Le persone nascevano e morivano, le città prosperavano e tramontavano, le guerre cominciavano e finivano, ma la cattedrale di Kingsbridge sarebbe rimasta fino al giorno del giudizio.
La colonna di fuoco è il nuovo libro di Ken Follett. Terzo libro della Trilogia di Kingsbridge dopo I pilastri della Terra e Mondo senza fine, è ambientato negli anni tra il 1558 e il 1620.
Ken Follett è stato uno dei miei primi amori ed è uno dei pochissimi autori di cui non solo ho già tutti i libri pubblicati in Italia ma li ho anche già letti tutti, alcuni più di una volta. Quando esce un nuovo libro di questo scrittore io lo acquisto subito, a meno che non mi venga regalato, come in questo caso.
La trilogia di Kingsbridge è una serie atipica perché, i romanzi possono essere considerati completamente autoconclusivi e, quindi, si possono leggere anche in maniera sé stante. Personalmente non lo farei mai e, perciò, non ve lo consiglio, perché, nonostante si possa capire tutto, penso che conoscere ciò che è successo prima nella città, aiuti ad apprezzare di più il dopo. Il primo libro della Trilogia, I pilastri della terra, è uscito ormai parecchio tempo fa e, anche la mia lettura, è piuttosto datata. Da allora i miei gusti sono cambiati, in buona parte si sono affinati e, per forza di cosa, ad oggi il mio gradimento di questo libro non corrisponde a quello che è stato il mio apprezzamento dei primi due volumi.
Premetto questo perché, proprio perché sono una fan di vecchia data dell'autore, mi riuscirà impossibile non essere ipercritica al riguardo; ormai conosco tutto di lui, sia gli enormi pregi che i clamorosi difetti. Sarò, perciò, più critica del previsto, non perché il romanzo non mi sia piaciuto, lo vedete dal voto e dal fatto che lo consiglio che non è così, ma perché voglio scrivervi, come sempre, il parere più completo possibile sull'opera.
Uno degli enormi pregi di Follett è, senza dubbio, la sua capacità di raccontarci la Storia. L'autore riesce non solo a farci immedesimare negli usi e costumi di un'epoca così lontana dalla nostra ma ci racconta anche gli elementi fondamentali degli accadimenti, facendoceli provare in prima persona. Ciò che leggiamo in questi libri è reale, comprendiamo tutte le cause di ogni decisione storica e, successivamente, anche le loro conseguenze ci appaiono chiare. Non sono nomi e numeri asettici letti e da imparare a memoria, bensì vite, sogni, progetti, idealismi. Per questo motivo ritengo ogni romanzo storico di Follett, La colonna di fuoco compresa, particolarmente valido dal punto di vista dell'utilità. Trovo che si impari molto di più su un'epoca, da romanzi di questo genere piuttosto che dal libro di testo scolastico.
Questo aspetto influisce particolarmente sulla gradevolezza della trama. Quest'ultima può essere giudicata su due piani: quello storico e quello inventato.
Del punto di vista storico vi ho già parlato e, perciò, sarò breve: Follett riesce tramite vari escamotage a farci partecipare attivamente ad ogni accadimento fondamentale della storia, non facendoci perdere praticamente nulla e dandoci la possibilità di vedere ciò che abbiamo già studiato, sotto un punto di vista completamente diverso.
La trama inventata, invece, non è all'altezza di quella storica. Follett è bravo a scrivere romanzi storici e, per riuscire a dare rilevanza a ciò che accade nella Storia vera e propria, fa sì che i suoi personaggi siano molto vicini a ciò che accade. Questo comporta, però, una pesante influenza sulle vite dei suoi personaggi che vengono demandate completamente alla politica o alla religione e, le loro vicende personali, per quanto intricate e ben descritte, vengono sicuramente messe in secondo piano. Non si può considerare questo come un vero e proprio difetto, anzi, scommetto che molti di voi leggendo il romanzo non saranno nemmeno d'accordo con quanto ho appena scritto, ma, la verità è che dopo libri su libri dell'autore ho notato uno schema piuttosto persistente per quanto riguarda l'intreccio che ha reso più banale e meno rilevante questa sottotrama.
