🖋 Terzo libro di una serie che vede lo stesso protagonista, Leo Caldas, che si può leggere anche in modo autonomo (come ho fatto io) perché è completamente autoconclusivo.
✏️ Domingo Villar dà tanta importanza alle parole e lo dimostra scegliendo una parola all’inizio di ogni capitolo: raccontandola come una voce di dizionario ci mostra come un’unica parola possa avere significati molto diversi.
📚 Il libro è di più di 630 pagine e si sentono tutte, non pesa leggerlo ma è un testo che non chiama l’ossessivo sfogliare delle pagine. Viene da gustarselo pian piano e, infatti, ci ho messo parecchio a terminarlo.
💖 Grande amore per l’ambientazione, prima di tutto perché marittima (lo sapete che la amo), ma anche perché fondamentale per la vicenda, molto approfondita (anche dal punto di vista storico) e descritta in modo molto vivido! La voglia di visitare Vigo è alle stelle, dopo averlo letto!
💶 L’ho trovato un romanzo onesto, poco ‘furbetto’ e questo me l’ha fatto apprezzare perché trovo che ultimamente i libri tendano un po’ troppo all’eclatante lasciando completamente fuori la credibilità. L’altra faccia della medaglia, però, è che l’adrenalina sale solo alla fine fine.
💪🏻Se cercate un giallo/poliziesco in cui gli indizi vengono tutti distribuiti nel testo (ma ben nascosti) che non cerca di ‘fregarvi’ ma di rappresentare una realtà credibile e verosimile.
Allora fa per voi!