Ecco a voi la recensione di un libro inaspettato; non mi stupisce affatto che sia diventato, in così breve tempo, conosciuto e distribuito su larga scala, riesce a stupirti pagina dopo pagina, non grazie a colpi di scena come farebbe un thriller ma grazie alla profondità dei sentimenti descritti e raccontati.
Come sempre, preferisco partire da ciò che mi ha colpito di più, dall'elemento che ritengo essere il punto forte del romanzo; in questo caso si tratta del messaggio che viene ricevuto dal lettore.
Come saprete già, in questo romanzo si tocca l'argomento morte, tema molto forte e difficile da trattare perché, parlandone con leggerezza si rischia di urtare la sensibilità di molti e, parlandone in maniera troppo pesante, si rischia di rendere poco godibile il libro a chi desideri una storia di intrattenimento che possa essere considerata piacevole e allegra.
L'autrice, invece, è riuscita a raggiungere la commistione perfetta tra questi due elementi. Il tema della morte è, infatti, trattato con il giusto rispetto e la necessaria credibilità per far sì che, chi è sensibile all'argomento si ritenga soddisfatto di come viene introdotto e sviluppato e riesce ad immedesimarsi nel protagonista, d'altro canto il messaggio inviato è utile sia a coloro che vivono una situazione similare che a coloro che desiderano leggere il libro semplicemente per la trama e il piacere della lettura.
Il messaggio traspare da ogni riga del romanzo; è semplice comprendere ciò che il libro vuole trasmetterci e, anche se sotto una storia metaforica che probabilmente non accadrà mai a nessuno di noi, alla chiusura del libro tutti noi potremo comprendere ciò che l'autrice voleva dirci; i nostri cari sono e saranno per sempre importanti ma è fondamentale che la nostra vita non finisca insieme alla loro, anzi, il nostro continuare a vivere deve essere anche una celebrazione alle loro vite e a ciò che ci hanno insegnato e donato nel tempo in cui abbiamo avuto la possibilità di stare con loro.
Un messaggio, dunque, di comprensione ma anche di forza e di vitalità, che ti induce a riflettere sugli aspetti che possiamo considerare negativi della vita e ti aiuta a volgerli nel modo migliore possibile. Uno spunto di riflessione interessantissimo che si manifesta metaforicamente in diverse situazioni e in molti personaggi senza che ciò diventi, però, ridondante e noioso.
Avendola, in parte, introdotta, vi parlo della trama. Come sapete, cerco sempre di conoscere il meno possibile delle storie trattate all'interno dei libri che devo ancora leggere; perciò non sapevo bene cosa aspettarmi da questo romanzo. Senza anticiparvi nulla, per accontentare coloro che, come me, non amano le anticipazioni, posso dirvi che si tratta di una grande avventura. Una di quelle che potevamo immaginare da bambini nei momenti di gioco più fantasiosi. Una storia che fa ridere, piangere e riflettere. Ho apprezzato sia la trama iniziale che ho trovato subito interessante sia lo svolgimento per me inaspettato che ha reso la lettura del libro ancora più intrigante e misteriosa.
Essendo, come vi ho già detto, una sorta di cammino spirituale del protagonista per riuscire ad accettare la perdita della persona cara, si possono contraddistinguere fasi diverse della personalità del protagonista ed ognuna è ben descritta ed approfondita, non ci sono elementi che stonano e che ci facciano pensare che un determinato pensiero sia sbagliato o inverosimile. Durante la lettura ci sembra sempre di conoscere Arthur per quello che effettivamente è; non ha segreti per noi e gli vogliamo bene incondizionatamente. Nelle mie letture ho notato come i romanzi che vedono come protagonista un anziano mi tocchino particolarmente nel profondo, se ben caratterizzati, infatti, danno emozioni che difficilmente si potranno scordare.
Anche gli altri personaggi, però, seppur non approfonditi molto, perché l'accentramento su Arthur è ben evidente e comprensibile per la struttura del romanzo, sono persone chiaramente distinguibili e che, soprattutto, capiamo. Ognuno di loro ha passato ciò che sta passando il protagonista, anche se sotto aspetti diversi e non necessariamente legati alla morte. Di ognuno di loro capiamo il cammino intrapreso per diventare ciò che sono e, per questo, ritengo che l'autrice sia assolutamente encomiabile; perché ritengo davvero difficile riuscire a raccontare storie così diverse facendo in modo di far entrare il lettore nella mente di ognuno di loro, senza alcuno sforzo visibile. Alcuni di loro, probabilmente, li porterò con me moltissimo tempo; così come gli spunti di riflessione che mi hanno ispirato.
Lo stile dell'autrice è godibilissimo, scorrevole e mai noioso. Si tratta di un romanzo d'esordio, probabilmente ancora un po' acerbo sotto alcuni aspetti stilistici che sicuramente l'autrice farà suoi in prossimi romanzi e che lo renderanno oltre che piacevole anche unico.
La caratterizzazione dei personaggi aiuta molto anche nella resa dell'atmosfera; conosciamo da subito talmente bee Arthur che sappiamo esattamente come si sente in ogni situazione. Oltre a questo c'è il fatto che ciò che viene provato dal protagonista è ciò che noi proviamo tutti i giorni; dalla tristezza, alla rabbia, alla felicità ecc quindi è molto semplice per noi immedesimarci, non altrettanto facile è stato il lavoro dell'autrice che è riuscita a rendere anche questo aspetto così bene senza esagerare con spiegazioni che avrebbero reso finto ciò che veniva provato.
La credibilità è un elemento che non ritengo fondamentale per la riuscita di questo libro; il racconto si basa su un messaggio da dare, essendo positivo necessariamente il romanzo non poteva essere troppo realistico altrimenti, come tutti sappiamo, le brutture del mondo reale avrebbero rovinato in parte ciò che ci fa provare il libro. Per chi, però, cerca un libro che invece di far sognare e pensare positivo si attiene di più ai comportamenti comuni e più diffusi, questo non è la lettura giusta da fare.
Dal punto di vista della credibilità intrinseca della trama, invece, niente da eccepire, non ci sono elementi che stonano o lacune, errori, buchi nella trama. È un libro ben fatto e ben curato.
Chiedo scusa ai non Kingofili che probabilmente non capiranno le successive due righe ma volevo fare agli amanti di King, come me un piccolo appunto; anche se il genere del libro non coincide, potrete senza dubbio vedere una somiglianza con La storia di Lisey, dal punto di vista del messaggio e soprattutto perché anche qui il protagonista segue un bool.
L'ambientazione è ben descritta ma trattandosi di un libro che ti fa sognare ad occhi aperti e che narra di avventure fantastiche o comunque non quotidiane avrei preferito un approfondimento ancora maggiore. D'altro canto coloro che non amano essere imbrigliati con l'immaginazione da descrizioni troppo minuziose saranno felici di questo compromesso creato dalla scrittrice.
Grazie a tutti gli elementi descritti il ritmo del romanzo è molto buono. Inizialmente la voglia di andare avanti forse è maggiore in quanto c'è più mistero nella trama ma, anche successivamente, si ha voglia di scoprire nuove informazioni insieme al protagonista e perciò si ha voglia di leggerlo tutto d'un fiato.
Consiglio il libro a tutti; è adatto sia agli uomini che alle donne; leggendo dando importanza alla trama troverete una lettura piacevole e carina, se riuscirete anche ad andare al di là della metafora potrete anche avere tanti nuovi spunti di riflessione e, forse, riuscirete anche a guardare la vostra vita futura con un nuovo sorriso.