Insomma, Follett è un Pilastro, non della Terra, bensì della letteratura contemporanea commerciale e il suo lavoro lo sa fare molto bene, ma se si scava molto a fondo e si esige il massimo si può rimanere, in parte, delusi dei colpi di scena che esulano dalla Storia vera e propria.
Ciò che ho appena scritto si può affermare anche per quanto riguarda i personaggi. Non è una sorpresa che i personaggi inventati da Ken Follett si dividano piuttosto facilmente in buoni troppo buoni per essere veri e in cattivi troppo abietti per poterli apprezzare. Per quanto vengano ben approfonditi e possano, sicuramente, essere considerati ben descritti, i personaggi non sono bidimensionali, sono più che altro ciò che rappresentano. Non si tratta di veri e propri stereotipi, la varietà è estesa e Follett è molto bravo a dare ad ognuno di loro un qualcosa di differente che li contraddistingua l'uno dall'altro ma, a conti fatti, riusciamo difficilmente a vederli come reali. Anche chi, solitamente, apprezza il cattivo della storia farà fatica ad immedesimarsi in loro e, chi non crede agli esseri umani troppo buoni, faticherà a credere all'esistenza dei protagonisti di questo romanzo.
Tutt'altro discorso, invece, si deve fare per i personaggi storici. Partendo dal presupposto che, quelli realmente descritti, sono davvero pochi e che, comunque, non vengono affatto approfonditi come se fossero i protagonisti della storia, i personaggi storici difficilmente fanno parte solo del nero o solamente del bianco, sono tutti grigi e ciò fa comprendere, secondo me, il fatto che Follett li abbia ben studiati prima di parlare di loro.
In definitiva, perciò, penso che l'unico modo per Ken Follett di poterci scrivere un libro ancora più bello di questo, sarebbe stato quello di prendere direttamente i personaggi storici come protagonisti, lasciando perdere Kingsbridge e i suoi discendenti; cosa, ovviamente, impossibile da fare in questa particolare Trilogia che, appunto, vede la cittadina di Kingsbridge come centro di tutta la storia.
E, dato che oggi, riallaccio tutti gli argomenti, in maniera automatica, ora non posso che parlarvi dell'ambientazione. In questo aspetto, pur essendo iper critica, non sono riuscita a trovare un solo difetto.
Kingsbridge è, in pratica, l'unica città fondamentale del romanzo totalmente inventata (per quanto ispirata a luoghi realmente esistenti) dall'autore. Impossibile per chi ha letto i due precedenti volumi non apprezzare questa particolare ambientazione che abbiamo visto, letteralmente, nascere e crescere sotto i nostri occhi. Kingsbridge ha una valenza affettiva niente male e, noi, non la scambieremmo con nessun luogo reale.
Gli accadimenti, però, non sono ambientati solamente qui. Anzi, tutto il libro si dipana in moltissimi luoghi diversi; la Francia, la Spagna, i Paesi Bassi e, ovviamente, tutta l'Inghilterra, fanno da padroni. Follett riesce, a descrivere ogni nuovo luogo senza sembrare petulante o ripetitivo, facendoci capire esattamente ogni singola differenza intercorsa tra le diverse ambientazioni.
Come avrete visto nella scheda riassuntiva ad inizio recensione non si tratta affatto di un romanzo breve; ben 903 pagine. Personalmente ho impiegato 5 giorni a leggere questo romanzo e penso che, tempo permettendo, sia piuttosto veloce da terminare. Certo, la mole del libro non solo spaventa ma può anche causare un rallentamento nella lettura (non vi dico la fatica nel leggere le ultime duecento pagine con tutto il libro che pendeva a sinistra) ma grazie allo stile dell'autore e, al coinvolgimento nella trama, il ritmo di lettura sarà veloce anche per voi.
