Tutto questo le venne a noia; non voleva ammetterlo, continuò per abitudine, poi per vanità, e alla fine fu sorpresa di sentirsi calma, senza più tristezza nel cuore che rughe sulla fronte.
Madame Bovary di Gustave Flaubert è un classico immortale che, sicuramente, non necessita della mia recensione per essere conosciuto e letto da voi. Visto che l'ho letto grazie al MegaGDL, cercherò di sfruttare la mia esperienza all'interno per parlarvene nel modo più variegato possibile.
Aspetto fulcro dei grandi classici è certamente lo stile. Flaubert dimostra una ricerca della parola quasi ossessiva, indugia in descrizioni lunghe e poco dinamiche e dà al bello grande rilevanza. D'altro canto l'autore decide sovente di inserire all'interno del proprio testo modi di dire tipicamente francesi che, nella mia edizione (Biblioteca di Repubblica) sono stati scritti in corsivo per evidenziarli al lettore.
Se da una parte questo modo di scrivere potrà soddisfare i lettori più attenti all'estetica e alla forma, potrà rischiare di allontanare coloro che non amano un testo troppo artificioso o statico.
In alcuni punti l'esercizio di stile è particolarmente evidente, inoltre, lo scrittore francese gioca molto sull'ironia e esprime con cinismo concetti sconcertanti, se si contestualizza il momento storico in cui è stata pubblicata quest'opera. Non a caso Flaubert ha subìto un processo proprio a causa di questo.
Per lo stesso motivo l'ambientazione potrà essere uno dei maggiori pregi o un enorme difetto, a seconda dell'occhio del lettore. Flaubert, come è stato detto nel gruppo, ha un occhio quasi cinematografico e mostra ciò che c'è come se ci facesse una panoramica del tutto.
I lettori che riescono ad immedesimarsi in questa scelta stilistica godranno sicuramente di un'immagine visiva unica, quelli che, come me, amano le descrizioni non unicamente legate all'estetica rischieranno, invece, di deconcentrarsi.
L'elemento che ha maggiormente influenzato le trentatré persone che hanno fatto parte del gruppo di lettura è stata la personalità della protagonista: Emma Bovary. L'antipatia nei suoi confronti può nascere facilmente, non tanto per ciò che compie (che è spiacevole ma risaputo e che non specifico solamente onde evitare anticipazioni ai pochissimi che non ne sono a conoscenza) ma, soprattutto, per ciò che pensa.
I lettori del gruppo sono fortemente divisi al riguardo di quella donna, ma ha suscitato in tanti sentimenti negativi che hanno fortemente inficiato la piacevolezza della lettura.
Gli altri personaggi sono ben resi e rappresentano, ognuno a suo modo, uno stereotipo estremizzato della società del tempo. Per questo motivo è difficile amarli: Flaubert non desidera farceli apprezzare ma mostrarci ogni loro debolezza.
La trama, seppur scandalosa per l'epoca in cui il romanzo è stato pubblicato, ha un ruolo secondario e viene utilizzata più come tramite per far arrivare il messaggio che per volontà di intrattenimento. È principalmente improntata sull'amore raccontato nei libri romantici antecedenti al periodo realista.
Se volete sapere qualcosa di più vi invito a leggere i miei articoli a riguardo o a seguire #MegaGDL su Instagram, ci sono non solo i miei post riassuntivi con tutte le statistiche ma anche quelli di tantissimi altri partecipanti!
In conclusione, Madame Bovary è un classico importantissimo per la storia della Letteratura che, però, non incontra il mio gusto personale.
Nonostante questo sono contenta di averlo riletto perché la prima volta (undici anni fa) ero troppo piccola (e forse anche troppo impetuosa) per riuscire a "giudicarlo" con obiettività. Lo consiglio a tutti perché, sia se lo amerete sia se lo odierete, creerete una vostra personale opinione ragionata al riguardo che, magari, vi potrà aiutare anche a capire meglio cosa ricercate come lettori.