E non saprei dire esattamente in quale modo, ma mostrare un po' di selvaggio Ovest alla corte della regina, e poi magari giù giù per il continente, potrà rendere un buon servizio alla gente.
Selvaggio Ovest è un libro del 2024 di Daniele Pasquini, pubblicato da NN Editore.
Come suggerito dal titolo, si tratta di un testo di genere western all'italiana, cioè un libro che presenta al suo interno alcuni degli elementi tipici del genere ma ambientato in Italia, nella Maremma dell'800.
La doppia anima del romanzo è ottimamente rappresentata dall'autore che da un lato dimostra una perfetta conoscenza del genere, ricreando situazioni tipiche, personaggi in tema, inserendo riferimenti più o meno approfonditi e persino tramite giochi di parole (davanti ai giornalisti Larry McGuthrie - ovvero Larry McMurtry più A.B. Guthrie - e Leone Sergini - chiaro riferimento a Sergio Leone, l'entusiasmo è stato tanto) collegati al western. Dall'altro riesce a farci entrare immediatamente nell'ambientazione differente tramite il linguaggio scelto e le descrizioni puntuali.
Nel testo, infatti, sia nei dialoghi (in cui è più presente) che nella narrazione in terza persona (specie se riferita a pensieri propri di un personaggio) sono inserite delle parole gergali e tipiche della zona/periodo che permettono al lettore di entrare immediatamente nell'ambientazione riconoscendo come veri e realistici i personaggi e al contempo scoprendo il linguaggio di base necessario (e non per forza già conosciuto) per comprendere ogni descrizione o conversazione.
La visualizzazione delle diverse scene è altresì garantita dalle frequenti descrizioni ambientali. Brevi, incisive e sistemate tatticamente nei momenti più adatti per avvolgere il lettore con nuovi dettagli o per accompagnarlo attraverso i cambi di scena.
Ogni capitolo si apre con una descrizione che permette di inquadrare luogo, meteo, situazione e personaggi coinvolti nel racconto.
Il primo calore non aveva ancora sciolto l'umidità e dai prati e dalle pozze si levavano cumuli di vapore. Come un velo funerario la bruma opprimeva i campi, la boscaglia, i fossi.
La struttura è dinamica e presenta punti di vista molto differenti tra loro, oltre che alternarsi con lettere o articoli di giornale che rafforzano ulteriormente la veridicità di quanto racontato,
Nonostante sia facile considerare come protagonista Penna, il primo personaggio incontrato nel testo, in realtà sono diversi i personaggi rilevanti nella storia.
Oltre a lui, che rappresenta il cowboy della situazione, solitario, taciturno, sempre a cavallo, apparentemente freddo e sicuro di sé, nel testo sono presenti anche Donato, un ragazzo che scalpita per entrare nell'età adulta, Gilda, una ragazza che ha tutta l'intenzione di sopravvivere e non soccombere alle brutture del mondo e Occhionero, il brigante re della macchia che tutti temono, che quasi tutti rispettano e che tanti adorano.
Ognuno di loro presenta una personalità complessa e ricca di contraddizioni e spesso è proprio questo loro dualismo che funge da perno della loro esistenza, portandoli da un estremo all'altro e facendoci sempre capire (anche se non per forza accettare) le loro motivazioni. Non esistono eroi e antieroi ma solo persone che hanno fatto scelte differenti e che si sono trovate in situazioni diverse.
Proprio per questa loro miscellanea di tratti possono risultare tutti simpatici al lettore, persino il cattivo che, come vedremo, in contraddizione rispetto ad un altro personaggio, mostra fino all'ultimo un'umanità ingombrante.
Di tempo ne è passato, ma è per questo che quando qualcuno ha bisogno provo a dare una mano. Come a tuo padre, sai? Poi certe volte torno animale, ho le tentazioni della bestia, come se la fame non mi fosse mai passata davvero. Perché quando hai conosciuto il pericolo o ti sei sentito vicino alla morte, lo sai bene quando c'è da scappare e quando c'è da lottare.
I collegamenti tra i diversi personaggi e dei loro punti di vista arrivano in diversi momenti della lettura ma convergono inevitabilmente nella parte finale del libro.
La storia ha un ritmo lento ma costante, trascina il lettore verso la fine della storia dandogli la sensazione di essere sempre più vicino al punto più avvincente ma non facendo mai mancare scene importanti anche lungo il percorso.
In particolare coloro che sono sensibili alla scene violente, anche legate alla sfera sessuale, troveranno alcuni punti di più difficile lettura.
Impiegò tre giorni per rimettersi in piedi, e quando trovò le forze per lavorare riprese come se niente fosse a cuocere carbone. Suo padre si dimostrava affettuoso, animato da un misto di pentimento e gratitudine, ma lei lo ignorò. Smise di parlare.
In Selvaggio Ovest non mancano anche personaggi realmente esistenti. Il lettore incontrerà nello scritto Mark Twain e di persona Buffalo Bill e Alce Nero (a ricordarmi del libro Alce Nero parla che ho da anni e che ancora non ho letto).
Pasquini non si limita a nominarli e a inserirli, dietro ad ogni comparizione, dialogo, affermazione c'è un lavoro di ricerca e conoscenza di cui l'autore parla nella Nota dell'Autore a fine libro. Io leggendo il romanzo avevo già cercato, passo per passo, cosa era vero e cosa no, ma ritrovare tutte le informazioni condensate e ben spiegate alla fine del volume è stato molto utile e, in alcuni casi, anche chiarificatore.
Accidenti Bill, lo so che quando un uomo come te si mette in testa di incendiare il mondo è impossibile fermarti, ma è bene che non dimentichi chi ti ha dato i fiammiferi.
Un'ulteriore riprova delle consapevolezze dello scrittore sono alcune digressioni (veloci e non pesanti) su quella che potremmo definire la "cultura del western" in cui viene mostrato anche il lato negativo della storia o, anche, il perché dell'esistenza e della fortuna avuta da questo genere letterario.
L'America ha bisogno di scordare la guerra fratricida, e il West è l'orizzonte a cui tutti guardano. In questa nazione a corto di storia, è questa la tua missione di civiltà.
In conclusione, Selvaggio Ovest è un'opera western che al suo interno presenta gli elementi necessari per far apprezzare il libro a coloro che già amano il genere.
Presenta però anche alcune innovazioni come la diversa ambientazione e la maggiore consapevolezza sul genere stesso, che viene non solo narrato ma anche analizzato.
È un libro che ho apprezzato e non esiterei un attimo a leggere un altro libro dell'autore, lo consiglio sia ai neofiti del western che a coloro che sono disperatamente alla ricerca di nuovi testi di questo tipo.
Cosa mi è mancato per raggiungere le cinque stelle? Si tratta di un mio primo approccio ad un testo western meno rude, sebbene abbia trovato al libro un valore proprio nella sua differenza con i libri tipici del genere (uno su tutti il personaggio femminile), da amante dello stesso ho sentito la mancanza del trasporto emotivo che solo i silenzi (presenti anche qui in Penna ma compensati dagli altri personaggi) e i piccoli gesti narrati nei western riescono ad innescare.