Il pozzo di Juan Carlos Onetti, portato in Italia da SUR tradotto da Ilide Carmignani è il primo libro dell'autore uruguayano.
Scritto velocemente e in brevissimo tempo, il testo presenta le caratteristiche del monologo: è il protagonista stesso, Eladio Inacero, a parlare direttamente al lettore e a raccontargli la storia della sua vita.
Il racconto procede in ordine cronologico e lineare ma senza vere e proprie pause o collegamenti logici, una scelta stilistica che rende la lettura dinamica e ricca ma che può provocare confusione ai lettori amanti delle strutture rigide e ben compartimentate.
Si tratta di un libro molto breve, che racconta l'esperienza della scrittura sotto forma metaforica (lo stesso pozzo non viene mai menzionato esplicitamente nel testo perché rappresenta la stanza in cui il narratore si trova e funge da rappresentazione figurata), ben spiegata anche nella postfazione di Valeria Parrella.
Libro piacevole, veloce e dall'atmosfera tangibile, Il pozzo ha l'unico vero e proprio difetto nella sua brevità: se l'avessi letto nella stagione giusta (so che è particolare come affermazione, ma un autore sudamericano che racconta di giornate calde riesco ad apprezzarlo di più se lo leggo al caldo) e fosse stato più lungo sono sicura ne sarei stata particolarmente entusiasta.
Leggerò molto presto altro di suo per approfondire la conoscenza di questo autore, appena scoperto ma già potenzialmente molto interessante.
Consigliato ma, con il senno di poi, non lo sceglierei come prima opera, nonostante sia effettivamente il primo testo pubblicato dello scrittore.