✈️ Una storia vera che non conoscevo.
Alajmo nella prefazione ad un libro che sto leggendo al momento dice che le persone sono molto più attirate da storie legate a disastri con motivazione, legati cioè ad attacchi terroristici o simili, perché in questo modo si può trovare un perché a ciò che è successo e non semplicemente accettare il ‘è così e basta’.
Io invece mi sono accorta di amare libri come questi (sia che si parli di casualità che di attacchi terroristici come in Underground di Murakami) perché mi incuriosiscono da sempre le coincidenze, quelle che portano una persona a decidere all’ultimo minuto di evitare di partire, quelle che portano un altro a perdere l’aereo che gli spetta e a salire proprio su quello che cadrà.
In questo libro si parla di un disastro aereo e di ciò che ne è conseguito, ma molto di più si parla di persone. Il loro carattere, la loro vita, le scelte che hanno fatto per ritrovarsi su quell’aereo, quelle compiute per salvarsi, quelle che li hanno aiutati a lasciarsi tutto alle spalle o a non farcela affatto.
Avrei potuto leggerlo all’infinito, potrei parlarne all’infinito, stupita da ogni piccola cosa.
Cosa decide chi vive e chi muore? Non le azioni dei singoli (c’è chi si è impegnato per salvarsi, chi invece è stato fermo al suo posto e basta), non la giustizia (buoni e cattivi sia tra i salvi sia tra le vittime), non le decisioni di qualcuno.
Pura fortuna, fato, fatalità. C’è chi crede che il destino sia già scritto e chi invece (come me) crede solo alla sfortuna, ma davanti a storie come queste tutto sembra vano e credere che siamo noi a forgiare il nostro destino è impossibile.
Oltre alla storia, molto affascinante, bisogna dare merito ad Alajmo: con grandissima facilità questa storia poteva ridursi ad un mero elenco di fatti, lui invece fa vivere ognuno di loro e non ci fa mai dimenticare che non si tratta di numeri e statistiche ma persone e vite.
Super consigliato, io gli ho dato 8.5 solo perché è breve, si sarebbe meritato anche di più!