Se avete letto qualunque altra cosa di Follett, sapete già com'è lo stile dell'autore. A parte alcune schifezze ineguagliabili come Il pianeta dei bruchi, l'autore è piuttosto coerente e sistematico in tutti i suoi scritti; se ti piace la sua scrittura in un romanzo ti piacerà anche nel successivo. Follett è uno di quegli autori che può potenzialmente piacere a tutti; usa un linguaggio semplice ma appropriato che non fa storcere il naso ai lettori di Dostoevskij e non fa annoiare i lettori di Fabio Volo. Certo, non mancano le frasi fatte o ad effetto che leggerete copiosamente nel reparto citazioni e che, sinceramente, detesto, ma penso, che facciano tutte parte del target di lettura scelta. Quando si acquista Ken Follett si sa di leggere un romanzo commerciale che piace ai più, ma si sa anche che nel suo genere è uno dei migliori in circolazione. Io ormai sono diventata snob, me ne rendo conto, però mi aspettavo qualcosina di più da un autore che scrive da così tanti anni.
Solitamente quando i personaggi non mi intrigano particolarmente fatico ad entrare nell'atmosfera della situazione. Follett, però, sa che questo aspetto non è affatto secondario e riesce ad accalappiare l'attenzione anche del lettore più critico. Anche gli avvenimenti storici di cui già conosciamo l'esito ci fanno rimanere attaccati alle pagine perché vogliamo comunque sapere i dettagli che non abbiamo mai conosciuto. Nonostante i personaggi non mi siano stati particolarmente simpatici mi sono agitata insieme a loro e ho avvertito la sensazione di pericolo in cui versavano in determinati momenti della loro storia. Le parti romantiche o simili mi hanno lasciata particolarmente indifferente ma, che questo sia un mio punto debole, lo sapete già.
Un ultimo commento lo lascio sull'insicurezza di Ken Follett che farebbe quasi sorridere se non fosse che provoca fastidi ai suoi lettori. L'autore all'inizio del romanzo ci dice di aver scritto in breve ogni volta che ricompariva un personaggio, il suo ruolo nella storia. Questo perché, a detta sua, una persona potrebbe decidere di leggere il libro lentamente e, quindi, dimenticare i personaggi. Ora, io sono assolutamente favorevole a mettere un richiamo dei personaggi quando si tratta di volumi diversi, cioè, quando si parlava di un personaggio de I pilastri della terra apprezzavo che ci fosse una breve informazione, per quanto comunque non necessaria. Mettere, però, sintesi di accadimenti letti anche solo 100 pagine prima mi sembra piuttosto esagerato. Se un lettore decide di leggere un libro in così tanto tempo da dimenticarsene i protagonisti (il che mi sembra poco credibile) sarà lui a doversi cercare le informazioni dimenticate, non l'autore a dovergli ricordare sempre tutto. Questi momenti di rewind sono presenti in quantità piuttosto numerosa ma non inficiano particolarmente nella scorrevolezza della lettura perché, fortunatamente, sono di pochissime righe e accennano solamente qualcosa, per me, però, erano non solo evitabili ma anche poco motivati.
Mannaggia Kenneth, sei uno degli autori storici più famosi dell'epoca.. secondo te hai ancora bisogno di pregarci di finire i tuoi libri in una tempistica decente?
Il libro, inoltre, presenta non solo un elenco dettagliato e completo di tutti i personaggi presenti nel libro divisi per luogo, ma anche, alla fine del romanzo, una lista dei personaggi realmente esistiti, che vengono citati al suo interno. Insomma, più completo di così non poteva essere.
In questa prima edizione ho trovato qualche refuso (gli che diventano le, errori di battitura) e, inutile dire, che il prezzo è spropositato, la Mondadori però se lo può permettere e quindi noi non possiamo fare altro che adeguarci.
Consiglio il romanzo a tutti ma vi sconsiglio di leggerlo prima dei due precedenti volumi della Trilogia. Ken Follett riesce sempre a mantenere la qualità dei propri romanzi storici in un range piuttosto alto e penso che questo libro, ma anche tutta la serie, potrà piacere a tutti; lettori più o meno esigenti.
Ecco i link per acquistare la Trilogia su Amazon:
I pilastri della terra
Mondo senza fine
La colonna di fuoco