TRAMA IN BREVE

In La mia famiglia e altri animali Gerald Durrell racconta i cinque anni vissuti, insieme alla sua famiglia, a Corfù. Umorismo, zoologia e descrizioni vivide rendono questa autobiografia unica nel suo genere.

DEDICA

A mia madre

INCIPIT

Questa è la storia dei cinque anni che ho trascorso a Corfù. In origine doveva essere un resoconto blandamente nostalgico della storia naturale dell'isola, ma ho commesso il grave errore di infilare la mia famiglia nel primo capitolo del libro.

RECENSIONE

«Qui a Corfù,» disse Theodore, con gli occhi che gli brillavano di orgoglio «tutto può succedere».

La mia famiglia e altri animali di Gerald Durrell è un libro autobiografico grandemente basato sulla zoologia

Al suo interno troviamo la storia dei cinque anni vissuti dalla famiglia Durrell a Corfù, in Grecia. Questo luogo viene descritto sia nella sua incredibile estetica (impossibile non desiderare vedere le meraviglie naturali descritte dall'autore), sia nella sua atmosfera.
Corfù viene raccontata come un luogo dove tutto è possibile e, a dimostrazione di ciò, vi saranno numerose vicende strampalate che accadranno ai protagonisti o che verranno loro raccontate.

L'ambientazione, dunque, è ben resa ma forse fin troppo evidente. Sono tante le descrizioni lunghe e dettagliate, belle ma fin troppo frequenti, rischiano di annoiare o deconcentrare il lettore più interessato ad altri aspetti del romanzo.

Possiamo considerare il romanzo umoristico perché sono molte le scene che faranno ridere il lettore. Gerry (Gerald Durrell) ci racconta tutto ciò che gli è successo sotto l'ottica di un bambino di dieci anni, l'età che aveva effettivamente al momento del trasferimento. Per questo motivo ogni difetto e particolarità della sua stravagante famiglia, viene evidenziato ancora di più, donando al lettore moltissimi momenti comicamente indimenticabili.

Come ho anticipato, però, rilevanza ancora più grande ha la zoologia. Essendo punto focale della narrazione il piccolo Gerry, saranno le sue escursioni ad avere il maggior spazio nella narrazione. Questo bambino decenne mostra da subito un amore sconfinato e un interesse sfrenato verso gli animali di ogni genere. Perciò il lettore dovrà affrontare la lettura sapendo di stare per leggere moltissime informazioni estetiche e non, su diversi tipi di insetti, rettili, uccelli e anfibi, oltre che riguardo ai classici mammiferi "di casa" che, comunque, non mancheranno.
Non a caso Gerald Durrell ha avuto, in età adulta, un ruolo importante nella tutela degli animali in via d'estinzione, creando una fondazione e persino uno zoo. L'utilità, dunque, è fuori di dubbio. Sono tante le nuove informazioni sugli animali che conoscerete alla chiusura della lettura e, se anche sul momento, in alcuni casi, possono anche annoiare, con il senno di poi arricchiscono molto il bagaglio culturale del lettore.

Questi tre elementi (ambientazione, umorismo, zoologia) si concentrano in una miscellanea che dona continuamente impressioni diverse al lettore. Rendendo il ritmo veloce e lento a seconda del particolare frammento e dei gusti personali di chi legge.
Se la prima metà del volume è piuttosto difficile da affrontare per chi non lo sceglie come saggio, bensì come romanzo, la seconda diventa invece più divertente e decisamente più scorrevole.
Io ho letto questo libro grazie ad un gruppo di lettura ideato da me su Instagram (seguendo l'hashtag #LettoriEAltriAnimali troverete le nostre impressioni ad ogni tappa). In questo modo il libro è stato suddiviso in quattro parti e letto molto più lentamente di come avrei fatto da sola. Questo è stato per me, e anche per le altre partecipanti, un bonus per la piacevolezza della lettura. Il libro, infatti, potrebbe risultare pesante e lento a chi lo desidererebbe leggere tutto d'un fiato e io, devo dire la verità, l'avrei forse abbandonato.
Il prossimo Gruppo Di Lettura verterà su La famiglia Karnowski di Israel Singer.

Nonostante il libro sia focalizzato sulla mentalità di un bambino e, quindi, rappresenti ciò che succede sotto un punto di vista più innocente e divertente, lo stile dell'autore è impostato con il senno di poi, vale a dire che è evidente in ogni momento che è il Gerald adulto a raccontarci questi anni a Corfù. Per questo motivo le parole scelte sono complicate, erudite, specifiche nelle parti relative alla zoologia e, comunque, ricercate e non infantili, colloquiali o semplici in tutte le altre parti. Durrell scrive bene, il suo stampo da naturalista più che da romanziere si può notare facilmente.

Come si potrà desumere, la trama non è consistente e non rappresenta un aspetto fondamentale del volume. Il filone narrativo è totalmente collegato ma, ciò che accade, è raccontato più per aneddoti che per creare una continuità. Le scene familiari, che rappresentano la parte divertente del libro e anche quella che tendenzialmente verrà apprezzata di più, sono presenti solo a sprazzi nella prima metà del volume. 
L'esistenza di una serie TV fa presumere che la stessa abbia al suo interno molte più parti romanzate rispetto a ciò che è contenuto nel libro.
Spero di visionarla presto per parlarvi delle loro differenze.

I personaggi non hanno una caratterizzazione profonda perché vengono chiamati a rappresentare il ruolo che avevano nella vita del Gerry decenne. Sono buffi, divertenti, spesso anche fastidiosi ed odiosi, rappresentano quel lato del carattere che il narratore riusciva a scorgere in loro. È prevalentemente grazie alle loro personalità estreme che la lettura risulterà gradita, perlomeno in prima battuta.

