«Okay, ragazzi», esordì John. «Ascoltate e stupitevi.»
L'invasione delle tenebre è il terzo volume della serie Dannati di Glenn Cooper.
L'autore inserisce all'interno di quest'opera alcuni riferimenti alle precedenti, permettendo ai lettori di approcciarsi alla serie anche da questo libro ma, trattandosi di accadimenti profondamente collegati tra loro (e cronologicamente molto vicini), sconsiglio di leggere questi volumi in ordine sparso.
Leggendo le tre recensioni noterete facilmente come questo volume abbia ottenuto un voto più basso delle due opere precedenti. Ciò non è dovuto ad un abbassamento della qualità della lettura ma, solamente, alla ripetitività della stessa. Se già con il secondo libro si aveva l'impressione di stare rileggendo qualcosa di troppo simile al primo, in questo terzo non verrà introdotta nessuna vera e propria novità che possa distogliere da questa impressione.
Anche in questa terza opera vengono introdotti nuovi personaggi, ma a differenza del precedente, i loro punti di vista sono spesso collegati a quelli di personaggi preesistenti, creando meno dinamicità e varietà e, di conseguenza, meno interesse per la lettura. Tornano anche personaggi incontrati solamente nel primo volume.
Su John, il protagonista, viene fatto un tentativo di maggiore introspezione attraverso l'inserimento di un personaggio contraltare: il fratello.
Il rapporto tra i due è conflittuale e genera scambi di battute "da film" che spesso vengono anche ripetute allo stesso modo.
È abbastanza semplice individuare la dinamica che si creerà tra loro che, comunque, è verosimile anche se molto veloce.
Il finale vi lascerà attoniti. Il lettore arrivato a questo terzo volume si renderà conto della grande difficoltà dell'imbastire una conclusione accettabile per la storia e possiamo dire che Cooper, per raggiungerla, abbia creato un compromesso coerente con quanto raccontato, ma che può lasciare interdetti perché non racconta ciò che, effettivamente, si vorrebbe sapere.
Una scelta facile anche se inaspettata e che, dunque, può sia piacere che non piacere ma, difficilmente, può essere dimenticata.
La struttura è l'elemento che ho apprezzato maggiormente perché grazie ad essa l'autore risolve un mistero che aleggiava sin dalle due opere precedenti. Ogni tanto, infatti, Cooper ci racconta del passato da soldato di John e, finalmente, scopriamo grazie a L'invasione delle tenebre del perché di queste digressioni. È stato un sollievo scoprire che avessero una finalità e, con il senno di poi, si gradiscono maggiormente.
Il ritmo di lettura continua ad essere scorrevole grazie allo stile leggero, semplice e ricco di dialoghi. Cooper non si sofferma mai troppo sull'introspezione e sulla descrizione. La ripetitività degli eventi, però, potrà influire negativamente su questo aspetto.
La credibilità si fa sempre più labile, probabilmente a causa del poco spessore dei personaggi.
Le considerazioni storiche sono poche, ma sempre divertenti o interessanti. Mostrano come l'autore non dimentichi mai di contestualizzare ogni mentalità abbinandola al tempo a cui appartiene.
«Be', faresti meglio a credermi, cinese», disse Bess.
«È politicamente scorretto», s'intromise Andrew. «Lui è cinese davvero.»
Bess scosse la testa. «Non ho capito un accidente di quello che hai detto.»
In conclusione, la serie di Dannati di Cooper è una trilogia che parte da un'idea avvincente ma con poca innovazione tra un volume e l'altro. Alcune degli spunti sono buoni, ma i cliché, le cosiddette "americanate" e le frasi ad effetto non sono abbastanza per la costruzione di una trilogia variegata.
Si tratta di un libro d'intrattenimento che può far passare piacevoli giornate sotto l'ombrellone ma che sconsiglio per letture più impegnate.
Lo consiglio solo a coloro che hanno letto il secondo libro senza avvertire una diminuzione dell'interesse e hanno voglia di scoprire come finirà la serie. Se volete dare la possibilità ad un unico volume vi consiglio di provare con il secondo.