Gli sembrava impossibile. Forse era diventato pazzo. La città era reale, assolutamente reale. Doveva essere sempre esistita. Un'intera città nn sorge all'improvviso dal nulla, da una nuvola di nebbia grigia.
Electric Dreams è una raccolta di racconti edita da Fanucci Editore in vista dell'uscita dell'omonima Serie TV, reperibile su Prime Video.
Tutte le storie scritte al suo interno sono di Philip K. Dick, autore che non ha, certamente, bisogno di presentazione.
Sono stati i produttori dei dieci episodi a scegliere i racconti da rappresentare nella Serie TV. Non si tratta, perciò, di nuove storie inedite, bensì di racconti giù pubblicati in precedenza, in anni diversi e raccolte differenti.
Per quanto siano scritte dallo stesso autore e siano tutte storie di genere fantascientifico, troveremo una buona varietà, dovuta alla distanza di tempo intercorsa tra la stesura di un racconto e l'altro.
Solitamente quando esce una nuova raccolta di racconti già editi in precedenza viene da chiedersi: vale la pena acquistarla? E se alcuni dei racconti al suo interno io li avessi già in altre antologie? Cosa la compro a fare?
In questo caso è la struttura a rispondere; Electric Dreams, infatti, non contiene solamente i racconti di Dick ma, prima di ognuno di essi, presenta un'introduzione del produttore di quel determinato episodio che spiega il perché abbia scelto proprio quella storia anziché altre. Ci viene detto, quindi, chi ha girato la puntata dedicata a quel racconto, cos'ha fatto in precedenza e, poi, il suo personale punto di vista al riguardo, dandoci così la possibilità di sapere qualcosa di più e rendendo, così, l'acquisto di questo libro fondamentale per coloro che amano sapere cosa c'è dietro alla serie TV che andranno a visionare. (L'ipotesi che venga guardata prima di leggere i racconti non la voglio considerare, fa troppo male!)
La struttura, perciò, l'ho apprezzata moltissimo, anche se non ho capito perché i racconti non sono stati inseriti nello stesso ordine degli episodi della serie TV, perciò attenzione! Se volete leggere un racconto e poi visionarne un episodio cercate quello giusto!
Se detestate le anticipazioni, anche piccole, come me, vi consiglio di leggere le prefazioni solamente dopo aver letto i racconti!
La varietà di cui vi parlavo prima incide principalmente su due aspetti: le tematiche toccate e lo stile.
Su quest'ultimo punto cercherò di non dilungarmi; lo stile di Dick, come quello di qualsiasi altro autore, si è evoluto nel tempo e questo, a tratti, l'ho notato. Ci sono dei racconti che ho apprezzato maggiormente sotto questo punto di vista e altri che ho gradito meno, non solo per una questione temporale ma anche per la struttura della narrazione: quando c'è più di un punto di vista tendo a seguirlo meno perché fatico a capire gli stacchi da un personaggio all'altro, leggo e, ad un certo punto, capisco che il punto di vista è cambiato senza che me ne fossi accorta.
Apprezzo la forte rilevanza dei dialoghi; sono ben più presenti rispetto alla media delle altre storie che leggo e sono pochi i casi in cui, in opere di altri autori, li apprezzo quanto la narrazione generale. Per quanto non siano significativi come le riflessioni dei personaggi, aiutano a sentire maggiormente l'atmosfera e a rendere più snella la lettura.
«Non avete un rifugio?»
Foster annuì.
La donna cominciò a provare una strana sensazione. «Ma...» aveva cominciato a dire: Ma morirà sul colpo. Lo cambiò in: «Ma dove andrai?»
Per quanto riguarda la trama, invece, ho ricevuto un'ottima sorpresa. All'interno di questa antologia troviamo ben 10 racconti eppure non ce n'è nemmeno uno che io abbia trovato noioso, già sentito, banale o superato. Dick non è diventato famoso per caso; aveva un'inventiva tremendamente lungimirante ed ogni sua storia è come acqua fresca per la mente: fa riflettere e intrattiene.
La sorpresa l'ho avuta non per la genialità dell'autore, che mi era già chiara, ma per l'impatto che ogni racconto ha avuto su di me, mentre nei romanzi, come ad esempio La svastica sul sole, trovo milioni di spunti ma non li ritengo sufficientemente approfonditi per soddisfare la mia curiosità, nei racconti vengo totalmente appagata perché, in così poche pagine, l'autore riesce a fare moltissimo: crea una storia d'impatto ed interessante che, al contempo, ti dona uno spunto di riflessione e lancia un messaggio incisivo sul quale potrai meditare anche una volta terminato il racconto.
