Paradossalmente è stato un libro con un protagonista/narratore animale a farmi riflettere e capire che cos’è un essere umano.
Ci sono delle domande tipiche da noi che un animale non si farebbe mai, una su tutte ‘perché proprio a me?’.
Noi esseri umani ci convinciamo in qualche modo di essere protetti, vediamo gli altri affrontare di tutto e finché non siamo noi quelli colpiti ci convinciamo di essere al riparo. Nella nostra tana. Al sicuro, Quando poi succede qualcosa ci è impossibile accettarlo e basta, prima dobbiamo passare da mille emozioni diverse.
È anche per questo che noi esseri umani abbiamo spesso bisogno di credere che ci sia qualcosa di più, un disegno più grande, un oltre, un perché.
I miei stupidi intenti è un libro che racconta di animali con problemi da animali: il freddo, la sopravvivenza dai predatori, la fame… ma ci si accorge ben presto che non sono questi i veri nemici che affronterà il protagonista.
Libro di esordio di un autore giovane e italiano, mi ha stupita perché riesce a parlare di tematiche già toccate in milioni di altri libri in modo originale e, soprattutto, per niente banale.
Questo libro mi ha lasciato tanto, sia le emozioni immediate legate all’empatia sia quelle a lungo termine tipiche dei libri che ci raccontano qualcosa di noi, aggiungendo un tassello di consapevolezza lì dove prima c’era solo uno spazio vuoto che non vedevamo.
Ogni giorno che passa invece di scomparire dalla mia memoria questo testo si sedimenta e fa crescere una consapevolezza che mi serviva, mi serve e mi servirà.
Il mio voto è un 8.5, sono curiosissima di leggere anche il secondo libro dell’autore, uscito da poco!