L'atmosfera percepita è spesso pacifica e tranquilla, proprio come l'autore ci dice essere stata quella percepita da loro all'arrivo sull'isola. Sulle descrizioni ambientali e su alcuni dettagli estetici di alcuni animali l'attenzione del lettore, però, rischia di sottrarsi e di divagare rilassandosi fin troppo.
Cambia, però, nei momenti ridanciani, diventando tragicamente comica (si parla infatti spesso e volentieri di esperienze spiacevoli per coloro che le hanno vissute, ma vengono raccontate con estrema gaiezza) e, nei momenti di tensione, come quelli in cui ci viene raccontato un combattimento tra animali. Questi ultimi, così come quasi tutto ciò che viene scritto al riguardo della fauna del luogo, sono talmente vividi e precisi che, se letti riuscendo ad entrare nella scena, vengono davvero osservati dal lettore, rendendo la lettura a tratti anche terrificante per chi ha qualche fobia al riguardo.

Nella prefazione, di cui potete leggere l'incipit nel pannello apposito, l'autore spiega perfettamente il contenuto del libro, dando la possibilità al lettore di comprenderne la grande varietà.

Il finale non è, ovviamente, ad effetto. È qui, però, che il lettore si accorge di quanto ha apprezzato la lettura, arrivando con una nostalgia incipiente alle battute finali della storia.

In conclusione, La mia famiglia e altri animali è un libro che può non catturare immediatamente. La prima metà del volume è ostica e lenta, ma interessante e curata, mentre la seconda inserisce una quantità più rilevante di scene divertenti e scorrevoli.

Credo che questo libro possa non piacere a tutti, perché rappresenta una via di mezzo tra serio e faceto che potrebbe non catturare i lettori appartenenti a due schieramenti estremi: coloro che leggono solo per divertirsi e coloro che lo fanno solo per apprendere. 
Trovo, però, che il connubio rappresentato dal volume sia affasciante e, arrivando sino alla fine, ben calibrato.
Per questo lo consiglio solo a coloro che vogliono leggere anche qualcosa di utile e che sanno di poter avere la pazienza e la calma di dare a questa lettura il tempo giusto per attecchire e mostrare al lettore la bellezza di ciò che riporta.

Se inizialmente l'avrei persino abbandonato, ora vorrei affrontare altro dell'autore e, perché no, persino qualcosa del suo altero fratello Lawrence (Larrie nel libro).

CITAZIONI

Il mare gonfiava i suoi azzurri e levigati muscoli ondosi mentre fremeva nella luce dell'alba, e la schiuma della nostra scia si allargava delicatamente dietro di noi come la coda di un pavone bianco, tutta scintillante di bollicine.

A poco a poco la magia dell'isola ci avvolse gentile e persistente come un polline. Ogni giorno portava con sé una tale tranquillità, una tale durata fuori del tempo da far desiderare che non finisse mai. Ma poi la pelle scura della notte si sbucciava ed ecco un nuovo giorno davanti a noi, lustro e colorato come una decalcomania, e con lo stesso tocco di irrealtà.

«Io non sostengo di essere un villoso uomo d'azione» disse Larry in tono austero. «Il mio campo è il regno delle idee – il lavoro di cervello, per così dire. Io metto il mio cervello a vostra disposizione per il compimento di progetti e stratagemmi, e poi voi, il bracciantato, li mettere in pratica».

«Sì, sui fiori ho imparato tante, tante cose. Sono proprio come le persone. Mettine molti tutti insieme e subito si danno reciprocamente ai nervi e cominciano ad appassire.»

«Non essere disgustoso, caro. Sono dei cagnotti molto carini, e molto fedeli, a quanto sembra».
«Lo credo che devono essere fedeli a chi mostra interesse per loro; non possono avere molti ammiratori al mondo».

Convinta che non l'avrebbe mai più rivista, Dodo si mise in lutto e cominciò ad aggirarsi ululando afflitta, e ogni tanto era così sopraffatta dal dolore che la zampa le andava furi posto.

«Senti, Theodore, giuro che tu passi il tuo tempo libero a inventare queste storie.» protestò Larry.
«No, no,» disse Theodore, sorridendo felice tra la barba «in qualunque altro posto del mondo sarei 
costretto a farlo, ma qui a Corfù la gente... ehm... anticipa l'arte, per così dire».

Come sempre, avevamo deciso di dare il ricevimento da un minuto all'altro, e per la semplice ragione che all'improvviso ce n'era venuta voglia.

QUARTA DI COPERTINA

«Questa è la storia dei cinque anni che ho trascorso da ragazzo, con la mia famiglia, nell’isola greca di Corfù. In origine doveva essere un resoconto blandamente nostalgico della storia naturale dell’isola, ma ho commesso il grave errore di infilare la mia famiglia nel primo capitolo del libro. Non appena si sono trovati sulla pagina non ne hanno più voluto sapere di levarsi di torno, e hanno persino invitato i vari amici a dividere i capitoli con loro»: così Gerald Durrell presenta questo libro, uno dei più universalmente amati che siano apparsi in Inghilterra negli ultimi trent’anni. Ma il lettore avrà il piacere di scoprirvi anche qualcos’altro: la storia di un Paradiso Terrestre, e di un ragazzo che vi scorrazza instancabile, curioso di scoprire la vita (che per lui, futuro illustre zoologo, è soprattutto la natura e gli animali), passando anche attraverso avventure, tensioni, turbamenti, tutti però stemperati in una atmosfera di tale felicità che il lettore ne viene fin dalle prime pagine contagiato.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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