Il riflesso delle nubi sull'acqua di Annika Baldini è il terzo volume della serie su Jolanda Guerrieri.
In questo nuovo libro le avventure della protagonista continuano poco dopo il termine del secondo libro e troviamo una Jolanda inedita.
Come saprà bene chi ha letto i volumi precedenti, la protagonista ha la Sindrome di Asperger e, proprio per questo e per altre sue caratteristiche fisiche e personali, è sicuramente al di fuori del comune. Ci sono, ovviamente, molti lati negativi a causa di questa situazione, come ad esempio la difficoltà nel comprendere battute di spirito differenti dal loro significato letterale, ma generalmente saltano all'occhio del lettore le sue incredibili qualità: necessita di poche ore di sonno, ha una memoria eccezionale, mangia come cinque uomini pur rimanendo magra ed è fenomenale nel suo lavoro.
La sua vita non è mai stata semplice, ma, all'interno della serie, non ha mai toccato un punto così difficile come quello in cui si trova all'inizio di questo volume.
Per questo motivo cominciamo a percepire la sua vulnerabilità come qualcosa di più evidente.
Si rendeva conto che non aveva senso classificare il dolore, ma sapeva anche che gli schemi le avevano sempre aiutata a sopravvivere, visto che aveva un disturbo dello spettro autistico: la sindrome di Asperger.
Come si può comprendere dal titolo della serie, questi volumi sono particolarmente Jolanda-centrici e danno meno spazio agli altri personaggi. In questo libro succede però, qualcosa di nuovo: nonostante la ragazza rimanga importantissima per le vite di tutti, noteremo come ognuno di loro abbia una propria personale storia che continua indipendentemente dalla sua presenza. Allo stesso tempo, però, avremo su di loro solamente le informazioni necessarie a comprendere gli sviluppi e non un'introspezione psicologica al di là del rapporto con la protagonista.
Be', se volevano trascorrere un Natale anomalo c'erano riusciti: stare in spiaggia a godersi mare e sole non era certo una tipica attività natalizia.
Sono due gli aspetti particolarmente encomiabili dei volumi che ho letto, sino ad ora, di questa serie.
Il primo è la ricerca che, si nota, esserci dietro ogni ambientazione. È evidente che l'autrice conosce usi e costumi, oltre che alla geografia essenziale, di ogni luogo in cui svolge la vicenda. In questo libro ci si sposta da Garrano a Venezia in Italia e si arriva sino a Stoccolma, Florida e persino a Jakarta. Per ogni luogo, indifferentemente dalla sua rilevanza ai fini del romanzo, Baldini spiega in poche righe alcuni dettagli che ci aiutano a comprenderli e ad entrare al meglio nella giusta prospettiva.
Le descrizioni, ambientali e fisiche, sono sempre presenti ad ogni cambio di scena o giorno.
Era un'antica casa colonica recentemente ristrutturata, con pietre grezze a vista all'esterno e grosse travature in legno scuro a sostenere i soffitti all'interno. Pavimenti in cotto non trattato, cucina in muratura, infissi in legno e pesanti arredi rustici in massello: la tipica casa di campagna.
Il secondo è la struttura sempre differente. Al di là della normale divisione in capitoli, sempre accompagnati da una canzone consigliata dall'autrice per quel specifico frammento di testo, non ci sono schemi che si ripetono dandoti la sensazione di stare leggendo qualcosa di già ovvio. In tutti e tre i libri succedono, infatti, eventi differenti che cambiano totalmente l'evoluzione della trama, e persino la categoria di appartenenza del romanzo. In Il riflesso delle nubi sull'acqua, in particolare, troverete una storia parallela a quella di Jolanda, ambientata in un luogo molto lontano (Jakarta) e di genere completamente diverso (spy story) rispetto a quello della narrazione principale.
Nel gergo dell'organizzazione, "neutro" stava a significare un collaboratore totalmente all'oscuro sia di chi lo avesse reclutato sia del vero motivo.
La storia è raccontata in terza persona e, per quanto il personaggio di Jolanda sia quello più utilizzato, non mancano nella narrazione altri punti focali. Lo stile nella parte principale è semplice e molto colloquiale, come se leggessimo direttamente nei pensieri dei personaggi. Lo stesso è vero per i dialoghi, anche se in realtà Jolanda sembra spesso più tecnica in questi ultimi.
Nella parte più incentrata sul thriller, invece, lo stile è molto legato al linguaggio tecnico e specialistico, anche qui notiamo particolarmente la ricerca/conoscenza dell'autrice sull'argomento e la sua volontà di rendere il tutto il più credibile possibile.
I ragazzi erano sempre stati vivaci e spensierati ma adesso, cavoli se erano cambiati: la perdita del padre li aveva fatti crescere di botto.
Per quanto gli accadimenti siano spesso legati più all'introspezione che all'azione (specialmente nel filone principale), il ritmo rimane sempre costante e non rallenta mai la lettura e, anzi, per chi ama che ci si soffermi di più su determinati eventi rischia quasi di essere un motivo di dispiacere.
In conclusione, Il riflesso delle nubi sull'acqua è un libro che dimostra in primis la grande ricerca dell'autrice che si rispecchia anche in una buona cura (nel caso del mio ebook non perfetta, ma si tratta di una versione probabilmente ormai rivista dall'autrice) e in una grande scorta di idee, mai ripetitive.
Sono tanti i riferimenti del passato che vengono ripetuti in questo testo per renderlo fruibile anche per i nuovi lettori. Nonostante questo io vi consiglio di leggerlo solamente una volta terminato il secondo libro perché altrimenti si rischierebbe di scoprire anticipazioni troppo importanti ai fini della narrazione.
La signora non si era scomposta più di tanto: tutti in paese sapevano che Jolanda era quella "strana". Lo era sempre stata, fin da bambina. Dopo la perdita dei genitori, avvenuta quando lei aveva cinque anni, poi...