegli autori emergenti che, personalmente, preferirei già annoverare tra gli affermati e, del resto, io lo valuto sempre come se lo fosse.
Si tratta di un autore poliedrico, che conosce il suo lavoro e che mette nelle sue opere un'originalità intelligente, tale da rendere ogni suo scritto sia divertente che interessante.
Questa varietà, già riscontrata nel suo distopico Il mercante d'acqua e nel suo racconto lungo La confusione chiara, si noterà ancora di più in questa raccolta di racconti, che spaziano dal credibile all'incredibile e dal presente al futuro con grande elasticità.
Le trame vedranno tutte il protagonista, Fruitore di Nonsense, alle prese con qualcosa di più o meno realistico, da un maiale gigante alla bicicletta.
Vi lascio l'elenco dei titoli perché ritengo che essi, da soli, possano già dare un assaggio di quanto vi dirò al riguardo di questo volume.
- Fruitore di Nonsense alleva un maiale gigante.
- Fruitore di Nonsense e la lavatrice. Ovvero il "mondo di sottosopra"
- Il distributore di bevande e merendine. Fruitore di Nonsense e il problema semeiotico della scelta
- Fruitore di Nonsense va a fare la spesa
- "Hip Hop 'Condria": Fruitore di Nonsense e I dolori del giovane Vertebra
- Incontri ravvicinati del "Nonsense" tipo
- Fruitore di Nonsense non smette di "divinfiolare"
- "Fruitore di Nonsense's Lonely Heart Club Band"
- Fruitore di Nonsense, l'Acchiappafantasmi
- Fruitoremachìa
- Fruitore di Nonsense e la storia di quel giorni che visse da donna – Il refuso
- Di deserti e dessert. Le vicissitudini erotiche di Fruitore di Nonsense
- Fruitore di Nonsense impara ad andare in bicicletta per la seconda volta
- Anno 2170. Ultimo atto
Come noterete sin dai titoli, Valerio Carbone ama giocare con le parole. È impossibile imbattersi in un suo racconto dove le scelte lessicali non siano effervescenti ma, al contempo, piene di significato. Carbone non solo inventa mondi e cose inesistenti, ma dà a tutto ciò che crea un nome divertente ed incredibilmente azzeccato. Il suo stile è leggero e scanzonato ma, spesso, racchiude al suo interno messaggi che vanno ben al di là della battuta del momento. Questo autore è unico nel suo genere, impossibile non riconoscerlo e altrettanto improbabile rimanere indifferenti davanti ciò che scrive; la personalità della sua scrittura ve lo impedirà totalmente. Spesso e volentieri ciò che è scritto funge anche da metafora, spetta al lettore vedere al di là di alcune storie. Forse anche io non sono riuscita, con una sola e veloce lettura, a recepire tutto ciò che l'autore sa di aver inserito in questi racconti.
La struttura di questa raccolta vede come filo conduttore la presenza del medesimo protagonista, Fruitore di Nonsense. Questo personaggio vive vite totalmente diverse tra loro, forse si tratta dello spirito di persone diverse, forse di un'unica persona che vive infinite vite. In Anno 2170. Ultimo atto, il racconto finale della raccolta, intravediamo un'ulteriore interpretazione possibile, lascio a voi la possibilità di scoprirla.
I racconti si lasciano leggere del tutto autonomamente e anche in ordine sparso, anche se vi consiglierei di leggere l'ultimo solamente al termine della lettura. Sono vere chicche e leggerne uno al giorno vi darà un ottimo modo di cominciare (o terminare) la giornata. Questo era anche il mio intento ma, davanti al ritmo veloce ed incalzante e alle argomentazioni argute, (sebbene qualcuno potrà trovarle solamente divertenti, senza ravvisare altro) non sono stata in grado di fermarmi, terminandolo in meno di un'ora.
Come si può desumere da quanto già detto, l'atmosfera che permea sulla lettura è spesso ridanciana ed ironica, ma non è sempre così.
Il mio racconto preferito, Fruitore di Nonsense impara ad andare in bicicletta per la seconda volta, mi ha colpita proprio per il contrario. Così come il messaggio dell'atto finale.
In conclusione, Il fantastico mondo di Fruitore di Nonsense è un libro che dimostra tante cose, ma mi limito a riportarvene due.
La prima è l'ulteriore riprova che di autori definiti emergenti che devono scrivere ce ne sono. Carbone non dà mai l'impressione di scrivere per autoimposizione, anzi, le sue storie, sebbene così originali e curate da dimostrare tutto il lavoro dietro ogni scelta, danno la sensazione di vivere di vita propria.
La seconda è che si può essere intelligenti e si può inviare un messaggio senza essere pedanti e pesanti, anzi, si può far comprendere qualcosa a qualcuno anche mentre lo si fa ridere a crepapelle.
Consiglio questa raccolta di racconti a tutti voi, trattandosi di qualcosa di vario penso che possa essere un buon inizio per conoscere l'autore senza le solite aspettative di genere che spesso i lettori hanno.
Una volta scoperta la sua bravura sono certa che, al di là di ogni gusto personale, deciderete di leggere anche le altre sue opere.