TRAMA IN BREVE

Una doppia storia che avanza parallelamente: una ha come protagonista lo scrittore Luís De Camões e l'altra un marconista del Novecento. Le due vite sono così simili da intrecciarsi sempre di più fino al punto di non riuscire quasi più a distinguere i confini dell'una e dell'altra.

DEDICA

Per D.

INCIPIT

Nel settembre 1540, quando Lian Po esisteva ormai da diciotto anni, arrivò alla porta nord della città un delegazione imperiale, che recava il nome celeste sul vessillo, ma non portava con sé alcun dono e aveva indosso le vesti funebri azzurro pallido. Il capo delegazione desiderava incontrare il governatore Antonio Farria. Poiché era notte, furono condotti in una locanda con torce e lanterne accese, e malgrado i borbottii di impazienza vennero ammessi solo il mattino seguente da Farria, che – al corrente del loro arrivo e degli abiti – li attendeva su un trono con indosso l'armatura.

QUARTA DI COPERTINA

"Avevo perso il contatto con la terraferma, come accade a molti che vanno per mare". Il mare, con la sua capacità di unire e dividere, è spettatore maestoso e muto di questo suggestivo romanzo, insieme storico e onirico, tra i capolavori della letteratura olandese, pubblicato nel 1932 e qui tradotto per la prima volta in italiano. Una narrazione parallela di due storie lontane nel tempo che finiscono per intrecciarsi in maniera inestricabile. Nel Cinquecento, il protagonista è il poeta Luís de Camoes, che a causa del suo amore proibito per Diana, la futura sposa del successore al trono di Portogallo, viene esiliato a Macao, la colonia più remota, la più distante dalla madrepatria. Nel Novecento, un marconista irlandese espulso dalla sua terra attraversa i mari senza una meta. Coglie alla radio brandelli di conversazioni che sembrano emergere dal passato e lentamente la sua stessa esistenza mostrerà inquietanti somiglianze con le vicende avventurose del poeta Camoes, al punto che i due personaggi andranno fatalmente a confluire in uno solo. Nell'odissea dei due uomini, separati e congiunti da quattro secoli di storia, si dispiega - come si legge nella postfazione di Jane Fenoulhet un'esemplare parabola dell'alienazione dell'individuo in un mondo ostile, ma anche una critica al colonialismo europeo in terra d'Oriente, all'arroganza e all'ottusità del potere.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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