Forse, alcune parti del passato erano instabili. Forse quel particolare periodo di sette anni prima era stato critico. Un punto focale che, forse, non si era mai completamente 'saldato'. Che pensiero strano: il passato che cambiava dopo essere già avvenuto.
È capitato di rado che gli incipit dei racconti mi coinvolgessero immediatamente; all'autore piace introdurre ogni sua storia con qualcosa che possa essere quasi considerato, con il senno di poi, un diversivo. A volte capita anche di entrare immediatamente nell'azione, ma dopo poche pagine ci accorgeremo che non era lì che Dick voleva portarci, bensì un po' più in là, in una situazione differente, anche se collegata a quanto raccontato in precedenza. È difficile immaginare l'andamento del racconto dal suo inizio; solo in alcune storie questo non succede.
I finali, invece, sono sempre esaustivi e convincenti. Anche quando la storia non finisce davvero (e questo accade spesso) dà la sensazione di aver avuto la giusta conclusione; quella che ti porterà a meditare di più, quella con più effetto possibile.
Un altro aspetto in cui Dick non può deludere è l'ambientazione. Questo scrittore riesce non solo ad immaginare qualsiasi mondo possibile, ma anche a fartelo vedere chiaramente, come se esistesse già dentro di noi e avesse solamente aspettato di uscire fuori! Dick ha uno stile molto veloce e anche sulle descrizioni ambientali non si sofferma troppo tempo, ma riesce in pochissime righe a rendere tutto il paesaggio. Immagini vivide e piene di colori, anche i meno fantasiosi faticheranno a non immaginarsi ciò che viene raccontato.
La superficie arida e corrosa era lambita dai resti congelati di antichi oceani. Cime frastagliate, erose, si protendevano verso l'alto. Le pianure erano state scavate e uccise. Le bocche di grandi pozzi si aprivano nel terreno, come ferite purulente.
Riguardo allo stile veloce occorre che spieghi la valutazione media del ritmo, perché spesso viene fraintesa. Il ritmo viene valutato non solo per la sua velocità ma anche per la sua corrispondenza con ciò che vorrebbe il lettore. Gli scritti di Dick hanno un ritmo veloce, a volte persino frenetico e, per quanto abbiano tutto al loro interno, una come me che preferisce di gran lunga il dilungarsi alla eccessiva sintesi, fatica a stare al passo di ciò che l'autore racconta.
La personalità dei personaggi non è grandemente approfondita, questo non solo perché si tratta di racconti, brevi per antonomasia, e non di un romanzo di molte pagine, ma anche perché sono solamente determinati aspetti della loro caratterizzazione ad interessarci particolarmente, la loro umanità. Ho visto gli esseri umani più come rappresentanti del genere piuttosto che portatori di individualismo e unicità. Questo è ovviamente comprensibile perché questa scelta entra perfettamente in connessione con l'intento del racconto; inviare un messaggio generale che possa colpire ognuno di noi, e non solamente una particolare categoria di individui.
«Siamo fregati» ansimò a sua volta Perine, annuendo con aria avvilita. «Come sempre,. Noi umani abbiamo sempre la peggio.»
Infine, ma assolutamente non meno importante è l'atmosfera. Dick è un maestro in questo; riesce a farci provare la meraviglia della scoperta come l'oppressione della vita provata dai personaggi, ci fa paura e ci inquieta ad ogni passo, ricordandoci che ciò che ci racconta non è affatto lontano da quello che potrebbe accadere veramente, un giorno o l'altro.
Improvvisamente urlò, un alto urlo di giubilo che echeggiò e rimbalzo di muro in muro. Rimase assordito dall'eco. Chiuse forte gli occhi e serrò i pugni. Era pazzo di gioia. Urlò di nuovo, e si lasciò cullare da quell'epoca, la sua voce accresciuta dai muri vicini, duri e incredibilmente resistenti.
Non ho ancora visionato la Serie TV ma lo farò nei prossimi giorni, scriverò le mie impressioni e le mie opinioni in un articolo apposito in modo tale da accontentare i più curiosi!
In conclusione, ho trovato questo libro non solo piacevole ma anche utile ed interessante. È stato bello leggere racconti di Philip K. Dick che ancora non conoscevo e ho apprezzato le prefazioni riguardanti gli episodi della Serie TV.
Lo consiglio a tutti, questi sono racconti che lasceranno qualcosa ad ognuno di voi, indifferentemente dai vostri gusti personali!