TRAMA IN BREVE

La relazione di Mari e Jonna due artiste dalle forti personalità e individualità.

RECENSIONE

Fair play è un'opera della scrittrice finlandese Tove Jansson pubblicata da Iperborea.

Scritto a settantacinque anni, questo libro, pur trattando una storia inventata ha molto dell'autobiografico.
La vita delle due protagoniste, Jonna e Mari, infatti prende spunto dalla storia personale dell'autrice e del suo rapporto con la compagna di vita Tuulikki Pietilä, durata più di quarant'anni.

Jansson, autrice ed illustratrice affermata in particolare nel campo della letteratura per bambini, in questo testo torna a scrivere per un pubblico adulto raccontando i due aspetti più importanti della sua vita: lavoro e amore.

Così come non rende semplice capire il confine tra autobiografico e fantasia, questo scritto fa confondere il lettore anche sulla sua forma. Se da un lato si tratta chiaramente di un romanzo, data la continuità della storia principale narrata (cioè il rapporto e i gesti reciproci delle due donne l'una verso l'altra), dall'altro potrebbe essere invece definito una raccolta di racconti perché i capitoli sembrano inseriti in maniera casuale e non consecutiva, donando un'impressione ingannevole e lasciando aperto il collegamento tra gli stessi.
Questa scelta confondere e richiede al lettore la necessità di completare da solo le lacune lasciate. Lacune volute, però, e curate così come lo è il linguaggio, nitido e preciso.

Il fil rouge che unisce tutte le storie, oltre al fatto che coinvolgono i medesimi personaggi, è quello che si percepisce essere il suo messaggio. Nonostante le due artiste abbiano caratteri e vite indipendenti e a volte conflittuali riescono sempre a trovare un trait d'union nel rispetto reciproco e nella volontà di lasciare spazio all'altra e alle sue necessità. 

Ad importare nel testo non è la trama (anzi potremmo dire le trame, dato quanto possono essere considerate diverse le scene narrate) ma ciò che si percepisce e trasmette al lettore. La calma con cui vengono affrontati tutti gli imprevisti e l'aleggiare della creatività, che le due donne coltivano ad ogni scambio di opinioni, trasmette un'atmosfera benevola, lucida, semplice.

In conclusione, si tratta di una lettura sia radicale per la sua scelta strutturale sia comfort per ciò che trasmette. È particolare ed è più probabile che possa piacere maggiormente a chi è alla ricerca di quella sensazione di serenità e pace che difficilmente si conserva nella vita reale e che invece non sia adatto a chi ricerca stimoli emotivi o mentali complessi o a chi non ha interesse a completare il lavoro svolto, ricostruendo il tanto non detto della storia.

QUARTA DI COPERTINA

Mari e Jonna, due artiste, due atelier ai capi opposti di un grande edificio sul porto di Helsinki, e una casetta condivisa su una piccola isola solitaria davanti al mare aperto. Mari scrive, illustra, sogna, si fa domande, accoglie un maestro burattinaio russo che sacrifica il sonno all’arte, si appassiona a una donna sola al mondo che le chiede il senso della vita. Jonna dipinge, intaglia il legno e trova risposte, cerca di catturare la realtà con la sua cinepresa, ama i film western di serie B e i capolavori di Fassbinder, e mette mano al fucile da caccia quando c’è bisogno di una «sana spietatezza». Le loro personalità si scontrano e si confrontano attraverso dialoghi sagaci e silenzi che non hanno bisogno di parole, unite da un’urgenza creativa che riesce ogni volta a gettare una luce nuova sulle cose e sulla natura umana, a trasformare la quotidianità in una riserva di piccole epiche fuori dall’ordinario e di inattese rivelazioni. Definito da Ali Smith «una vera opera d’arte», Fair play è una partita a due, un gioco sottile tra due donne fieramente indipendenti che con ironia e nel rispetto inviolabile dei reciproci spazi mantengono sempre vivo uno scambio autentico, pungente, eppure pieno di tenerezza. Con la sua finezza di lingua e di sguardo, capace di cogliere il significato racchiuso nel gesto più semplice, Tove Jansson traduce in un gioiello letterario il rapporto con la donna con cui ha condiviso quarant’anni di lavoro e di vita, in un equilibrio lieve e rivoluzionario, all’insegna di quella libertà che accompagna una riuscita storia d’amore.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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